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Bulgaria: veto presidenziale sulla legge di famiglia

Molte associazioni avevano preoccupazioni: gli emendamenti alla legge di famiglia bulgara avrebbero aumentato la possibilità di speculazioni sulle adozioni. Un articolo del sito Bulgaria-Italia.

08/07/2003, Redazione -

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Il presidente bulgaro Georgi Parvanov ha posto il veto alla nuova legge di famiglia approvata il 13 giugno scorso dal Parlamento. La nuova legge, tra le varie cose, prevedeva di togliere la patria potestà ai genitori che avessero lasciato i loro figli in affidamento ai servizi sociali per oltre un semestre. Questo aspetto in particolare, aveva suscitato diverse reazioni negative sia in Bulgaria che in Italia.
Il 25 giugno sedici organizzazioni non governative bulgare avevano incontrato Parvanov, esprimendo le loro preoccupazioni e chiedendo al presidente di porre il veto. Secondo queste organizzazioni gli emendamenti avrebbero consentito di far adottare i bambini bulgari da famiglie straniere prima che si fossero esaurite tutte le possibilità di adozione da parte di famiglie bulgare.
Nello stesso giorno, secondo quanto riportato dall’agenzia ANSA, l’ambasciatore della Svezia in Bulgaria, Sten Ask , aveva tenuto una conferenza stampa dedicata ai problemi delle adozioni, del traffico illecito di persone e della prostituzione di minorenni. Senza mezzi termini aveva chiesto al governo bulgaro di chiarire come mai avesse promosso in Parlamento emendamenti alla legge di famiglia, in base ai quali determinati ambienti avrebbero potuto speculare e guadagnare ingenti somme per le adozioni di bambini bulgari da parte di famiglie straniere. Secondo le stime di Ask l’adozione da famiglie straniere di un bambino bulgaro costa oggi una somma compresa tra 23.500 e 25.000 dollari.
Il 23 giugno nel corso della trasmissione "Horizont do obed" della Radio Nazionale Bulgara, l’associazione Bulgaria-Italia ed alcuni cittadini italiani avevano espresso la loro preoccupazione e perplessità nei confronti delle norme appena approvate dal Parlamento in questa materia.
In serata il presidente Parvanov, in un incontro con i giornalisti, ha spiegato che manca una chiara priorità alle adozioni in patria: ”L’adozione dei bambini bulgari all’estero deve essere l’ultima possibile alterativa", ha affermato Parvanov. Egli ritiene che l’attuale preoccupante situazione demografica in Bulgaria richieda una particolare attenzione alla tutela dei bambini e debba essere fatto tutto il possibile affinché i bambini bulgari possano vivere in modo dignitoso nel proprio paese.
A questo punto, in base alla Costituzione bulgara, la legge ritorna al Parlamento che dovrebbe esprimersi entro la fine del mese di Luglio. Per l’approvazione definitiva basta la maggioranza semplice. È dunque da verificare se il Governo terrà conto del parere presidenziale e delle obiezioni espresse della società civile, emendando opportunamente il testo della legge, oppure se chiederà al Parlamento di confermare il testo già approvato.

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