Azerbaijan: l’impossibile vita dei partiti di opposizione
Da cinque anni il governo azero conduce una dura repressione contro tutte le voci dissenzienti. Ora attorno ai partiti di vera opposizione c’è terra bruciata
(Pubblicato originariamente da OC Media l’11 luglio 2018)
A quasi cinque anni dall’inizio del nuovo giro di vite del governo azero sulle voci di dissenso, l’ambiente rimane ostile per i partiti di opposizione. Le autorità creano la parvenza di un sistema multipartitico, finanziando partiti politici il cui ruolo è quello di fungere da opposizione pur mantenendo lo status quo. Alcuni temono che la soppressione dell’autentica opposizione e la sua esclusione dall’arena politica porteranno a forme più radicali di attivismo, che alla fine potrebbero essere dannose per lo stato.
Gli arresti politici sono ancora comuni in Azerbaijan. Secondo gli attivisti per i diritti umani, circa 150 prigionieri politici sono attualmente detenuti nel paese e un nuovo arresto per motivi politici avviene ogni mese.
Il mese scorso è stato arrestato Saleh Rustamov. Anche se l’accusa ufficiale riguarda reati di droga, si ipotizza che il vero motivo dietro al suo arresto sia il presunto sostegno finanziario al partito di opposizione Fronte popolare azero. Rustamov era a capo dell’amministrazione regionale di Gadabay durante il governo del Fronte popolare nel 1992-1993. Dopo il suo arresto sono stati presi in custodia anche tre attivisti del Fronte popolare.
A seguito di una manifestazione pacifica organizzata dai gruppi della società civile il 28 maggio scorso, in occasione del centenario della fondazione della Repubblica Democratica dell’Azerbaijan, sono stati inoltre arrestati un parlamentare del Partito alternativo repubblicano, Azar Gasimli, e altri tre membri del partito.
Arbitrarietà legale
Secondo l’attivista per i diritti umani Annaghi Hajibayli, questi arresti sono una dimostrazione di arbitrarietà legale, mirati a intimidire attivisti e partiti politici che non seguono la linea del governo.
Natig Jafarli, parlamentare del Partito alternativo repubblicano (REAL), afferma che il principale motivo dei recenti arresti è la paura delle autorità in seguito ad un’ondata di proteste nei paesi vicini. Questo, dice Jafarli a OC Media, ha portato ad una maggiore paura nella società, poiché le autorità adottano misure "volte a impedire alla società di organizzarsi per protestare".
Ali Karimli, presidente del Fronte popolare azero, dice che il governo cerca da molti anni di minare i veri partiti di opposizione. Secondo lui, i partiti di opposizione non sono in grado di funzionare correttamente da anni a causa del contesto politico restrittivo. Contro di loro ci sono frequenti campagne di propaganda.
"Siamo stati privati dell’opportunità di impegnarci in attività politiche. Inoltre, i vicepresidenti e i consulenti del nostro partito sono attualmente detenuti come prigionieri politici. Quasi la metà dei membri del consiglio sono o prigionieri o esiliati politici. Al momento, 16 membri del partito sono in prigione", ha detto Karimli a OC Media.
Karimli nota che dal 2016, ogni volta che il partito organizza una manifestazione, i partecipanti vengono arrestati.
"Dopo la manifestazione dell’11 settembre 2016, i partecipanti sono stati arrestati. In seguito abbiamo organizzato altre otto manifestazioni. 500-600 attivisti del partito sono stati convocati alla stazione di polizia e minacciati. 82 persone sono state poste in detenzione amministrativa. Più di 30 funzionari di partito sono stati licenziati", ha detto Karimli.
Il commentatore politico Nasimi Mammadli afferma che coloro che si sono uniti ai partiti di opposizione negli ultimi anni hanno subito gravi ripercussioni.
