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Bulgaria: sfida alla mafia dei CD

L’espansione del mercato della pirateria sembra inarrestabile. Mentre i difensori internazionali della proprietà intellettuale minacciano la Bulgaria, le autorità tentano di arginare il fenomeno.

03/05/2004, Redazione -

Da Sofia, scrive Tanya Mangalakova
Secondo un rapporto della stampa bulgara del 20 aprile scorso, l’Alleanza Internazionale per la proprietà intellettuale (IIPA) ha minacciato di includere nuovamente la Bulgaria nella lista nera degli Stati che non si dedicano abbastanza alla difesa dei diritti d’autore. Secondo lo stesso rapporto la Bulgaria ha perso ogni anno 22,9 milioni di dollari USA a causa di prodotti piratati ed il mercato nero dei DVD renderebbe di più di quello degli stupefacenti. Nel mondo la pirateria frutta ogni anno all’economia illegale 540 miliardi di dollari creando alla sola UE un danno di 100 milioni di euro.
Il generale Boiko Borissov, segretario capo del Ministero degli interni, non crede nei dati riportati nel rapporto e li definisce una "presa in giro" ma conviene però che la Bulgaria rischia di riapparire nella così detta "special 301", lista nera dei produttori di CD pirata. La Bulgaria era piazzata al secondo posto, dopo la Cina, nella "special 301" fino alla metà del 1998. Proprio in quegli anni, il mercato dei CD pirata è infatti prosperato. Una dei protagonisti della pirateria fu Emil Dimitrov, detto Macarona, ucciso alcuni anni più tardi. La Bulgaria è stata tolta dalla lista nera cinque anni fa, in seguito ad una serie di raid della polizia contro fabbriche illegali di CD.
I raid della polizia
"La Bulgaria ha combattuto a lungo contro la pirateria" afferma il generale Boiko Borissov "non ci sono canali organizzati di commercio di CD contraffatti in Bulgaria. Opinioni condivise da Rumen Milanov, capo del Servizio Nazionale contro il Crimine Organizzato, secondo il quale negli ultimi quattro anni non sono state scoperte reti di dischi pirata nonostante le fabbriche per la produzione di CD siano sorvegliate 24 ore su 24. Secondo la polizia l’80% della produzione dei CD si sarebbe spostata in abitazioni private.
La polizia bulgara può vantare numerosi raid contro i produttori di CD illegali, dall’inizio del 2004 ne sono stati organizzati ben 109 e sono stati sequestrati 12 000 CD. Nel 2003 la polizia ha fatto 473 raid in luoghi diversi, principalmente presso bancarelle lungo le strade, sequestrando 35 000 copie di film e videogiochi. La polizia ha inoltre fermato, tra il 1998 e il 2002, 12 fabbriche che producevano CD illegali a Sofia, Botevgrad, Veliko Tarnovo, Plovdiv e Stara Zagora.
Dopo i raid del 1998 i "pirati" si forniscono soprattutto dall’estero, dall’Ungheria e dal Montenegro. Circa il 90% dei CD immessi nel mercato bulgaro nel 1999 erano contraffatti. Attualmente, secondo il Servizio Nazionale contro il Crimine Organizzato, la percentuale è scesa al 60%. Secondo il settimanale "Banker" (7 febbraio 2004), nel 2003 la polizia ha controllato più di 7000 punti vendita ed ha avviato 207 procedure legali ma solo 17 persone sono state condannate per commercio illegale di CD. Le informazioni della polizia attestano inoltre che sono stati rimossi 4 o 5 canali di contrabbando tra Russia e Montenegro. Il mercato è stato ristretto ma i CD, sulle bancarelle, restano.
Piazza Slaveikov
Il quadro è completamente diverso secondo il "Manifesto dei commercianti indipendenti" di piazza Slaveikov accessibile in internet e citato dal quotidiano "Nosten Troud" nell’estate del 2003. Piazza Slaveikov è la più grande rivendita di libri e CD nel centro di Sofia. Ci sono 60 bancarelle en plein air, due di queste vendono CD. Secondo il manifesto sono in vendita software e DVD privi di licenza, il cui commercio è controllato da strutture di tipo mafioso, ben note alla polizia, che operano seguendo lo schema: "mafia russa- venditori bulgari- personale di supporto: uomini della polizia". Ultimamente gli interventi della polizia sono stati una mera dimostrazione per l’opinione pubblica. In piazza Slaveikov dubbi uomini d’affari controllano il commercio dei CD pirata e secondo "Nosten Troud", ricevono ogni mese 500 leva da ogni venditore per "proteggerli". Il prezzo di un CD contraffatto, fatto in Russia o Montenegro, è 7 leva (3,60 EUR), di cui 5 vanno al boss (2,58 EUR) che in un giorno guadagna mediamente 6000 leva (3093 EUR). In un mese in piazza Slaveikov girano circa 100 000 leva (51 546 EUR). Nelle stazioni balneari sul Mar Nero Sabbia d’oro eCosta del sole la scorsa estate c’erano 30 stand di DVD e si calcola che il profitto della stagione estiva si sia aggirato sui 1,8 milioni di leva (927 835).

