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Attraversare i confini col giornalismo di dati

EDJNet, la rete europea del giornalismo di dati coordinata da OBC Transeuropa, compie cinque anni. Un primo bilancio di questa esperienza nata in Trentino, tesa a far crescere la sfera pubblica europea

10/11/2022, Redazione -

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Fin dalla sua nascita, la missione di OBC Transeuropa sta nel far circolare voci, storie e idee attraverso i confini europei. Pensiamo che sia utile e importante per conoscere meglio il mondo in cui ci troviamo, cambiare i punti di osservazione, dare voce a comunità ed esperienze poco frequentate. Lo facciamo in tanti modi, giorno dopo giorno. Da cinque anni lo facciamo anche attraverso lo European Data Journalism Network (EDJNet), ovvero la rete europea del giornalismo di dati, che abbiamo ideato nell’autunno 2017 e che da allora coordiniamo. 

Cos’è EDJNet e come funziona

Oggi EDJNet è una rete composta da 31 testate basate in 19 diversi paesi europei – si va dal Portogallo a Cipro, dalla Svezia alla Serbia, passando per tutti i principali stati membri dell’UE. Coi nostri partner lavoriamo a partire dai dati: li raccogliamo, verifichiamo e analizziamo per far emergere da lì nodi e storie, combinando opportunamente i dati con studi, interviste, analisi sul campo. 

Tramite EDJNet esploriamo dunque il potenziale del giornalismo di dati, ma anche quello del giornalismo collaborativo. Le redazioni che fanno parte della rete identificano infatti argomenti su cui lavorare insieme, unendo le forze per mettere a punto articoli o materiali multimediali in varie forme. Si tratta di progetti corposi, che di solito durano alcuni mesi – ma che anche per questo spesso riescono a generare un interesse duraturo. Una volta pronti, gli articoli vengono pubblicati dalle varie testate che ci hanno lavorato; per comodità li rendiamo disponibili in lingua originale, in inglese e a seconda delle circostanze anche in varie altre lingue anche sul sito di EDJNet, europeandatajournalism.eu . In questi primi cinque anni abbiamo prodotto in questo modo oltre 600 articoli, a cui hanno lavorato quasi 200 giornaliste e giornalisti; metà dei contenuti è disponibile online in almeno quattro lingue. 

Oltre a partecipare all’attività ordinaria della rete, noi di OBC Transeuropa svolgiamo alcune funzioni particolari al suo interno: dalla nostra sede – nell’ambito del Centro per la Cooperazione Internazionale di Trento – ne garantiamo infatti la gestione e il coordinamento complessivo; ne curiamo la comunicazione alimentando il sito, la newsletter e i canali sociali di EDJNet; e lavoriamo alla crescita della rete entrando in relazione con decine di soggetti in tutt’Europa, dalle maggiori istituzioni dell’UE a una miriade di testate, ong, centri di ricerca, e così via. 

EDJNet ha potuto finora operare principalmente vincendo dei bandi della Commissione europea, grazie a cui riesce a coprire la maggior parte delle spese. Ciascuna testata contribuisce comunque al finanziamento delle attività, a cui concorrono ulteriori fondi ottenuti nel tempo. 

Alla ricerca di prospettive europee

Il giornalismo di dati e il giornalismo collaborativo sono due modi stimolanti e per certi versi innovativi di fare informazione – ma EDJNet non è nata solo per esplorare questi approcci. La missione fondamentale di EDJNet è contribuire alla crescita di una sfera pubblica europea: far crescere un approccio europeo al giornalismo, vale a dire promuovere forme di informazione che guardino oltre i confini nazionali e linguistici. Da questo punto di vista, l’esperienza di EDJNet si sposa molto bene con la ventennale esperienza di OBC Transeuropa. 

Per come lo intendiamo noi, fare giornalismo europeo non significa concentrarsi solo sull’Unione europea. Gran parte delle storie a cui abbiamo lavorato coi nostri partner in questi anni vanno al di là degli “affari europei” in senso stretto: esiste infatti una grande varietà di questioni che toccano le persone, le economie o l’ambiente dell’intera Europa, ma che spesso vengono osservate solamente da prospettive nazionali. Guardare ai servizi per la salute mentale in Italia è interessante: ma i problemi di salute mentale sono sentiti anche altrove, e adottare una prospettiva europea si rivela utile per contestualizzare, confrontare, comprendere, e immaginare politiche migliori. Vale lo stesso per il riscaldamento globale, il contrasto alle discriminazioni o alle violenze di genere, la situazione nelle carceri, la connettività, la qualità dei trasporti pubblici, e così via.

Perché proprio il giornalismo di dati?

Partire dai dati per individuare o costruire storie consente di disporre di buone basi per confrontare tra loro situazioni locali o nazionali che sarebbe altrimenti difficile cogliere nel loro insieme. In questo modo diventa più semplice mettere in prospettiva le criticità di determinati territori e individuare buone pratiche di altri. Entro certi limiti, le visualizzazioni che tipicamente accompagnano le analisi di dati (mappe, grafici, e così via) riescono inoltre a circolare attraverso le barriere linguistiche, che rimangono uno dei maggiori ostacoli all’emergere di una sfera pubblica europea. 

