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Bratislava, commercio equo oltre i confini

La nave dell’Osservatorio ha fatto ieri tappa a Bratislava. Nella capitale slovacca, come da programma, si è svolto l’incontro sul commercio equo e solidale

14/09/2003, Andrea Oskari Rossini -

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Bratislava, il Danubio sotto la fortezza

"Per un fotografo, le sole due cose necessarie sono la luce e il contrasto. Nei Balcani ci sono entrambe le cose, in abbondanza…"

L’intervento del direttore del German Marshall Fund, Pavol Dames, a Bratislava, seconda tappa del viaggio attraverso il continente "Danubio, l’Europa si incontra", esce dal tono compassato dei saluti ed esce dal seminato. Il tema della giornata infatti è il commercio equo, attraverso i confini. Ma la nave, partita da Vienna il 12 settembre, è diretta a Belgrado, nei Balcani, ed è questo luogo, fisico e simbolico, ad informare di sè tutti gli incontri che si svolgono lungo il fiume.

Inevitabilmente anche nel quadro della discussione sul commercio equo e solidale emergono quindi con forza la luce e i contrasti del sud est Europa. Dopo i saluti e il sostegno istituzionale portato dall’Ambasciatore d’Italia in Slovacchia, dal rappresentante della Commissione Europea e dal Comune di Bratislava, tra i partecipanti degli oltre dieci paesi diversi sono proprio quelli che vengono dai Balcani a porre le questioni in maniera piu diretta: "Non capisco una cosa di questo commercio alternativo – chiede infatti Dragan ai rappresentanti italiani, austriaci e slovacchi delle organizzazioni del commercio equo presenti – ma alla fine i vostri prodotti costano piu’ o meno dei prodotti tradizionali?"

I Balcani, si sa, sono una regione in transizione per definizione. Transizione verso dove, non è ancora chiaro. A chi abita questi luoghi mancano ancora le parole per descriversi, ma non la concretezza per capire che in un contesto come quello del mercato equo e solidale loro sono assenti in quanto produttori, e probabilmente non ancora in grado di entrarvi in quanto consumatori.

L’esempio della Slovacchia, e delle associazioni che da soli due anni a Bratislava hanno iniziato a lavorare in questo campo, aiuta però a superare lo scetticismo iniziale, mostrando che anche lo sviluppo del commercio alternativo – come lo definisce Dragan – verso e attraverso l’Europa può davvero contribuire alla integrazione dal basso del continente, al suo sviluppo, abbattendo i confini in modo ‘solidale’.

Al termine della giornata, ospitata nello splendido edificio del Comune di Bratislava, tra i matrimoni incombenti delle giovani coppie slovacche, il buffet offerto dal Ctm Altromercato ha convinto tutti che, oltre alle potenzialità di tipo sociale ed economico, il commercio equo reca con sè altri pregi di immediata comprensione.

Dopo un breve giro per la città, abbiamo raggiunto il confine in pullman per poi riprendere la nave nel primo porto ungherese sul Danubio. In serata saremo a S.Andrea, Szentendre, pochi chilometri da Budapest, per una giornata di discussione sull’ambiente e sulle risorse idriche ospitata dal REC, Regional Environmental Centre.

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