Bagni di fiume, bagni di riconciliazione
E’ un’isoletta nel mezzo del Danubio. Prima della guerra del 1991 erano in molti a recarvisi durante l’estate. Poi il nuovo confine tra Serbia e Croazia l’ha resa inaccessibile. Ma grazie ad un’intesa tra i sindaci di Vukovar e Bac in molti sono ritornati sulle sue spiagge
I cittadini di Vukovar, città che nella guerra tra Serbia e Croazia del 1991 ha pagato pesanti conseguenze e nella quale sono stati perpetrati tra i peggiori crimini di guerra sui territori della ex Jugoslavia, dopo 15 anni possono nuovamente usare il loro prediletto sito balneare sulle rive del Danubio, sull’isolotto di sabbia chiamato "Vukovarska ada".
Nei registri catastali quest’isola ricadeva, durante il tempo della ex Jugoslavia, sotto il comune di Vukovar. Dopo la guerra però la "Commissione Badinterova" sancì che a seguito della dissoluzione della Jugoslavia i confini dei nuovi Stati dovessero essere identici a quelli delle repubbliche interne alla Jugoslavia. Il confine tra Serbia e Croazia passava quindi nel mezzo del Danubio.
Ada, il preferito luogo balneare dei cittadini di Vukovar, è dunque ricaduta temporaneamente su territorio serbo sino a quando la Commissione intrastatale per i confini non avesse risolto il problema. Per i cittadini di Vukovar questo ha significato che per andare là a fare il bagno dovevano, passaporto in mano, passare prima confine croato e poi quello serbo, proprio come fa un qualsiasi straniero quando decide di andare all’estero.
Dal 31 luglio scorso però per andare a fare il bagno sull’isoletta ai cittadini delle due sponde serve solo il canotto. Il sindaco di Vukovar, Tomislav Sota, e il suo collega della riva serba del Danubio, presidente della municipalità di Bac, Tomislav Bogunovic, a seguito di trattative durate diversi mesi hanno raggiunto un accordo per il quale fino al 15 settembre si permette ai cittadini di Vukovar di raggiungere quello che prima della guerra era il prediletto luogo di balneazione, senza bisogno di alcuna formalità. "Ho portato qui i miei nipoti perché vedessero dove in passato avevano fatto il bagno i loro genitori e i loro nonni" racconta in maniera coincitata una cittadina di Vukovar, senza nascondere le lacrime. "E’ la prima volta dopo 15 anni che vedo Vukovar dal Danubio", dice una donna che fin dalle prime ore ha sfruttato la nuova possibilità di poter andare sulla spiaggia della sua infanzia senza passaporto e formalità di confine.
E non era l’unica. Circa una decina di canotti hanno portato un centinaio di persone, quasi tutte in costume da bagno, dalla riva destra del Danubio sino all’isola. Tutti desiderosi di nuotare nelle acque del fiume e di prendere il sole sdraiati sulla spiaggia sabbiosa dell’isola fluviale.
Per rendere il tutto ancora più allegro ci si son messi anche i "tamburasi" – sia di Vukovar sia di Bac – che dopo tanto tempo hanno fatto riecheggiare sull’isola il suono della musica. Mentre alcuni cuochi di Vukovar hanno cucinato il tradizionale "cobanac" (ndt: piatto tipico della Slavonia, fatto con peperoni piccanti, papate e carne di manzo) e la "Riblja paprikas" (ndt: zuppa di pesce) tutti cibi che si preparano sul fuoco vivo all’aperto in pentolini di rame, mentre da Bac sono arrivati i dolci.
I due sindaci omonimi, Tomislav Sota di Vukovar e Tomislav Bogunovic di Bac, erano felici che le loro lunghe trattative avessero infine prodotto degli effetti positivi.
"Con questo accordo che permette ai cittadini di Vukovar di bagnarsi sulle spiagge sulle quali venivano sempre prima della guerra, abbiamo offerto uno stimolo alla Commissione interstatale sui confini affinché risolva quanto prima la questione. Abbiamo dato un esempio di come si può costruire un buon rapporto di vicinato e raggiungere una veloce normalizzazione dei rapporti tra Croazie e Serbia" ha dichiarato il sindaco di Vukovar, Tomislav Sota.
Croazia e Serbia hanno lungo il Danubio diversi punti di confine oggetto di contesa e l’isola "Vukovarska Ada" è solo una di essi. Sono 260 i chilometri di frontiera. Sulla Riva sinistra del Danubio, che adesso ricade sotto la Serbia, i croati possiedono circa 10.000 ettari di terreni, mentre sulla riva destra, riva croata del fiume, i serbi sono proprietari di circa 3.000 ettari di terreno.
Per contribuire a risolvere il problema il governo olandese assieme alle amministrazioni delle città di Vukovar e Bac ha avviato un progetto di collegamento delle due sponde che permetterebbe ai cittadini croati e serbi ma anche ai loro macchinari agricoli, di attraversare il Danubio e quindi i confini. La linea di navigazione fluviale, la cui costruzione è interamente finanziata dall’Olanda, è quasi conclusa e le autorità locali sulle due rive del fiume hanno collaborato in maniera stretta affinché si realizzasse il prima possibile.
Ed è proprio mentre si accordavano affinché si realizzasse una linea di traghetti che i due sindaci hanno capito che potevano anche da soli fare qualcosa per i propri cittadini. Per cui si sono trovati d’accordo a non attendere che i due Stati risolvessero le questioni di frontiera in sospeso e a concedere subito l’ingresso alle spiagge dell’isola. Questo accordo non implica la fine dei problemi ma incide sul piano della costruzione di buoni rapporti di vicinato e la ricostruzione della reciproca fiducia.
"Per noi è importante avere buoni rapporti con i nostri vicini più prossimi" ha dichiarato il sindaco di Bac, Tomislav Bogunovic. "Mettendo insieme le forze ripuliremo l’isola in modo che i bagnanti di entrambe le rive ne possano trarre il maggior piacere. Vorremmo che diventasse un’oasi ecologica e speriamo che la città di Vukovar non costruisca nulla sull’isola Ada. Facciamo in modo che quest’isola serva al benessere di tutti e lasciamo che i cittadini e le organizzazioni non governative ne progettino il miglior utilizzo".
Hrvoje Sabo, nato a Vukovar e tra i primi a venire su Ada dove, dice, è più bello che sul mare Adriatico, ha già pensato a come organizzarsi: "Farò il bagno e prenderò il sole su questa splendida e sottile sabbia di fiume e mi divertirò. Mi porterò anche l’attrezzatura per la pesca, perché oltre a venire a fare il bagno amavo venire a pescare. Sono contento che i due sindaci si siano messi d’accordo e che con questo abbiano alleggerito la vita a noi cittadini. Li rigrazio molto di questo. Chi non è mai stato qui, su quest’isola di fiume, non può sapere quanto essa sia importante per noi di Vukovar".
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