Alla scoperta di Balchik
Alcuni luoghi della costa bulgara del Mar Nero sono divenuti, in questi ultimi anni, un deserto di cemento. Non Balchik dove il turismo organizzato è ancora più l’eccezione che la regola
Balchik è una citta balneare piena di fascino, situata su ampi terrazzamenti che guardano su un piccolo golfo sulle sponde settentrionali del litorale bulgaro del Mar Nero. Un luogo ideale per il turismo ecologico e culturale.
La città e il suo golfo hanno mantenuto la propria atmosfera, in contrasto con quanto successo in molti luoghi di villeggiatura come Slanchev Bryag, che è diventato un deserto di cemento, con enormi hotel appena costruiti (molti dei quali abusivi) che hanno letteralmente accerchiato la spiaggia.
Il cosidetto "Mutro-barocco" ("mutra", letteralmente "muso", è il termine che in Bulgaria indica i mafiosi), fatto di ridicoli mastodonti architettonici, a forma di padiglione, reggia o castello, è diventato purtroppo il segno di riconoscimento dei nuovi ricchi, così come del loro stile di vita sulle coste del Mar Nero.
Dopo le guerre balcaniche, nel 1913 Balchik fu assegnato alla Romania. La regina Maria fece allora costruire da architetti italiani un palazzo circondato da un giardino botanico, complesso noto come "il nido tranquillo". Il palazzo di Maria presenta una mescolanza di architettura mediterranea, stile risorgimentale bulgaro ed esotismo musulmano, con tanto di minareto e hammam (bagno turco). Si dice che la regina Maria amasse particolarmente guardare il tramonto dal suo palazzo, e che il suo posto preferito fosse la sala per fumatori, dove era solita fumare oppio.
Maria era una seguace del movimento religioso Baha’i, nato nel XIX secolo con l’intento di unificare tutte le religioni. Per questo nel palazzo sono stati portati monumenti che fanno riferimento a ogni tipo di religione, antichi vasi traci, pietre tombali cristiane dalla Moldavia, epitaffi in arabo, stemmi romani, una piccola cappella.
Oggi il palazzo è diventato il "marchio" di Balchik. Quest’estate almeno 130 seguaci di Baha’i, provenienti da tutto il mondo, si riuniranno dal 27 agosto al 2 settembre a Balchik. Il parco del palazzo accoglie più di 200 specie di alberi, numerosi fiori, e una collezione davvero unica di 250 specie di cactus. Ci sono, inoltre, almeno 300 specie rare di piante esotiche. L’angolo più appartato del parco è il cosiddetto Giardino di Allah. Nell’atmosfera magica del "nido tranquillo", nel novembre 2005, il grande regista Francis Ford Coppola ha girato alcune sequenze del suo prossimo film "Youth without youth", tratto da un romanzo di Mircea Eliade, scrittore e storico delle religioni rumeno.
Turismo culturale a Balchik…
Balchik è una città che vive ad un ritmo particolare. Nella sua municipalità, che comprende anche il lussuoso centro balneare di Albena e quello di Kranevo, vivono circa 17mila abitanti. In città gli abitanti sono 12mila e ci sono ben due quotidiani locali. "Quest’anno la stagione è iniziata tardi, intorno al 25 luglio. Il 70% dei turisti vengono dalla Romania. Di fatto i rumeni hanno preso il posto dei russi, che preferiscono i costosi alberghi di Albena", ha detto a Osservatorio Klavdia Petrova, del Centro Turistico di Balchik.
Secondo i dati da lei forniti, nella municipalità di Balchik ci sono circa 24mila posti letto, 3600 nella sola Balchik. I prezzi per un pernottamento nel periodo luglio-agosto vanno dai 12 ai 15 leva (6-7,5 euro). Una doppia in albergo costa dai 60 ai 100 leva (30-50 euro). L’albergo più costoso è il nuovo "Mistral", qui dormire costa 180 leva ( 90 euro).
