Bosnia Erzegovina, la scomparsa del lago di Jablanica
In una decina di giorni uno dei maggiori laghi artificiali della Bosnia Erzegovina si è completamente prosciugato. Le associazioni locali denunciano: è una catastrofe ambientale
Il lago di Jablanica, uno dei maggiori laghi artificiali della Bosnia Erzegovina, si è completamente prosciugato negli ultimi dieci giorni. Nell’ultimo mese il livello idrico del lago è sceso costantemente, fino alla completa scomparsa dell’acqua. Ne resta solo un enorme cratere. Il prosciugamento totale del bacino ha causato – secondo alcune associazioni locali – un grave danno ambientale, danneggiando l’ecosistema sul lungo periodo.
Mirsad Trešnjo, segretario dell’Organizzazione di pescatori sportivi “Konjic” ha dichiarato ad OBC Transeuropa tutta la sua amarezza: “Secondo le nostre stime sono spariti circa 2 milioni di pesci appartenenti a 12 specie diverse. Si tratta di un danno ambientale enorme".
"Tutti i pesci sono scomparsi insieme con l’ambiente naturale, flora e fauna che viveva nel lago di Jablanica e sul suo fondale, vari microorganismi, nutrimento per i pesci – ha specificato – è comunque un ambiente di grandi dimensioni ed è difficile anche solo quantificare il danno effettivo. Forse non tutti i pesci sono morti, come hanno scritto i media in questi giorni. È possibile che una parte dei pesci sia passata attraverso la diga della centrale elettrica che ha aperto i condotti dell’acqua. Serve comunque un’ispezione che controlli quanto accaduto". "I pescatori della nostra organizzazione e le persone che vivono nei villaggi attorno al lago sono amareggiati perché si è lasciato che una cosa del genere accadesse”, ha concluso Trešnjo.
Per i pescatori di Konjic la responsabilità di quanto avvenuto è dell’Azienda elettrica della BiH che, durante l’inverno, a causa della grande richiesta di energia elettrica, avrebbe lasciato passare dalla diga più acqua del consentito.
“L’ispezione accerterà di chi è la responsabilità. Crediamo che il maggior colpevole sia l’Azienda elettrica che lo ha fatto per ottenere profitto. Anche in passato accadeva che il lago calasse di livello ma c’è sempre stata acqua per i pesci. Come quest’anno non è mai successo”, commenta ancora Trešnjo.
Colpa della siccità, secondo l’Azienda elettrica della BiH
L’Azienda elettrica della BiH rimanda però le accuse al mittente. In un suo comunicato stampa ha affermato che il motivo della scomparsa del lago è stato il lungo periodo di siccità. “Da settembre alla fine dello scorso anno, per proseguire fino a gennaio 2017 vi è stata una grande siccità che ha avuto un impatto diretto sullo stato del naturale flusso d’acqua nel bacino del fiume Neretva, così come nel riempimento del livello d’acqua del serbatoio della Idrocentrale Jablanica. L’Azienda elettrica BiH, nonostante queste condizioni, ha garantito una regolare fornitura di energia elettrica ai suoi clienti, ma ha anche sorvegliato senza sosta lo scarico dell’acqua a valle dei suoi serbatoi”, si specifica nel comunicato.
Una versione diversa rispetto a quanto affermato dai pescatori arriva anche dall’Agenzia per il bacino del mare Adriatico – ente federale che si occupa della qualità dell’acqua e degli aspetti ecologici del Mare Adriatico e dei bacini fluviali della Neretva, Krka e Cetine – i cui rappresentanti hanno dichiarato ad OBC Transeuropa che il danno non è ingente come è stato presentato dai media e che la situazione sta migliorando. Affermazioni che sono state a loro avviso confermate anche da una missione di esperti della facoltà di Scienze naturali di Sarajevo e del Centro per l’ittiologia e la pesca, che dopo un sopralluogo a Jablanica effettuato lo sorso 7 febbraio avrebbero riscontrato che non vi sono pesci morti e che secondo i dati che hanno riscontrato sul posto non si può parlare di una catastrofe ecologica.
“Si suppone inoltre che la popolazione ittica si sia ritirata in una zona dove il livello dell’acqua è sufficiente alla sua sopravvivenza. Tenendo conto del fatto che il livello dell’acqua è aumentato significativamente dopo le piogge degli ultimi giorni, lo stato del bacino lentamente sta migliorando. Eventuali danni potranno essere confermati solo dopo la completa normalizzazione dello stato del bacino idrico, ma questo dipende ancora da nuove precipitazioni”, specificano dall’Agenzia.
Anche secondo gli esperti dell’Agenzia la causa della scomparsa del lago è la siccità. Siccità simili si sono verificate anche nel 2005 e nel 2012, ma quest’inverno il freddo è stato eccezionale e vi è stata quindi una richiesta di energia elettrica superiore alla media. Tuttavia, affermano dall’Agenzia, sono state rispettate le normative sullo svuotamento dell’acqua della Idrocentrale Jablanica.
Ispezioni
Informazioni identiche sono state pubblicate anche dall’Ispettorato per le acque della Federazione BiH. Nel suo rapporto ha scritto che la causa della scomparsa del lago è dovuta all’assenza di precipitazioni e che l’Idrocentrale Jablanica non ha violato le norme vigenti.
"Visitando il bacino della Idrocentrale Jablanica, l’ispettore non ha visto alcun esemplare di pesce morto. Occorre però tenere presente che la questione è complessa e copre diversi settori di competenza dell’amministrazione federale. Dato che non è ancora stata fatta un’analisi completa dello stato attuale in tutti i settori di competenza dell’ispettorato, l’amministrazione federale non è stata in grado di rilasciare un rapporto completo e definitivo sulla situazione in queste aree. Il pubblico sarà tempestivamente informato circa i risultati e le misure intraprese”, riporta il sito ufficiale dell’Ispettorato federale.
Tuttavia sono molti i pescatori e gli attivisti – che hanno preferito rimanere anonimi – che sostengono che gli ispettori difendono l’Azienda elettrica BiH e forniscono informazioni sbagliate. Intanto l’Organizzazione dei pescatori della città di Konjic sottolinea che sia stato fatto un danno enorme al turismo di questa zona della Bosnia Erzegovina e che servirà parecchio tempo prima che la situazione ritorni come prima.
“Qui ogni anno venivano pescatori da tutta Europa. Ora non abbiamo nemmeno una prenotazione e non abbiamo venduto una sola licenza. Siamo un’organizzazione seria. Abbiamo 10 dipendenti che adesso sono rimasti senza lavoro. Il nostro danno economico è enorme perché dalle licenze che vendiamo annualmente di solito ricaviamo circa 20.000 euro. Quando l’acqua tornerà nel lago non abbiamo idea di quanto tempo servirà per ripopolare il bacino di pesci”, conclude il segretario di questa organizzazione Mirsad Trešnjo.
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