Autostrade in Bosnia Erzegovina: la politica etnica prima dell’economia
Una nuova autostrada dovrebbe collegare Sarajevo a Belgrado. E logica vuole passi per Tuzla. Ma rischia di non essere così
(Pubblicato originariamente da Radio Free Europe, selezionato e tradotto da Le Courrier des Balkans e OBC Transeuropa)
La Bosnia Erzegovina sta per avviare negoziazioni con la Serbia sulla costruzione di un’autostrada che collegherà Sarajevo a Belgrado. L’ipotesi di un tracciato che passi per Tuzla – capoluogo del cantone più popolato del paese e passaggio naturale sulle vie che da Sarajevo portano ai confini con la Serbia e la Croazia – è stato però scartato dall’assemblea della Federazione di Bosnia Erzegovina.
L’autostrada dovrebbe quindi passare per Višegrad, che non ha che qualche migliaio di abitanti mentre la Posavina ne conta un milione. Il Cantone di Tuzla inoltre gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo economico del paese e assicura i legami con quattro città di confine: Bijeljina, Orašje, il distretto di Brčko e Zvornik. Rischia quindi di rimanere bloccato in un angolo morto della carta geografica a meno di non essere collegato adeguatamente sia a Sarajevo che a Belgrado.
Dževad Hadžić, deputato presso l’assemblea del Cantone di Tuzla, ritiene che la sua città sia oggetto di una flagrante ingiustizia politica: “Da quanto si dice sui media in Serbia si capisce che la politica spinge affinché il Sangiaccato sia collegato a Sarajevo e il sud dell’Erzegovina a Belgrado. E’ inaccettabile per noi che viviamo nel cantone di Tuzla. Tuzla è la locomotiva dell’economia della Bosnia Erzegovina e quindi l’autostrada deve passare nel nostro cantone”.
“Non si tratta solo di Tuzla ma anche di Bijeljina, cioè tutta la Bosnia del nord-est. Penso che in Republika Srpska sia un modo con il quale il regime di Milorad Dodik sanzioni Bijeljina, una regione che non vota per lui. Allo stesso modo anche la Posavina subisce una punizione politica, perché l’Hdz non ha votato a favore del tracciato che passi per Tuzla”, rincara Mahir Mešalić, anch’egli deputato presso l’Assemblea della Federazione.
Sarebbe invece utile per l’economia nazionale che un’autostrada passasse per Tuzla. L’anno scorso il Cantone ha esportato in Serbia beni per un controvalore di 76 milioni di marchi convertibili. Il vicino distretto di Brčko ha esportato beni per 3 milioni di marchi convertibili e Bijeljina, anch’essa vicino ai confini tra la BiH e la Serbia, che diviene sempre più forte con beni esportati verso la Serbia per 10 milioni di marchi convertibili.
“Un progetto di traccia a Y, che colleghi Sarajevo, Tuzla, Bjelijna e Brčko è già stato elaborato e dimostra che il passaggio dell’autostrada a Tuzla è economicamente giustificato. D’altronde, il primo ministro della Federazione, Fadil Novalić, ha dichiarato durante un incontro con un gruppo di imprenditori che la posizione del governo della Federazione è la stessa nostra. Le logiche economiche mostrano chiaramente quale dovrebbe essere il tracciato dell’autostrada Sarajevo-Belgrado”, sottolinea il presidente della Camera di commercio cantonale di Tuzla, Nedret Kikanović.
Anche l’aeroporto di Tuzla gioca un ruolo importante in Bosnia Erzegovina, sia per numero di passeggeri che per le sue connessioni con Serbia e Croazia. Tutti i giorni viaggiatori originari di Sarajevo o di Belgrado, provenienti dall’Europa occidentale, vi atterrano. “Il 60% dei passeggeri che transitano da Tuzla sono originari della Bosnia Erzegovina, il 40% di Serbia e Croazia. Se l’autostrada non passerà da Tuzla, sarà un problema per loro”, dichiara il direttore dell’Aeroporto internazionale di Tuzla, Rifat Karasalihović.
Ma perché allora la città di Tuzla viene messa all’angolo? Mirsad Gluhić, ministro dei Trasporti del governo del Cantone di Tuzla ritiene dipenda da una precisa scelta politica. Questa città multiculturale e politicamente indipendente paga il suo rifiuto di allinearsi alle logiche etniche. A suo avviso il passaggio dell’autostrada porterebbe beneficio all’intera regione: “Vi posso assicurare che così l’economia potrebbe funzionare al 100%. Noi sappiamo bene le potenzialità di Orašje, sappiamo ciò di cui dispone il distretto di Brčko e Bijeljina ci ha sempre nutriti, senza parlare della regione di Zvornik…”.
La costruzione di quest’autostrada avverrebbe all’interno di un programma internazionale per aumentare le relazioni tra i due paesi. Tuzla potrebbe giocarvi un ruolo chiave, perché è una città refrattaria alle divisioni nazionali e che economicamente è collegata a tutte le regioni della Bosnia Erzegovina, come anche alla Croazia e alla Serbia.
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