I turisti che vengono a Balchik in generale sono famiglie in cerca di turismo anche culturale, e in molti vengono per scoprire la città. Nelle vicinanze si trovano il centro termale di Tuzla, con i suoi fanghi curativi, e spiaggie deserte come Byalata Laguna. A circa 30 chilometri dalla città si trova capo Kaliakra, dove una leggenda vuole che 40 giovani bulgare abbiano deciso di gettarsi in mare per sfuggire agli oppressori ottomani, salvando così la verginità e la fede. Prima di gettarsi in mare avrebbero intrecciato i propri capelli, per essere sicure che sarebbero finite tutte in mare. Kaliakra è una riserva, e qui non è raro avvistare i delfini. Non lontano da Balchik c’è il piccolo villaggio di Kamen Bryag, dove molti giovani "hippy" si danno appunamento per vedere l’alba del primo luglio.
All’interno delle spiaggie di Zlatni Pyasatzi il luogo più interessante è il monastero Aladja, che i monaci hanno scavato nella roccia e decorato con affreschi ormai quasi cancellati dal tempo. Nel golfo di Balchik ci sono inoltre circa 30 yacht, che offrono piccole crociere. Il prezzo va dagli 80 leva per un’ora ai 400 per mezza giornata.
…e i suoi problemi
Il turismo organizzato a Blachik è più l’eccezione che la regola. Non esiste nessuna prenotazione on-line. Anche i numerosi eventi culturali che prendono vita in città non sono ben reclamizzati. Kaliakra, il monastero Aladja e Kamen Bryag sono vicini, ma non esiste nessun ti po di trasporto pubblico per raggiungerli. Molti, a Balchik, credono che la mancanza di autobus sia la conseguenza del monopolio degli operatori turistici. Un’altra evidente mancanza, d’altronde tipica di tutto il litorale bulgaro, è che non viene servito pesce fresco, se non il "Lotos" in pochi locali vicino alla stazione marittima.
Le spiagge di Balchik sono piccole, ma molto pericolose per i bagnanti, anche perché non ci sono bagnini. Le ditte concessionarie, la "Raymond" e la "Bon Bon", fanno economie, oltre ad "alleggerire" i turisti con biglietti costosi per ombrelloni e sdraio, che pretendono dopo aver recintato gran parte della spiaggia. Protestare serve a poco, come chi scrive ha potuto provare di persona. Arrivata in spiaggia il primo giorno ho provato a dire la mia, ma un tipo robusto è arrivato subito minacciando di farmi tacere con le cattive.
Anche le spiaggette romantiche nei pressi di Balchik, come Bojuretz-Topola non hanno bagnini, anche se sono usate dagli yacht. I molti turisti che le frequentano possono però contare sul personale degli yacht, ottimi nuotatori che si prendono cura dei proprio clienti. Per molti turisti bulgari inoltre la decisione del governo di equiparare i prezzi per stranieri e per cittadini bulgari si è rivelata una vera jattura. "Come posso pagare 10 leva di ingresso se la mia pensione è di solo 180? Come posso pagare un prezzo "europeo" se la mia pensione è tutt’altro che europea?", protestava un’anziana di fronte all’ingresso del palazzo di Maria. La municipalità è sommersa di proteste per gli aumenti, ma il palazzo è gestito dal ministero della Cultura e dall’Università di Sofia.
La minaccia più pericolosa per Balchik viene però dal lento smottarsi della città e dalle fognature inefficienti. "Tra 100 anni forse la città scenderà fino ad essere sommersa. Quest’estate ho consolidato la mia casa, ma spetta alla municipalità migliorare le infrastrutture", ha spiegato ad Osservatorio Maria Kardamova, insegnante di nuoto che oggi vive a Sofia e che trascorre le vacanze estive nella sua città natale. Maria e i suoi concittadini sanno che la loro città può conservare la sua anima solo se qui non verrà iniziata la costruzione di enormi hotel di cemento.
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