Corsa contro il tempo
Più che una normale seduta parlamentare è sembrata una corsa contro il tempo in uno scenario da panico. In questo modo rocambolesco è stato votato il nuovo governo serbo allo scadere del termine previsto dalla costituzione. La cronaca della nostra corrispondente
La Serbia ha un governo. Il gioco di nervi subito dai cittadini serbi è terminato martedì sera, mezz’ora prima dello scadere del termine previsto dalla costituzione, quando è stato votato il nuovo governo con a capo il premier Kostunica.
A favore hanno votato 133 deputati sui 244 presenti, contrari 106, astenuti 3, e due deputati non hanno votato. Il nuovo governo consta di 25 membri: il premier Kostunica, Bozidar Djelic vicepremier incaricato per l’integrazione europea e 23 ministri.
Il Partito democratico (DS) controlla 13 ministeri incluso il ministero degli Affari Esteri (Vuk Jeremic), il ministero della Giustizia (Dragan Petrovic), il ministero dell’Ecologia (Sasa Dragin), della Finanza (Mirko Cvetkovic), della Difesa (Dragan Sutanovac), dell’Agricoltura (Slobodan Milosavljevic), del Lavoro e della Politica sociale (Rasim Ljajic), delle Telecomunicazioni e delle Società informatiche (Aleksandar Smiljanic), dell’Amministrazione statale e dell’Autogestione locale (Milan Markovic), della Cultura (Voja Brajovic), della Diaspora (Milica Cubrilo), il ministero senza portafoglio, ossia il Piano nazionale degli investimenti (Dragan Djilas).
Nella divisione dei ministeri, il Partito democratico della Serbia (DSS) ha ottenuto il ministero degli Affari Interni (Dragan Jocic), il ministero della Pubblica Istruzione (Zoran Loncar), delle Infrastrutture (Velimir Ilic), del Commercio (Predrag Bubalo), delle Risorse energetiche e minerarie (Alksandar Popovic), il ministero per il Kosovo e Metohija (Slobodan Samardzic), il ministero delle Religioni (Radomir Naumov), mentre il G17 ha avuto il ministero dell’Economia e dello Sviluppo regionale (Mladjan Dinkic), della Salute (Tomica Milosavljevic), della Gioventù e dello Sport (Snezana Samarzic Markovic) e della Scienza (Ana Pesikan). Alcuni ministri del governo precedente sono rimasti nelle stesse posizioni, mente altri sono passati in altri ministeri. Fra l’altro, per la prima volta nel governo ci sono quattro donne. La media di anzianità è 45,5 anni.
Ma torniamo indietro di un paio di giorni, al momento in cui alla carica di presidente del parlamento serbo era stato votato il radicale Tomislav Nikolic. Nei tre giorni che hanno scosso la Serbia è stata rinviata la firma dell’accordo con l’Unione europea per le agevolazioni sui visti e sui rimpatri, non è stata issata la bandiera della Serbia davanti al Consiglio d’Europa, è stato segnato il crollo della borsa, è sceso il valore del dinaro, i rappresentanti della comunità internazionale hanno inviato messaggi sul peggioramento del percorso europeo della Serbia, le agenzie mondiali urgentemente informavano della resurrezione dei radicali, e i cittadini della Serbia sono rimasti generalmente sorpresi e spaventati.
Poi c’è stato il miracolo, che nemmeno il presidente della Serbia, come ha precisato durante l’autorevole trasmissione televisiva "Utisak nedelje" impressioni della settimana di B92, si aspettava. Proprio quando pensava che le trattative fossero ormai fallite in modo definitivo, i suoi collaboratori lo hanno informato che l’accordo sarebbe stato possibile. DSS e DS hanno trovato un linguaggio comune, che l’onnipresente Mladjan Dinkic ha consacrato. Quest’ultimo ha accettato qualsiasi compromesso tranne che l’odiato Boza Djelic prendesse la poltrona del ministero delle Finanze. Da lì in poi ha preso il via la corsa contro il tempo.
Per prima cosa venerdì 11 maggio al presidente del parlamento Nikolic è stata consegnata la richiesta di fissare una nuova seduta. Il premier Kostunica gli ha detto che è stato raggiunto un accordo sulla formazione del governo, dopo di che Nikolic ha fissato il proseguimento della seduta costitutiva per sabato 12 maggio alle 20.30, comunicando contemporaneamente che non avrebbe dato le dimissioni senza la richiesta della maggioranza dei deputati, cosa che, come ha affermato Nikolic, Kostunica ha cercato di fare. Avendo presente i tempi ristretti, il Partito democratico ha proposto di unificare in una discussione le dimissioni del presidente del parlamento e la scelta di quello nuovo, cosa che Nikolic ha rifiutato dicendo di non poter mettere all’ordine del giorno la scelta del nuovo presidente finché quello in carica non si è dimesso.
Nikolic dopo l’avvio della discussione sulla sua sostituzione ha lasciato il posto del presidente del parlamento e l’ha ceduto al più vecchio deputato presente, il vicepresidente Milutin Mrkonjic del Partito socialista della Serbia (SPS). La seduta è stata interrotta verso le tre dopo la mezzanotte e la continuazione è stata fissata per la domenica alle 11.00.
Subito dopo la ripresa della seduta, Nikolic ha dato le dimissioni. Visibilmente innervosito, quasi triste, scuro in volto, Nikolic ha dichiarato di aver accettato l’incarico su richiesta di Kostunica. Come reso noto da B92, Nikolic ha detto: "Sono stato costretto a promettere di non dare le dimissioni quando i gialli (DS) lo chiederanno, se si formerà il governo, perché Kostunca ha detto che la Serbia ha bisogno di avere a capo del parlamento un patriota che non tradirà il Kosovo e Metohija".
