Bulgaria: la torta ghiotta della pubblicità
Il direttore della rete televisiva pubblica appalta ad una società russa l’intermediazione sui contratti pubblicitari. Scoppia la polemica su un servizio pubblico che di pubblico, affermano i critici, ha oramai molto poco.
Da Sofia scrive Tanya Mangalakova
Se ne parla da più di un mese. Alla fine di gennaio il direttore della rete televisiva pubblica BN TV, Kiril Gotsev, ha sottoscritto due contratti. Con entrambi si cede il diritto all’intermediazione sulla pubblicità venduta alla rete per tre anni. Il primo contratto è stato firmato con la società russa "Video International Bulgaria", il secondo con la società bulgara "Piero 97".
I contratti sono stati sottoscritti all’insaputa del consiglio di amministrazione della rete. Ha sollevato numerose perplessità nel Paese soprattutto l’operazione portata a termine con i russi. Quest’ultima è finita sotto il setaccio del CEM, autorità che si occupa della concessione delle licenze e delle frequenze a radio e televisioni, della Commissione parlamentare sulla corruzione e di quella sui media e dalla Corte dei Conti bulgara.
Le accuse che vengono mosse a Gotsev dai quotidiani sono quelle di poca trasparenza e di una gestione del servizio pubblico come fosse un business privato.
Politici e direttori delle maggiori agenzie pubblicitarie del Paese si sono scagliati contro la decisione di appaltare parte della raccolta pubblicitaria alla "Video International Bulgaria", ramo del colosso russo "Video International".
Fin dall’inizio i contenuti dell’accordo sono rimasti segreti. Anche il merito del contratto stesso è ancora incerto. Non è infatti chiaro se si tratti della vendita di spazio pubblicitario della BN TV o se sia stato ceduto il diritto a rappresentare la BN TV nella negoziazione e chiusura dei contratti.
Uno dei timori che trapela in Bulgaria è quello che "i russi" possano occupare finanziariamente e politicamente non solo la Via Santo Stefano, via nella quale ha la sede la BN TV, ma l’intero mercato bulgaro della pubblicità. In particolare le agenzie temono che in questo caso vi sarebbe un calo netto dell’interesse dei propri clienti nell’acquistare spazio pubblicitario.
L’opposizione di destra all’attuale governo, l’UDF, ha richiesto subito l’intervento della Commissione parlamentare sui media ed ha affermato che dietro alla conclusione dell’accordo vi sarebbe il beneplacito del Presidente bulgaro Parvanov.
Secondo alcune voci il contatto con la società russa sarebbe avvenuto durante una recente visita del Presidente in Russia. Un esempio dell’amicizia bulgaro-russa, ha ironizzato il deputato dell’UDF Panayot Lyakov.
Un’altra questione che rimane ancora vaga è la percentuale di guadagno dell’agenzia russa. I media bulgari riportano che si aggirerebbe tra il 12% ed il 15%. Kiril Gotsev ha sino ad ora evitato di rispondere. "Si tratta di un segreto commerciale", ha affermato ai giornalisti che lo incalzavano sull’argomento. Secondo un rapporto della Corte dei Conti il valore totale del contratto si aggirerebbe sui 21 milioni di euro.
Raicho Raikov, che presiede il CEM, ed assieme a lui il consigliere Margarita Pecheva, hanno richiesto le dimissioni del direttore della BN TV. Ma per poterle ottenere hanno bisogno dei voti di altri tre consiglieri, voti sui quali ancora non possono contare.
Gotsev non è comunque rimasto passivo. "C’è qualcuno che certo non gradisce che 20 milioni di introiti siano gestiti da più società", ha rivelato quest’ultimo poi chiarendo di aver ricevuto minacce di morte. A farle sarebbero state persone nell’entourage della società "Piero 97", società bulgara leader del settore che certo non ha gradito l’entrata in scena dei russi.
"Gotsev mente", ha risposto Krassimir Gergov, a capo di "Piero 97", annunciando di averlo citato in giudizio.
Il mercato pubblicitario bulgaro è valutato in milioni di dollari. Attualmente l’azienda leader è la "Piero 97". Quest’ultima nel 2001 aveva un fatturato di 20 milioni di dollari, nel 2002 di 18.
Il quotidiano Sega ha in questi giorni sottolineato come il contratto sottoscritto da Gotsev non sarà valido sino a quando non verrà approvato anche dal consiglio di amministrazione. Sarebbe questa la posizione espressa anche dalla Corte dei Conti.
La BN TV non è l’unica rete televisiva nazionale. Ve ne sono altre due. La Nova TV, con capitale di maggioranza greco e la B TV, Balkan News Corporation, del magnate Rupert Murdoch.
L’impressione è che la rete pubblica oramai faccia ben poco "servizio pubblico". Lo ritiene anche Georgy Lozanov, ex membro del CEM e professore di giornalismo. "Questa ‘saga russa’ dimostra come Gotsev agisca in tragica solitudine dominando sui media pubblici al di fuori di qualsiasi logica di servizio pubblico. Piuttosto è influenzato da alcuni e limitati interessi privati. Le questioni di legalità sono state superate da percentuali e minacce".
Ma Lozanov è ancora più duro. "Due modelli sono venuti a scontrarsi. Quello europeo dove le regole sui media li difendono dall’ingerenza della politica e quello asiatico dove è la politica a dominare i media. Il modello asiatico entra nella BN TV attraverso il contratto appena sottoscritto".
Krassimir Gergov ed il settore televisivo bulgaro:
Secondo alcuni analisti il vero proprietario della B TV non sarebbe Ruert Murdoch bensì Krassimir Gergov, possessore anche della società "Piero 97". "Ritengo che il vero proprietario della rete televisiva B TV sia Gergov e non altri", ha affermato alla televisione pubblica Krassimir Raydovski, ex portavoce del governo recentemente guidato dal Partito Socialista Bulgaro. Raydovski, che fece parte dei servizi segreti durante il regime ha affermato che anche Gergov era nella medesima struttura. Secondo la sociologa Mira Yanova Gergov controllerebbe l’80% del mercato pubblicitario bulgaro. L’unica a possedere uno strumento di rilevazione dell’auditel è una società dello stesso Gergov. "Che manipolerebbe i dati a favore della rete B TV, denuncia la giornalista investigativa di Nova TV Svetoslava Tadarakova. Della stessa opinione anche Rancho Raikov, a capo del CEM.
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