Boris Trajkovski: un uomo onesto, ma politicamente poco influente
Per i media macedoni le indagini sulla sfortunata morte del presidente Boris Trajkovski sono nel caos. I cittadini macedoni accendono le candele e portano i fiori in tutte le città del paese, mentre i politici litigano cercando il colpevole dell’incidente
"Sul defunto tutto il meglio". Questo è un detto che vale in tutti i Balcani. Probabilmente questa regola vale in tutto il mondo, ma coloro i quali pubblicamente si sono mostrati contrari al defunto non versano molte lacrime.
Dopo la sfortunata morte del presidente macedone Boris Trajkovski anche coloro che non hanno rispettato il suo lavoro hanno iniziato a raccontare liete storie su di lui.
Trajkovski non era un uomo con grandi nemici, moralmente pulito, non ha alcuno scandalo finanziario nel suo curriculum, ma è un fatto che la sua influenza sulla società macedone e sulla politica sia stata inferiore a quella della regina inglese.
Ha avuto conflitti con il partito di governo SDMS, ma non lo hanno amato nemmeno gli appartenenti del suo partito VMRO-DPMNE. Come membro della chiesa evangelica-metodista ha avuto contrasti anche con alcuni membri della Chiesa ortodossa macedone. Era considerato un uomo dal cuore grande, ma con una scarsa influenza sul corso dello stato. Comunicava egregiamente con i membri della comunità internazionale. Tra la gente si credeva che fosse un "uomo dell’America".
Ma, soprattutto, Trajkovski è stato un uomo del popolo – un presidente che sapeva parlare con i passanti comuni e nei villaggi più piccoli, che andava in piazza nel suo quartiere alla periferia della città dove ha abitato prima che si trasferisse nella residenza presidenziale. I suoi figli facevano le vacanze invernali insieme con gli altri bambini della scuola.
Trajkovski era conosciuto anche per le sue gaffe. Molte delle quali senza cattive intenzioni, ma ce ne furono alcune criticate severamente dai media. Per esempio quando si inaugurò l’università dell’Europa sud-orientale a Tetovo, dove si insegna in albanese, macedone e inglese. Trajkovski, che è stato un grande difensore della Macedonia multiculturale, evidentemente affascinato dal fatto che questa università avrebbe risolto le questioni dell’educazione superiore in lingua albanese, tenne un discorso solo in inglese e albanese, senza dire una parola in macedone.
Durante il suo mandato Trajkovski visse periodi in cui sia i membri del SDSM che quelli del suo partito VMRO-DPMNE non volevano parlargli insieme.
Iniziò la carriera di presidente senza il riconoscimento dell’allora opposizione del partito del premier Crvenkovski l’SDSM. Loro lo hanno sempre chiamato "cittadino Boris", mai presidente, ritenendo che avesse vinto le lezioni in modo irregolare e immeritatamente. Dissero che non sarebbe mai stato il loro presidente. Lo riconobbero solo quando l’SDSM andò al potere e grazie anche al risultato degli sforzi di Trajkovski, ma la loro comunicazione non è mai stata buona.
Il presidente Trajkovski è stato membro dell’attuale opposizione VMRO-DPMNE. Quando fu eletto presidente disse che la sua tessera del partito sarebbe stata messa da parte. Ma l’opinione pubblica macedone fu testimone, durante il corso del suo mandato, del fatto che col tempo giocò secondo i desideri della VMRO-DPMNE. Ma non sempre. Durante il periodo della guerra in Macedonia, il conflitto tra il presidente Trajkovski e l’allora premier Ljupco Georgievski, il quale era anche il leader della VMRO-DPMNE, fu più che evidente.
Georgievski non comunicò affatto con Trajkovski. In quel periodo la leadership del partito accusò indirettamente Trajkovski della mancata soluzione della crisi in corso nel paese. Georgievski cercò di proclamare lo stato di guerra, ma Trajkovski, ascoltando i consigli della comunità internazionale, si mostrò contrario. A quel tempo Trajkovski diventò il principale mediatore tra i rappresentanti della comunità internazionale. Un atteggiamento per niente gradito a Georgievski.
Trajkovski aveva la capacità di raccogliere attorno a sé un ampio spettro di persone qualificate e con background differenti tra di loro. Durante il suo mandato tentò di bilanciare le cose tra i due più forti partiti macedoni. Ma non gli riuscì frequentemente. Persino la sua morte ha messo in lite l’SDMS e la VMRO-DPMNE.
Quest’ultimo partito di opposizione ha accusato il governo di aver proclamato il giorno di lutto nazionale prima ancora che fosse accertata la morte del presidente, mentre il premier Crvenkovski ha dichiarato la morte di Trajkovski prima che venisse trovato il suo corpo. La VMRO-DPMNE avanza dubbi anche perché Crvenkovski è andato in Bosnia, per indagare sull’intero caso, senza i rappresentanti dell’opposizione, senza i familiari di Trajkovski e senza i media.
A questo il governo ha ribattuto dicendo che il luogo dell’opposizione è il comitato funebre e che non deve immischiarsi negli affari di stato.
Mentre il governo e l’opposizione litigano, i cittadini macedoni accendono le candele davanti al palazzo del Parlamento, dove si trovava anche l’ufficio presidenziale, e un grande numero di informazioni contraddittorie solleva dubbi su ciò che è accaduto e su come sia potuto accadere.
Rimane poco chiaro come la SFOR abbia potuto perdere il controllo del volo dell’aereo presidenziale, e poi: perché l’aereo ha seguito una pista che non era stata consigliata? perché la SFOR non ha immediatamente iniziato le ricerche dell’aereo e perché lo ha cercato in un luogo completamente sbagliato?…
I media macedoni scrivono che le indagini sono nel caos. Anche il premier Branko Crvenkovski, attualmente in Bosnia, ha espresso una certa insoddisfazione per le indagini.
Il corpo del presidente non è ancora stato identificato. È necessario che si conducano le analisi del DNA, perché i corpi sono carbonizzati. I risultati di queste analisi sono attesi per i prossimi due o tre giorni.
Mentre i risultati delle elezioni straordinarie saranno noti probabilmente in aprile. Le nuove elezioni saranno indette 40 giorni dopo il giorno in cui sarà determinata la morte del presidente. Si presuppone che le elezioni si terranno verso l’11 aprile. La morte del presidente Trajkovski molto probabilmente condurrà ad una piccola crisi nel paese, ma non è atteso un grande sconvolgimento.
Per il momento le funzioni del presidente della repubblica sono state assunte dal presidente del parlamento Ljupco Jordanovski.
Nella sfida elettorale si sa che parteciperà l’uomo d’affari e deputato indipendente al parlamento Trifun Kostovski, uno degli uomini più ricchi del paese, il quale è pure co-proprietario dei due maggiori quotidiani del paese – "Utrinski Vesnik" e "Vest" (mentre il proprietario di maggioranza è il colosso tedesco WAZ).
L’SDSM ha già dichiarato che appoggerà Kostovski, mentre si attende che la VMRO-DPMNE avrà un suo candidato. Ad ogni modo, le elezioni non porteranno grandi cambiamenti per i partiti albanesi e nelle relazioni infra-etniche.
Il mandato quinquennale del presidente Trajkovski scadeva questo inverno. Ci si aspettava che si candidasse di nuovo, ma era del tutto incerto che il suo partito lo avrebbe appoggiato.
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