“A Srebrenica non torno”
Intervista a Hanja Mandzic, originaria della municipalità di Srebrenica ed ora sfollata in Federazione. "Nessuno si impegna più per il nostro rientro".
Hanja ci apre la porta. La sala è grande e fredda e situata a piano terra. Progettata senza dubbio per ospitare un’attività commerciale, come spesso accade in Bosnia. L’ampia vetrata in entrata sta a dimostralo. Essenziale l’arredamento. Una TV, un divano, una stufa a legna, un letto ed un armadio. Hanja è profuga da Srebrenica ed è ora rappresentante della comunità di Srebrenica che attualmente risiede sfollata a Vozuce, villaggio nei pressi di Zavidovici, Bosnia centro-orientale. Esattamente di fronte alla casa di Hanja una moderna e nuovissima fabbrica di patatine costruita grazie ad un finanziamento olandese. Sembra un macabro tentativo di scusarsi per le responsabilità dei militari olandesi, inquadrati in quell’occasione nella missione ONU, per quel che è avvenuto a Srebrenica.
OB: Chi lavora sul rientro delle minoranze a Srebrenica?
Nessuno lavora più sui rientri. Né la comunità internazionale e neppure le autorità locali. Tutti tentano di manipolarci ed intanto attorno a Srebrenica non è stato ricostruito nessun villaggio.
OB: A Srebrenica avevano trovato prima rifugio e poi la morte molte persone originarie dei villaggi attorno …
Si, è così e spesso lo si dimentica. Srebrenica è un simbolo, i villaggi attorno lo sono molto meno. Io sono originaria di Milici e vi è il problema che nel mio villaggio, come negli altri 8 della municipalità di Srebrenica vengono costruite poche case per volta. Ma è difficile rientrare da soli, si rientra infatti solo assieme ai vicini. E’ più sicuro e ci si sente meno soli nell’affrontare il trauma di rientrare in luoghi dove abbiamo subito cose atroci.
OB: Ed in più inizia ad essere pressante la questioni degli sfratti dalle case che state attualmente occupando …
Si. Anch’io a breve, entro maggio, dovrò lasciare questa sistemazione. Avrei dovuto farlo già ora ma sono riuscita a trovare un accordo con il padrone di casa serbo. Ma a maggio devo lasciare la casa e non so ancora dove andare. Più organizzazioni internazionali mi hanno offerto il materiale per ricostruire la mia casa ma io da sola come faccio? In altri comuni, come ad esempio Srebrenica, le case vengono ricostruite "chiavi in mano".
OB: Ma se qualcuno le ricostruisse la casa a Milici lei rientrerebbe?
Sinceramente no. Se mi ricostruissero la casa la venderei per ricomperarne una in un altro posto. Non posso tornare dove mi hanno ucciso un figlio, il marito e 18 altri parenti molto vicini.
OB: E nessuno supporta i profughi affinché questi riescano a costruirsi una casa nei luoghi dove sono attualmente residenti?
No, questo non è previsto. Gli aiuti per la ricostruzione vengono dati solo a quelli che decidono di rientrare.
OB: E che ne pensa di come sta agendo il Tribunale dell’Aja?
Secondo me non stanno facendo niente. I criminali di guerra girano ancora liberi per strada. Basta pensare a quei due, Karadzic e Mladic. Non che non si abbia la forza di arrestarli ma non c’è la volontà politica di farlo. E poi per la caduta di Srebrenica non è solo colpa dei serbi … Si arresta invece il solo Milosevic dando tutte le colpe a lui, come se una persona riuscisse da sola a combinare tutti questi disastri …
OB: Quante sono le persone che stanno rientrando?
Qui a Vozuca eravamo dopo la guerra in 2500 originari dall’area di Srebrenica. Adesso siamo circa in 1800. Alcuni sono rientrati ma la maggior parte è partita per il Canada, gli USA, la Germania e l’Australia. La Bosnia è un Paese ancora distrutto e solo poche aziende lavorano. Io sicuramente non vivrò abbastanza per vedere una Bosnia come quella che c’era prima.
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