Dopo le dimissioni di Nikolic, la seduta costitutiva è stata interrotta, e la continuazione è stata fissata per il lunedì alle ore 10 quando all’ordine del giorno ci sarebbe stata la discussione sulla Legge dei ministeri. La seduta è durata fino alle ore 14, quando è stata annunciata la pausa di 24 ore perché è il termine previsto dalla costituzione per la presentazioni degli emendamenti.
Finalmente, martedì dalle 14.00 alle 18.00 il parlamento ha preso in esame gli emendamenti, per poi proseguire la discussione sul governo soltanto dopo le 18. Non sorprende quindi che il governo sia stato eletto e abbia fatto il giuramento poco prima di mezzanotte, e che l’intero scenario assomigliava più ad una corsa e ad una situazione di panico che ad una consueta procedura parlamentare. Inoltre, era evidente che tutti i gruppi parlamentari avessero già deciso di consentire la formazione del governo. Mentre Nikolic entrerà nella storia del parlamentarismo serbo come l’uomo che è stato alla presidenza del parlamento per il più breve periodo.
Il nuovo-vecchio premier ha presentato il governo nel tardo pomeriggio di martedì. Nel discorso introduttivo Kostunica ha sottolineato che "in ogni parte della Serbia, sia a Gracanica, che a Kosovska Mitrovica e a Bujanovac e a Knjazevac, a Loznica e a Subotica si deve vivere meglio e in modo più sicuro, ci deve essere più lavoro per i cittadini e il loro complessivo standard di vita deve essere migliorato. Questo è lo scopo principale di questo governo".
Come riportato dal quotidiano "Politika", Kostunica presentando il programma del suo governo ha detto che "la formazione del governo in questo momento crea, senza dubbio, le condizioni per il raggiungimento di una stabilità del paese che è estremamente necessaria, e credo che siamo tutti d’accordo che proprio la stabilità interna rappresenti la condizione chiave che permetterà alla Serbia di andare avanti con passo deciso".
Il premier ha sottolineato che i partiti che hanno formato il governo, guidati da questo scopo, hanno deciso di porre l’interesse dello stato, della nazione e dei cittadini al di sopra degli interessi dei partiti. Kostunica ha ripetuto che il governo baserà il suo lavoro su cinque principi prestabiliti: il mantenimento dell’integrità territoriale e della sovranità, il proseguimento dell’integrazione europea, la collaborazione con il Tribunale dell’Aja, il miglioramento della situazione economica e sociale e la lotta contro la criminalità e la corruzione.
Kostunica ha sottolineato che il processo d’integrazione europea della Serbia è strettamente legato con la conclusione definitiva e soddisfacente della collaborazione con il Tribunale dell’Aja. Come trasmesso da B92, il premier ha detto che ciò significa che "esiste un accordo secondo il quale si devono prendere tutte le misure per terminare nel più breve periodo possibile la collaborazione con l’Aja e a tale scopo è stato formato il Consiglio per la sicurezza nazionale che coordinerà il lavoro di tutti i servizi di sicurezza e che orienterà le attività per terminare il prima possibile la collaborazione con il Tribunale".
Kostunica ha detto che la Serbia non rinuncerà al Kosovo e ai serbi di questa provincia ha detto che loro "devono sapere che per la Serbia questa Provincia sarà sempre una parte integrante e inalienabile del suo territorio", sottolineando che la Serbia non accetterà una soluzione unilaterale o imposta.
Kostunica ha detto che il programma del suo gabinetto è di aumentare il tasso di occupazione entro il 2010 e di includere nelle strategie occupazionali il 70 per cento dei disoccupati. Kostunica ha "promesso" che dedicherà una particolare attenzione all’occupazione dei giovani, delle donne, degli invalidi e di alcune minoranze etniche, e che condurrà una lotta ancora più strenua contro la criminalità e la corruzione.
I capigruppo dei radicali e dei socialisti hanno messo in dubbio che il nuovo governo proteggerà gli interessi della Serbia in Kosovo, mentre il capo del Partito liberaldemocratico (LDP) Cedomir Jovanovic ha detto di non credere che il governo sarà filodemocratico o filoeuropeo, ma che merita comunque una occasione. Come riporta B92, Jovanovic ha detto di non esser d’accordo con la politica che Kostunica ha esposto nel discorso introduttivo e di desiderare che il mandato del nuovo governo sia il più breve possibile per dare alla politica del LDP "la possibilità di cambiare la Serbia".
I deputati delle comunità di minoranza hanno reagito in modo diverso alla presentazione del governo. Mentre i deputati dell’Unione degli ungheresi della Vojvodina hanno detto che non voteranno per il governo perché da nessuna parte viene menzionata la piena autonomia della Vojvodina, i deputati del partito dei rom hanno annunciato che lo voteranno. L’unico rappresentante della comunità albanese nel parlamento, Riza Halimi ha dichiarato per "Politika" di credere che dopo la scelta del nuovo governo "si creerà un clima migliore e il governo realizzerà i progetti di aiuti al sud della Serbia".
I ministri del DS hanno iniziato il primo giorno di lavoro ponendo una corona nel luogo in cui è stato assassinato l’ex premier della Serbia Zoran Djindjic. Dopo di che si sono occupati dei loro uffici. Il nuovo ministro degli Affari Esteri, Vuk Jeremic si è incontrato con Olli Rehn con il quale ha parlato della continuazione dell’integrazione europea. Da Bruxelles durante il pomeriggio è arrivata la notizia che Tanja Miscevic, la direttrice dell’Ufficio per l’adesione del Governo della Repubblica della Serbia ha firmato il contratto sulle agevolazioni per i visti e i rimpatri. La Serbia, anche se per poco, ha tirato un respiro di sollievo.
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