Cecenia: i taxi, l’Islam e l’indipendenza
Presto le donne cecene potranno usufruire di taxi guidati da donne e per sole donne. Un’iniziativa sponsorizzata da un fondo d’investimento arabo che ha provocato reazioni molto diverse tra loro
L’iniziativa di avviare in Cecenia un nuovo servizio di taxi esclusivamente per donne, annunciata pochi giorni prima dell’8 marzo, la festa delle donne, ha suscitato più attenzione all’estero che nella Cecenia stessa. La reazione più diffusa tra i cittadini ceceni è stata quella del ritenerla una notizia insignificante. Il dibattito sui social network è morto sul nascere.
“Sì, ne ho sentito parlare. Un’iniziativa positiva, siamo sulla strada giusta”, ha dichiarato un quarantenne della capitale, per poi cambiare rapidamente discorso. Né per lui né per altri è certamente una breaking news. L’iniziativa sembra normale e tempestiva: in Cecenia molti ritengono infatti che dovrebbe esistere un servizio di trasporto per sole donne.
Anche tra le donne l’iniziativa è vista in modo positivo. “È tutto estremamente logico. È un passo a favore delle donne, per la loro comodità e sicurezza…”, afferma un’utente di Instagram commentando la notizia . Anche una studentessa di una scuola religiosa a Grozny, intervistata da Caucasian Knot , sostiene questa nuova iniziativa imprenditoriale. “Al giorno d’oggi molte donne studiano l’Islam nelle scuole religiose e, secondo quanto prescrive la nostra religione, una donna non può stare da sola con un uomo sconosciuto. Ritengo che saranno in molte ad usufruire di questo servizio tra le studentesse delle scuole religiose”.
“Più concorrenza – è il commento di un tassista della capitale Grozny – come se ce ne fosse stato bisogno. Le donne se ne stanno già separate dagli uomini. Se una donna prende un taxi, ed è un taxi condiviso, nessuno siede al suo fianco o in ogni caso sul sedile posteriore o – a seconda dei casi – anteriore. Insomma, se ne stanno separati”.
Solo lo status quo
L’avvio di un nuovo servizio destinato esclusivamente a donne è sembrato ad alcuni avesse implicazioni politiche. Fin dall’ascesa al potere di Ramzan Kadyrov la Cecenia è stata etichettata come una zona del tutto particolare della Federazione Russa. Giornalisti ed analisti ripetono spesso che la repubblica sia diventata più indipendente di quanto Dzhokhar Dudayev (leader della Cecenia indipendente tra il 1991 e il 1994) abbia mai sognato . Esperti internazionali arrivano ad affermare che la Cecenia è un vero e proprio stato (o stato islamico) all’interno della Federazione russa e sottolineano che le leggi russe non vengono rispettate sul suo territorio . È in ogni caso una situazione molto tesa dal punto di vista politico dove anche un’iniziativa come quella dei taxi per sole donne può contribuire all’immagine di una repubblica che non agisce all’interno della cornice legale della Russia.
Ma la realtà delle cose potrebbe essere politicamente più neutra. È cosa nota che l’identità religiosa è particolarmente forte nel Caucaso del nord e che in molti prediligono le norme dell’Islam a quelle secolari. Qualcuno ricorderà che nei primi anni ’90 l’allora presidente dell’Inguscezia Ruslan Aushev propose di legalizzare la poligamia. In analogia con la recente iniziativa dei taxi al femminile la notizia fece da innesco ad una discussione se la proposta fosse connotata politicamente o meno e quanto andasse a sottolineare la differenza in termini di normativa tra il territorio dell’Inguscezia e quello della Federazione russa. Ai tempi, del resto, l’élite politica russa era preoccupata che l’Inguscezia potesse seguire la Cecenia nella richiesta di piena indipendenza politica.
Ma oggi come allora queste due notizie non erano connotate da questa chiave politica. L’iniziativa del leader inguscio intendeva solo legalizzare ciò che era di fatto lo status quo. Infatti, come in altre repubbliche popolate da musulmani nell’ex-Unione sovietica, in Inguscezia vi erano casi di poligamia, nonostante fosse proibita dalla legislazione sovietica.
Logica conseguenza
Allo stesso modo è probabile che anche l’iniziativa dei taxi al femminile non sia connotata di un gran significato politico. Verrebbe da dire che non è necessario. La Cecenia di oggi infatti non si batte più per ottenere un’indipendenza politica formale. Questa repubblica sta seguendo un cammino tutto suo fatto di un mix di tradizioni locali, tradizioni islamiche e leggi russe. E pare che a Mosca tutto questo vada bene.
Per questo l’iniziativa non è altro che un ulteriore passo della progressiva islamizzazione della Cecenia, che sempre vede come primo obbiettivo le donne. Alla fine degli anni ’90 in Cecenia correnti wahabite iniziarono a spingere per imporre nuove regole volte ad impedire l’apparizione in pubblico di donne senza velo. Kadyrov-junior ai tempi concordava sul fatto che nuove norme sulle regole di abbigliamento dovessero essere introdotte ed iniziò a mettere in pratica attivamente la cosa un decennio dopo, tra il 2010 e il 2011. Come? Invece di applicare controlli sui trasporti pubblici e multare le donne che non portavano il velo nella Cecenia di Kadyrov le donne senza velo venivano “cacciate” sparando loro, da parte delle forze di sicurezza associate al leader del paese, pallini di paintball .
Nei fatti l’islamizzazione della Cecenia è proceduta rapidamente. Oggi le donne cecene sono private di gran parte dei loro diritti. Basti pensare alla ancor ampia diffusione del delitto d’onore e le moltissime vittime di violenze domestiche.
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