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Kosovo: la stagnazione mascherata del settore privato

Negli ultimi anni il Kosovo ha scalato molte classifiche nel settore della "facilità di fare business". La situazione sul campo, però, soprattutto se parliano di imprenditoria femminile, rimane estremamente complicata

02/07/2019, Dita Dobranja -

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(Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Kosovo 2.0 col titolo "The covered-up stagnation of the private sector" ed è qui ripubblicato su autorizzazione di Kosovo 2.0)

Il settore privato del Kosovo raccoglie consensi e critiche. È considerato la spina dorsale della crescita economica del Kosovo, e allo stesso tempo è oggetto di critiche importanti, in particolare per quanto riguarda le condizioni di lavoro e il trattamento della forza lavoro.

Inoltre, essendo considerato la forza trainante della crescita, ci si aspetta che il settore privato si espanda, nonostante le numerose sfide e ostacoli che esso stesso sostiene di avere. Il settore privato, oltre a promuovere lo sviluppo, dovrebbe anche contribuire direttamente a maggiori e migliori opportunità di lavoro.

Tuttavia, le carenze del contesto imprenditoriale, insieme al mercato limitato e alle questioni relative allo stato di diritto, ostacolano il raggiungimento del massimo potenziale del settore privato. Di conseguenza, il settore privato del Kosovo, pur continuando a svilupparsi, rimane al di sotto del proprio potenziale. Questo articolo esamina il settore privato del Kosovo utilizzando i dati pubblicati da "Open Data Kosovo ", nonché i report di organizzazioni locali e internazionali.

L’ambiente imprenditoriale

Mentre il settore privato del Kosovo ha affrontato continue sfide negli ultimi anni, il contesto imprenditoriale del paese è costantemente migliorato nelle classifiche di report e analisi delle organizzazioni locali e internazionali. In particolare, il Kosovo ha compiuto importanti passi avanti nel miglioramento della classifica "Doing Business" nell’omonimo report della Banca Mondiale.

Il Kosovo è incluso in questo report dal 2011, e da allora è passato dal quartile inferiore alla 44° posizione su 190 paesi nel mondo. Se i progressi non sono stati sufficienti per competere con i vicini fino al 2017, nel 2019 il Kosovo ha superato tutti tranne la Macedonia del Nord.

Questi miglioramenti sono stati ampiamente apprezzati, soprattutto da parte dei policy-maker. I progressi sono principalmente attribuiti all’allentamento delle procedure amministrative direttamente correlate agli indicatori del report. La facilità di avviare un’impresa, ottenere i permessi di costruzione e pagare le tasse è il risultato di miglioramenti procedurali che non riflettono necessariamente reali miglioramenti nell’implementazione.

È chiaro che il report "Doing Business" rappresenta una pubblicazione molto più importante per i policy-maker che per i titolari di aziende e potenziali investitori. Gli studi condotti con i paesi inclusi nel report mostrano che circa l’85% dei policy-maker considera il report e la classifica come una motivazione per le riforme, ma non come una guida all’azione. Questo impatto è ulteriormente aggravato nei paesi in via di sviluppo, dove le politiche potrebbero essere troppo focalizzate sul miglioramento delle classifiche in tali report piuttosto che sul reale miglioramento del contesto imprenditoriale.

Questo vale anche per il Kosovo. Le istituzioni governative responsabili di produrre i progressi citati nel report rivendicano il successo. D’altro canto, il settore privato segnala ancora difficoltà nel fare affari in Kosovo. I principali ostacoli allo sviluppo del settore privato sono legati alla corruzione, all’economia in nero e alla concorrenza sleale, nonché al mercato limitato.

Sebbene gli indicatori procedurali e di policy dimostrino che il Kosovo è sulla strada giusta, vi sono ancora molti progressi da fare per migliorare il contesto imprenditoriale reale, soprattutto in termini di lotta alla corruzione e all’informalità. Fino a quando tali ostacoli non saranno superati, il settore privato del Kosovo potrà mostrare progressi costanti, ma non sarà probabilmente una forza trainante del successo economico.

