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Croazia: Airbnb infiamma gli affitti a Zagabria e sulla costa

È sempre più difficile per studenti e giovani famiglie affittare una casa a Zagabria o nelle città sulla costa. Una ventina di Ong croate chiedono ora al governo di intervenire

24/06/2019, Enis Zebić -

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(Pubblicato originariamente da Radio Slobodna Evropa , selezionato e tradotto da Le Courrier des Balkans e OBCT)

Gli affitti a Zagabria e nelle città costiere croate aumentano di anno in anno e i giovani non sono più in grado di trovare un alloggio. Ciò è dovuto all’allungarsi della stagione del turismo estivo e al sempre crescente afflusso di turisti da tutto il mondo che affittano appartamenti su piattaforme online come Booking.com e Airbnb.

Una ventina di Ong croate hanno ora preso coscienza del problema e hanno aderito all’iniziativa europea #HousingForAll. La problematica è stata sollevata anche dalla sinistra croata.

"Ogni anno i prezzi degli affitti salgono. Lo scorso anno gli affitti sono saliti dell’8,5% a Zagabria, del 7,7% a Fiume e del 3,4% a Spalato, pur essendo già molto elevati. Il prezzo mensile di un appartamento di 60 m2 nella capitale è ora attorno ai 634 euro", ha sottolineato Bojan Glavašević, recentemente candidato alle elezioni europee nella lista del partito Start.

Per Sandra Benčić, coordinatrice della piattaforma politica Možemo, la situazione attuale dimostra che l’autoregolamentazione del mercato non può risolvere tutti i problemi. Il problema del prezzo degli alloggi nelle città a forte vocazione turistica si pone in tutta Europa, le ong croate chiedono quindi all’Unione europea che gli investimenti nell’edilizia sociale non facciano più parte del conteggio del debito pubblico, per consentire allo stato ed ai comuni di destinare maggiori finanziamenti alle politiche abitative e risolvere il problema degli affitti a breve termine.

"È un problema che riguarda sia gli studenti che le giovani famiglie che non possono né comprare una casa né affittarne una perché i prezzi sono troppo alti. E lo sono perché l’affitto a breve termine non è affatto regolamentato. Vogliamo che Airbnb e piattaforme simili vengano regolamentate a livello locale e per questo stiamo lottando su scala europea e nazionale", continua Sandra Benčić.

La piattaforma Možemo rivendica anche una tassazione più equa. "Le tasse devono riuscire a distinguere tra i piccoli proprietari che affittano una parte del loro appartamento, o una piccola proprietà per integrare le loro entrate e coloro che possiedono decine di proprietà e che guadagnano da vivere a spese di coloro che cercano appartamenti per viverci. È ingiusto pagare una tariffa fissa annuale di poche centinaia di kune per letto e allo stesso tempo guadagnare milioni di dollari con l’affitto di decine di proprietà ", aggiunge la Benčić.

Anche Bojan Glavašević richiede un cambiamento a livello legislativo, traendo ispirazione da ciò che viene fatto altrove in Europa e nel resto del mondo. "Il problema è che ci sono grosse differenze nella ricchezza in Croazia e un piccolo gruppo di persone possiede, affitta e approfitta di migliaia di appartamenti. Sarebbe anche accettabile se una grande maggioranza di cittadini croati non vivesse incomparabilmente peggio di loro", spiega. A suo avviso dal 70% all’80% dei giovani croati tra i 18 e i 34 anni vivrebbero ancora con i loro genitori.

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