Vietare il commercio di strada
La stampa il 20 aprile scorso ha citato la dichiarazione del presidente dell’assemblea municipale di Sofia Vladimir Kisyov: la municipalità bandirà la vendita di CD lungo le strade; lo stesso giorno i giornali hanno pubblicato le conclusioni del rapporto dell’IIPA secondo cui la criminalità russa controlla il commercio illegale a Sofia e nelle località turistiche sul Mar Nero. Una settimana dopo la messa al bando della vendita in strada dei CD a Sofia, in piazza Slaveikov, sono pochi quelli esposti. Nella prima bancarella i prezzi oscillano tra gli 8 e i 15 leva (4- 7,70 EUR). Nessuno commenta il nuovo provvedimento. Poco oltre, in un’altra bancarella, un ragazzo giovane espone la compilation Buddha bar, costa 7 leva al pezzo (3,5 EUR). Non si tratta del CD originale ma l’originale doppio CD si può trovare dallo stesso rivenditore per 14 leva (7 EUR). Lì vicino, in via Solunska, un commerciante accetta di commentare il divieto: "Mah, continueremo a vendere CD a buon mercato. Sto aspettando una lista di 600 titoli, 7 leva l’uno, come al solito. Puoi passare, consultare il catalogo, ordinare e puoi avere la tua musica. Basta che passi e mi chiami". Ci sono anche CD di MP3, 13 leva l’uno (6,70 EUR).
A trenta metri dalle bancarelle dei CD pirata, il negozio Music fashion vende CD originali. I prezzi dei CD legali prodotti in Bulgaria vanno dai 10 ai 12 leva (5-6 EUR), i CD d’importazione costano 30 leva (15 EUR), prezzi che non sono però accessibili al reddito medio di un bulgaro che preferisce comprare le copie pirata. "In questo modo promuoviamo la nostra industria nazionale", commenta il problema un cliente che ha acquistato per 7 leva un album di Joe Cocker. Per il codice penale bulgaro il possesso di CD pirata non è un crimine. Praticamente tutti i bulgari hanno in casa CD pirata. Ci sono due modi per vendere CD pirata oltre alle bancarelle lungo le vie. Il primo è la vendita svolta da giovani che portano grandi zaini pieni di CD da vendere negli uffici a 3,50 leva (1,80 EUR) senza custodia rigida e a 4 leva (2 EUR) con la custodia. Il secondo metodo è tramite Internet. Nel sito http://www.cd-best.hit.bg si possono trovare numerosissimi titoli di CD e DVD musicali. Un DVD costa 18 leva. L’ordine è effettuato via e-mail solo da una clientela già nota. La consegna è entro due settimane e solo a Sofia. I profitti giornalieri ammontano circa a 300 leva (156 EUR) secondo le fonti della polizia citate dal quotidiano "Sega" (7 luglio 2003).
Misure anti-pirateria
A metà gennaio 2004 è stato presentato in Parlamento il disegno di legge contro la pirateria. I produttori di software, giochi o CD musicali privi di licenza saranno seriamente multati, da 30 000 a 50 000 leva (15 464 EUR-25 773 EUR). Il disegno di legge prevede fino a 25 000 leva (12 887 EUR) di multa per i produttori che tengono CD nei propri locali senza avere la licenza per venderli. Le stesse multe verranno applicate per i CD privi del codice SID ( codice di identificazione). La Bulgaria ha lanciato un progetto congiunto con l’UE per combattere la pirateria e la contraffazione e bandire completamente la vendita di CD lungo le strade. Gli esperti britannici addestreranno gli ufficiali di dogana, i poliziotti ed i procuratori bulgari nel vigilare sui diritti di proprietà intellettuale ed industriale. L’addestramento è nel quadro del programma dell’EU PHARE e costerà 1.2 milione di euro.

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