Berlusconi, il bulgaro
Silvio Berlusconi si candida in Bulgaria alle prossime europee? La voce è rimbalzata su molti media italiani, ma l’ipotesi è tutta da verificare. Per farlo dovrebbe ricevere la cittadinanza bulgara e da Sofia il partito di centro-destra GERB ha già fatto sapere di non essere interessato a candidarlo
L’ex premier italiano Silvio Berlusconi, decaduto dalla carica di senatore lo scorso 27 novembre dopo la condanna definitiva a quattro anni per frode fiscale, sta valutando la possibilità di candidarsi alle prossime elezioni europee in Bulgaria.
La notizia, rimbalzata su vari media italiani, è stata confermata dal senatore Roberto Formigoni, secondo cui “della cosa si parla da settimane”, mentre a Berlusconi sarebbe stato fatto pervenire uno “studio di fattibilità” sulla questione. Anche se poi Formigoni chiosa: “Credo che alla fine il cavaliere resterà in Italia”.
Il piano B
La Bulgaria (ma si è fatto anche il nome dell’Ungheria) rappresenterebbe quindi un possibile, ennesimo “piano B” per Berlusconi, che in Italia non può candidarsi per i prossimi sei anni. I parlamentari europei, quale che sia il paese in cui sono stati eletti, godono infatti di tutte le immunità garantite a quelli presenti nei vari parlamenti nazionali, Italia inclusa.
L’idea mostra l’inesauribile vitalità e “fantasia” politica di Berlusconi ma i “se” restano tanti. Per il codice elettorale bulgaro, possono candidarsi alle europee cittadini di altri paesi UE “a patto che non subiscano provvedimenti di privazione della libertà o del diritto di elettorato attivo nel paese di cui sono cittadini”. Questo significa che Berlusconi, per candidarsi in Bulgaria, dovrebbe prima ottenere la cittadinanza bulgara.
Difficile dire se questo sia possibile. Tecnicamente, la strada percorribile sembra quella di un decreto del presidente della Repubblica bulgaro, che può concedere la cittadinanza “per meriti speciali ne confronti della Bulgaria”. Meriti tutti da dimostrare.
Freddezza
Altra questione aperta, trovare un partito che lo appoggi e gli fornisca voti. Il principale candidato, il movimento “Cittadini per uno Sviluppo europeo della Bulgaria” (GERB) dell’ex premier (ed ex bodyguard) Boyko Borisov, ha detto ufficialmente di no. “Non incontro Berlusconi dall’ultimo Consiglio europeo cui partecipava. Non abbiamo mai parlato della possibilità di candidarlo per le elezioni europee”, ha scritto lo stesso Borisov sul suo profilo Facebook.
“GERB ha molti ottimi eurodeputati, che in gran parte verranno ricandidati. Confermo categoricamente che Berlusconi non sarà nostro candidato”, ha concluso Borisov.
Per chi conosce gli sviluppo della politica bulgara, quella di GERB è una posizione in gran parte prevedibile. Berlusconi e Boyko hanno vissuto una lunga stagione di rapporti eccellenti. Molti i tratti in comune tra i due, politici “atipici” nel contesto europeo, che hanno costruito buona parte del proprio successo sulla capacità di parlare direttamente “alla gente” utilizzando i media in modo spesso spregiudicato e di presentarsi come “uomini nuovi” in lotta contro “la palude delle vecchie lobby politiche”. Tanto che più volte Borisov è stato definito “il Berlusconi bulgaro”.
Nel 2010 Berlusconi aveva visitato la Bulgaria nel giorno del compleanno di Borisov per inaugurare una statua a Giuseppe Garibaldi nel centro di Sofia. In quell’occasione Berlusconi aveva più volte fatto chiamato l’allora premier bulgaro “il mio amico Boris [sic!]”, rimproverandogli solo di essere “così grande fisicamente da farmi ombra”.
Con l’approfondirsi dei problemi legali di Berlusconi, e l’offuscarsi del suo prestigio dovuto soprattutto agli scandali a sfondo sessuale, l’atteggiamento di Borisov si è però fatto via via sempre più freddo. Tanto che nel 2012, intervistato dal Financial Times, alla domanda “lei ammira Silvio Berlusconi?” l’ex premier bulgaro aveva risposto seccamente “no”, mostrando poi in modo eloquente al giornalista una sua foto insieme ad Angela Merkel, definita “una donna fantastica”.
C’è posto per tutti
Ma se GERB rifiuta, potrebbe esserci qualche altro “buon Samaritano” sulla strada bulgara del Cavaliere. Come Yane Yanev, pittoresco leader del partito “ammazza-corruzione” “Ordine, Legalità e Giustizia” (RZS), che nelle politiche dello scorso maggio ha raccolto un risicato 1,6% non superando così la soglia di sbarramento del 4%.
“Ho telefonato a Boyko [Borisov], e gli ho detto che se non vuole Berlusconi come eurodeputato nel suo partito, lo inviterò io a correre per il nostro”, ha dichiarato ieri Yanev in un’intevista alla tv nazionale Btv. Secondo Yanev, per Berlusconi c’è posto nella politica bulgara, perché “è più patriota lui di tutti i nostri eurodeputati messi insieme”. Il 15 dicembre, ha annunciato Yanev, RZS renderà pubblica la propria decisione sull’invito a Berlusconi.
editor's pick
latest video
news via inbox
Nulla turp dis cursus. Integer liberos euismod pretium faucibua