"Queste persone e i loro parenti vengono licenziati, i loro familiari sono costretti ad abbandonarli, vengono imprigionati con false accuse e sono sottoposti a grandi discriminazioni. L’assenza di una stampa libera, unita al pieno controllo del governo sulle risorse economiche e politiche del paese, compresi i tribunali e le forze dell’ordine, hanno gravemente danneggiato le istituzioni democratiche e i sistemi politici multilaterali nel paese", ha detto Mammadli a OC Media.
Mammadli afferma che, dopo il referendum sulla costituzione del 2002, la legislazione del paese ha subito notevoli cambiamenti che limitano i diritti e gli obblighi dei partiti politici. In totale, sono stati apportati 58 emendamenti alla legge sui partiti politici in momenti diversi. In seguito alle restrizioni imposte attraverso questi cambiamenti legislativi, il ruolo dei partiti politici all’interno dello stato è stato significativamente ridotto.
Secondo Mammadli, il meccanismo di finanziamento dei partiti politici è anche regolato dalla legislazione, il che significa che il governo ha effettivamente il controllo amministrativo sui partiti. Ai partiti politici è proibito ricevere donazioni dall’estero. Ci sono anche limitazioni e ostacoli alle donazioni individuali, e le donazioni in contanti sono proibite. Se un partito politico ha una rappresentanza in parlamento, può accedere ai finanziamenti statali. In pratica ciò significa che i veri partiti dell’opposizione sono esclusi dai finanziamenti, poiché non sono rappresentati in parlamento.
"I partiti di opposizione non rientrano in queste disposizioni, perché la loro [mancanza di] rappresentanza in parlamento non è determinata da elezioni democratiche, ma dalla volontà politica delle autorità. Allo stesso tempo, le istituzioni statali attuano politiche repressive contro di loro", dice Mammadli.
Partiti "di opposizione" del governo
Secondo Mammadli, alcuni partiti, sia quelli apparentemente di opposizione che quelli apertamente filo-governativi, ricevono anche finanziamenti statali illegali. Hanno uffici, pagano salari ai lavoratori del partito e sono sotto la tutela politica e legale del governo.
"Queste parti servono il trionfo dell’autoritarismo, non il pluralismo nel paese. Le autorità manipolano da molti anni il sistema politico per far sembrare che ci siano più candidati che rappresentano l’opposizione. Spendono enormi quantità di denaro su false alternative perché questo è un metodo comprovato per confondere la società e far credere che il paese abbia raggiunto la maturità politica", dice Mammadli a OC Media.
Secondo l’attivista per i diritti umani Annaghi Hajibayli, la legge sui partiti politici indica chiaramente che tutti i partiti dovrebbero essere finanziati dal bilancio statale, ma in seguito questo è stato limitato al finanziamento parziale di quei partiti che hanno seggi in parlamento.
"In realtà, secondo la Costituzione e un altro articolo della legge sui partiti politici, lo stato deve creare condizioni uguali per tutti i partiti. E dovrebbe creare un ambiente che faciliti le loro attività. Ma il Nuovo partito azero ha dozzine di filiali solo a Baku, mentre la maggior parte dei partiti di opposizione politica non ha alcun ufficio in Azerbaijan. In qualità di principale partito di opposizione, il Fronte popolare è uno dei più grandi e attivi partiti politici del paese. Tuttavia, non ha quartier generale. Dov’è l’uguaglianza nell’ambiente politico qui?", dice Hajibayli.
Hajibayli afferma che le restrizioni statali sui finanziamenti stanno spingendo i partiti di opposizione a ottenere finanziamenti al di fuori dei canali legali esistenti, perché non hanno altra scelta.
"I partiti di opposizione non ricevono un sostegno finanziario dal bilancio dello Stato. Le donazioni sono proibite. Nessun imprenditore può finanziare un partito di opposizione, perché sarebbe mandato in bancarotta immediatamente attraverso meccanismi amministrativi. Di conseguenza, lo stato sta spingendo i partiti politici a finanziarsi illegalmente [con donazioni in contanti o denaro dall’estero]. Un partito infrange la legge accettando una donazione illegale, ma la colpa è dello stato [per aver creato questo problema]", ha detto Hajibayli.