Il giornalismo basato sui dati ben si presta insomma alle esplorazioni transnazionali. Al di là della missione “europea” di EDJNet e OBC Transeuropa, siamo convinti che valga più in generale la pena sperimentare nuove fonti, strumenti e formati per raccontare storie. Per esempio, il giornalismo di dati può rivelarsi particolarmente interessante per la trasparenza delle fonti e dei metodi che usa e per l’oggettività dei numeri su cui si basa. Proprio per spingere i giornalisti europei a usare di più e meglio i dati, EDJNet sviluppa e mette gratuitamente a disposizione di qualunque giornalista o curioso un’ampia serie di strumenti e occasioni di formazione. 

Perché il giornalismo collaborativo?

In alcuni paesi europei – molto poco ancora in Italia – esistono già numerose testate che lavorano intensamente coi dati. A cosa serve allora una rete come EDJNet? Essenzialmente a due cose: a spingere queste e altre redazioni ad adottare più spesso una prospettiva europea e a favorire la circolazione di nuove tecniche e competenze attraverso i confini. È soprattutto qui che entra in gioco la dimensione collaborativa della nostra rete. 

Su molte questioni non esistono ancora dati coerenti e disponibili a livello europeo: per analizzarle serve spesso trovare e assemblare dati nazionali – un’operazione che difficilmente una singola redazione può fare da sola. Anche nel caso in cui siano disponibili dei dati a livello europeo, occorre conoscere le specificità dei vari contesti per interpretarli in modo corretto, dato che numeri all’apparenza simili possono nascondere significati assai diversi. Poter contare su una rete di partner in molti paesi si rivela insomma molto utile per comprendere i temi e raccontarli a partire dai dati. 

Lavorare in più redazioni su uno stesso progetto giornalistico significa inoltre poter combinare punti di forza complementari; prospettive e conoscenze molteplici; idee variegate. In breve, significa poter presentare ai nostri lettori storie che altrimenti non avremmo potuto raccontare, o che avremmo potuto raccontare in modi più deboli o parziali. Sta forse qui il collante che tiene unita la rete, il valore più grande che noi e gli altri partner troviamo in questa esperienza. 

Collaborare significa anche imparare o prendere ispirazione dagli altri, nonché poter contare su una circolazione più ampia dei contenuti prodotti. In particolare, a EDJNet ci sforziamo di valorizzare le piccole testate indipendenti che hanno scelto di investire sul giornalismo innovativo e di qualità, aiutandole ad andare oltre il loro pubblico nazionale. Più in generale, promuoviamo un approccio collaborativo al giornalismo: oltre a lavorare insieme, le redazioni che partecipano a EDJNet mettono infatti liberamente a disposizione di chiunque i contenuti prodotti nell’ambito della rete – e anzi invitiamo attivamente gli altri giornalisti a riutilizzare i dati, le visualizzazioni o le storie che pubblichiamo. 

Un primo traguardo

Lo European Data Journalism Network esiste da cinque anni: un piccolo traguardo di cui siamo orgogliosi. Non era scontato che l’esperimento funzionasse, né che la rete crescesse e si radicasse così come ha fatto. Certo, non tutto è andato secondo i piani: sono serviti vari tentativi e aggiustamenti per individuare i partner giusti, consolidare la fiducia reciproca, sviluppare modelli di collaborazione efficienti e reperire le risorse necessarie per sostenerli, concordare standard e protocolli comuni, superare ostacoli culturali. È servito il contributo di decine di persone, ed è stato un percorso ricco di lezioni e scoperte. 

La rete sta lavorando con regolarità a nuove storie, tutte fondate sui dati e su collaborazioni attraverso i confini. Il numero dei membri e dei partner della rete aumenta progressivamente, e i legami si consolidano. I contenuti prodotti vengono ormai ripresi e riutilizzati centinaia di volte all’anno da una grande varietà di testate, a partire dai maggiori canali di informazione internazionali fino ai giornali locali nei più piccoli angoli d’Europa. 

Il lavoro per costruire una sfera pubblica europea rimane lungo e impegnativo, ma è indispensabile per comprendere le sfide globali che toccano anche i nostri territori – e per aiutare le comunità locali a esprimere la loro voce. OBC Transeuropa, anche tramite EDJNet, offre il suo  piccolo contributo, con la convinzione che questo nostro approccio basato su innovazione e collaborazione possa essere replicato in altri ambiti.

 

Meeting a Trento

Oggi e domani ospitiamo a Trento i partner della rete EDJNet per una riunione in presenza in occasione dei cinque anni di attività della rete. A conclusione dell’incontro è previsto un evento pubblico, la tavola rotonda "Attraversare i confini col giornalismo" venerdì alle 17 presso la Biblioteca comunale di Trento.

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