Crisi in Macedonia: la situazione dei profughi
L’alto Commissariato per i rifugiati ha dichiarato il 22 giugno scorso a Skopje di aver registrato 48.000 cittadini che dall’inizio della crisi in Macedonia hanno trovato rifugio nel Kosmet e nella Serbia del Sud. La Croce Rossa macedone ha registrato più di 30.000 persone sfollate in Macedonia. Di questi, 16.000 persone sono venute a Skopje dalle regioni intorno a Kumanovo, da Skopska Crna Gora, da Aracinovo e dai villaggi vicini. 10.000 persone si sono trasferite dai posti vicini alla città di Kumanovo, pensando che sarebbero più sicuri in città. Più di 3.000 cittadini hanno lasciato Tetovo. Fin dal inizio degli scontri, una parte della popolazione di nazionalità albanese ha lasciato la Macedonia ed è partita per Turchia, Albania ed altri paesi dell’Europa dell’ovest, ma il loro numero è ancora sconosciuto. Mentre gli Albanesi dalla Macedonia vanno in Kosmet, in Macedonia, secondo i dati ufficiali, ci sono ancora 7.000 dei loro compaesani entrati in Macedonia durante il bombardamento della NATO. Nelle famiglie, con i loro parenti e amici, ce ne sono 3.300, circa 2.000 sono accomodati in vari campi e per 1.800 non c’è informazione rispetto al loro alloggio, ma ricevono aiuti dall’UNHCR. Gli Albanesi che lasciano la Macedonia, si registrano solamente all’UNHCR, mentre i Macedoni ed i Serbi alla Croce Rossa locale.
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