Nasimi Mammadli afferma che, parallelamente alle restrizioni legali, le autorità non consentono ai partiti dell’opposizione di funzionare in modo operativo. "I partiti di opposizione nel paese operano per lo più senza una sede centrale e senza finanziamenti. In generale, l’attività politica al di fuori delle città è bandita in modo informale, quindi la maggior parte dei partiti deve operare in segreto", afferma.
Pluralità nominale
Ali Karimli, presidente del Fronte popolare, ha dichiarato a OC Media che il partito funziona su base semi-legale. Secondo lui, la polizia interviene nelle riunioni tenute dai partiti di opposizione al di fuori delle città.
"Abbiamo provato due volte a noleggiare un ufficio privato da utilizzare come sede centrale. Senza alcun ordine del tribunale, senza alcuna spiegazione, la polizia è arrivata all’edificio e ha chiuso le porte. La seconda volta hanno minacciato il proprietario, [dicendogli] di rescindere il contratto con noi. [Hanno detto che] se il contratto non fosse stato sciolto, l’edificio avrebbe potuto "prendere fuoco". Dopo che il proprietario ha pubblicato quella conversazione, l’ufficio è stato bombardato", ha detto Karimli a OC Media.
In Azerbaijan ci sono attualmente 55 partiti politici registrati. Il commentatore politico Nasimi Mammadli afferma, tuttavia, che nel paese non esiste un sistema politico multipartitico. Anche il presidente del Fronte popolare, Ali Karimli, pensa che la pluralità sia solo nominale.
"La maggior parte dei partiti registrati in realtà non è operativa. I nomi di tutti i partiti [inattivi] sono tuttavia visibili nel registro presso il ministero della Giustizia", ha affermato Karimli.
Ali Karimli collega l’inattività di questi partiti agli attacchi del governo contro i veri partiti di opposizione.
"Altri partiti hanno dimostrato che se fai opposizione i tuoi membri saranno licenziati, perseguiti e imprigionati", ha affermato Karimli.
Il posto dei partiti di opposizione è nella "pattumiera della storia"
I partiti attivi considerati veri oppositori da parte delle autorità sono spesso presentati come radicali o antipatriottici. In un discorso relativo al suo recente insediamento, dopo essere stato eletto per un quarto mandato per sette anni, il presidente Ilham Aliyev ha attaccato i partiti di opposizione.
"Non hanno posto nella scena politica dell’Azerbaijan. Il popolo dell’Azerbaijan ha da tempo determinato il loro posto, e questo è nella pattumiera della storia", ha detto Aliyev.
Siyavush Novruzov, parlamentare e vice-segretario esecutivo del Nuovo partito azero (YAP), ha accusato l’opposizione di prendere una "posizione anti-azera" mentre commentava i recenti arresti con i media locali.
"Lavorano contro l’Azerbaijan agli ordini delle forze separatiste, con il sostegno finanziario della lobby armena", ha dichiarato Novruzov.
La Procura generale e il ministero degli Interni hanno rilasciato una dichiarazione sui recenti arresti, accusando il Fronte popolare di frodi fino a mezzo milione di dollari.
Elshan Musayev, parlamentare e presidente del Partito democratico dell’Illuminismo, ha dichiarato ai media locali che è necessaria una nuova opposizione.
"In Azerbaijan dovrebbe crescere una nuova opposizione. Ci dovrebbe essere un’opposizione intellettuale con cui sederci ad un tavolo", ha detto Musayev.
Secondo Natig Jafarli del partito REAL, anche se l’opposizione moderata e laica è stata completamente abolita, i problemi del governo non scompariranno.
"Questo ambiente porterà alla formazione di correnti radicali ed emarginate, la lotta politica civile sarà sostituita dal radicalismo e questo danneggerà il nostro paese. Soprattutto, il governo non dovrebbe volere che ciò accada, ma i passi che sta facendo porteranno esattamente a questo", ha detto Jafarli a OC Media.
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