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Albania, il codice penale preserva lo stigma sull’omosessualità

Secondo esperti legali e attivisti per i diritti umani, è necessario riformulare il codice penale albanese per eliminare la differenziazione tra eterosessuale e omosessuale nel trattamento dei crimini sessuali

28/08/2023, Fjori Sinoruka -

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(Originariamente pubblicato da BIRN )

 

Anche se l’omosessualità è stata depenalizzata in Albania nel 1995, il termine compare ancora 21 volte nel codice penale albanese, e questo deve cambiare secondo gli esperti legali e gli attivisti per i diritti LGBT.

La sezione sei del codice penale, che riguarda i “crimini sessuali”, distingue tra relazioni “sessuali” e “omosessuali”, un’anomalia che secondo i critici non fa altro che stigmatizzare ulteriormente gli albanesi LGBT.

La comunità LGBT del paese è regolarmente oggetto di discorsi di odio, discriminazione e omofobia: un fatto che, sottolinea la Commissione europea nel suo ultimo rapporto sui progressi dell’Albania verso l’adesione all’UE, influisce sull’accesso all’assistenza sanitaria, all’istruzione, alla giustizia, all’occupazione e al diritto all’abitazione.

"L’esistenza di questa differenziazione da parte della legislazione albanese… non presenta alcun vantaggio tecnico-giuridico, ma rafforza i problemi e le lacune che ci troviamo ad affrontare nella sezione dei crimini sessuali", ha affermato l’avvocato Dea Nini.

Inoltre, ha spiegato Nini, attualmente la legge albanese riconosce come vittime di violenza sessuale solo i minorenni a seguito di relazioni eterosessuali o omosessuali, le donne e le ragazze a seguito di relazioni eterosessuali in cui si ritiene che l’autore del reato sia maschio, e gli uomini o i ragazzi a seguito di relazioni omosessuali, trascurando il fatto che le relazioni omosessuali “non avvengono solo tra uomini gay, ma anche tra persone bisessuali, queer, pansessuali”.

La distinzione tra relazioni eterosessuali e omosessuali crea solo ambiguità, ha detto Nini a BIRN.

L’intento era forse quello di fornire una disaggregazione più dettagliata dei dati ed estendere le tutele, ma, spiega, "in pratica c’è una contrapposizione che causa ambiguità e lascia alcuni soggetti non tutelati nelle azioni e nel linguaggio utilizzato" .

Codice penale in corso di revisione

Il ministero della Giustizia albanese afferma di aver iniziato a lavorare alla modifica del codice penale a febbraio, ma in una risposta a BIRN non è entrato nei dettagli, affermando solo che il nuovo codice sarà conforme alla Convenzione e alla direttiva dell’UE.

“Nel quadro dell’armonizzazione delle disposizioni relative alle Convenzioni, che fanno già parte della legislazione interna nonché dell’allineamento con la Direttiva [UE], al fine di adempiere agli obblighi derivanti dall’Accordo di stabilizzazione e di associazione, oltre che all’unificazione della terminologia, le disposizioni contenute in questi atti sono destinate a trovare pieno riscontro nel nuovo codice penale", si legge.

Il Paese ha molta strada da fare per quanto riguarda l’atteggiamento nei confronti della comunità LGBT.

Nel 2022, la Commissione europea scriveva che “Nella società albanese, la discriminazione contro le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali e queer (LGBT) è ancora molto diffusa, soprattutto per quanto riguarda l’accesso all’assistenza sanitaria, all’istruzione, alla giustizia, all’occupazione e all’alloggio”, rilevando inoltre l’assenza di una legislazione che riconosca la convivenza civile o il matrimonio tra persone dello stesso sesso e lamentando “l’aggressione fisica e l’incitamento all’odio, in particolare sui social media” nei confronti degli albanesi LGBT.

La questione è tornata sulle pagine dei giornali l’anno scorso, quando le autorità hanno rifiutato di registrare una coppia lesbica come genitori di due bambine; solo una delle donne ha potuto essere riconosciuta come genitore single.

Altin Hazizaj, leader del Centro per la protezione dei diritti dei bambini in Albania, CRCA, e dell’Ambasciata PINK Albania, che promuove i diritti LGBT, ha affermato che il linguaggio utilizzato nella legge albanese per descrivere la violenza sessuale è “discriminatorio”.

“Il modo in cui il codice penale in Albania utilizza il termine ‘omosessuale’ è pregiudizievole e discriminatorio”, ha detto Hazizaj a BIRN. "Il termine è usato solo nella sezione sui crimini sessuali e l’uso della parola è completamente sbagliato".

“Prendiamo ad esempio il reato penale ‘rapporti sessuali o omosessuali violenti con un bambino’: né i medici né gli psicologi distinguono la violenza sessuale in base al sesso, poiché la violenza sessuale ha le stesse conseguenze per i bambini e il sesso non è un fattore determinante al riguardo”.

“L’uso del termine ‘omosessuale’ ha connotazioni negative in molte lingue, compreso l’albanese”, ha detto Hazizaj. “Da anni, il mondo sviluppato ha iniziato ad utilizzare termini che rispettano l’identità di una persona o l’espressione dell’orientamento sessuale”.

‘Assurdo’

Xheni Karaj, leader dell’Alleanza LGBT a Tirana, ha affermato che la presenza del termine nel codice penale è uno strascico di un periodo precedente in cui l’omosessualità era illegale e considerata una malattia.

“Di conseguenza, gli organi legislativi dovrebbero modificarlo in modo tale che il linguaggio del codice penale non sia discriminatorio, ma inclusivo e rispettoso nei confronti delle comunità vulnerabili”, ha detto Karaj a BIRN.

Kristi Pinderi, attivista per i diritti umani e ricercatore albanese con sede in Canada, ha affermato che il persistere del suo uso è “assurdo” e particolarmente dannoso in un paese come l’Albania.

"Una relazione è sessuale tra due o più individui indipendentemente dal loro sesso", ha detto.

“In un contesto come l’Albania, in cui sono ancora molto diffusi l’isolamento, gli stereotipi e l’esclusione sociale dovuti all’orientamento sessuale, l’uso del termine ‘omosessuale’ nel quadro di un reato rafforza la criminalizzazione sociale che continua a perseguitare la comunità LGBT”.

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