Il settore privato del Kosovo

Mentre un contesto imprenditoriale prospero è una condizione necessaria per la crescita del settore privato, non è tuttavia sufficiente. Il settore privato del Kosovo è affetto da stagnazione e non riesce ad espandersi.

Anche se il Kosovo ha un numero considerevole di imprese che operano in settori in espansione, oltre la metà delle imprese opera nel commercio e nella vendita al dettaglio secondo l’Open Business Database. I settori con potenziale di crescita, creazione di posti di lavoro ed esportazione – come la produzione e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione – rimangono sottosviluppati e hanno un potenziale sottoutilizzato.

L’entrata in vigore dell’accordo di stabilizzazione e associazione nel 2016 tra l’UE e il Kosovo avrebbe dovuto migliorare la produttività delle imprese kosovare e avere un impatto positivo sulla crescita economica, ma i risultati rimangono ancora da vedere. Perché l’Accordo abbia un impatto positivo significativo, i settori che hanno potenziale di esportazione e quelli che hanno il potenziale per essere coinvolti nelle catene di valore globale devono essere ulteriormente sviluppati. È chiaro che i settori del commercio e della vendita al dettaglio non hanno questo potenziale.

Nel complesso, le principali attività svolte dalle imprese nei rispettivi settori mostrano scarsi miglioramenti delle attività produttive nel corso degli anni. La maggior parte delle aziende di servizi opera nella ristorazione. La maggior parte delle imprese edili opera nella costruzione di edifici residenziali. Le aziende che operano nel settore commerciale e al dettaglio trattano principalmente prodotti alimentari, bevande e abbigliamento al dettaglio. Di conseguenza, pur con alcune potenzialità in questi settori, le imprese sono concentrate principalmente nelle attività di consumo.

Secondo la piattaforma Open Business, la stragrande maggioranza delle imprese attive in Kosovo sono microimprese e piccole imprese. Il 98% delle imprese in Kosovo sono microimprese che impiegano da una a nove persone. Delle 165.268 imprese attive in Kosovo, 421 sono medie imprese con 50-249 dipendenti, e solo 82 sono elencate come grandi imprese con più di 251 dipendenti.

Inoltre, oltre l’80 per cento delle imprese sono registrate come imprese individuali, che spesso rappresentano mezzi di lavoro autonomo piuttosto che basarsi su piani di crescita futura.

Data la saturazione del settore pubblico come datore di lavoro, il settore privato è considerato il principale motore della crescita e delle opportunità di lavoro. Tuttavia, a causa delle ridotte dimensioni delle imprese esistenti, con una tendenza stabile a non espandere il personale, sembra molto improbabile che il settore privato generi l’occupazione necessaria per avere un impatto visibile sulla crescita.

Le donne nel settore privato del Kosovo

Se il settore privato in generale si trova in una posizione non ideale, è ancora più problematico quando lo si analizza attraverso una lente di genere. Secondo il sondaggio del Riinvest Institute, solo il 10% circa delle imprese in Kosovo è di proprietà femminile. Si tratta quasi esclusivamente di microimprese. I principali settori in cui operano le imprese a proprietà femminile sono i servizi di parrucchiere e altri trattamenti di bellezza, seguiti dalla vendita al dettaglio e in particolare dai negozi di alimentari, di abbigliamento e tessili.

Come in tutto il mondo, le donne kosovare devono affrontare sfide maggiori nell’iniziare e gestire le proprie attività rispetto agli uomini. Le donne imprenditrici in Kosovo evidenziano tanto gli ostacoli di natura sociale, come gli obblighi familiari e le difficoltà di accesso ai finanziamenti, quanto le barriere di mercato, simili a quelle incontrate dagli uomini.

Il basso numero di donne imprenditrici in Kosovo è fortemente determinato dalle aspettative della società, che vede le donne come casalinghe o lavoratrici dipendenti piuttosto che imprenditrici. Questo problema è ulteriormente aggravato quando si considera la necessità di capitale per avviare e gestire un’impresa, che per le donne kosovare rappresenta un impedimento.

Le donne in Kosovo generalmente non ereditano capitali e solo l’8% circa delle donne possiede proprietà, il che rappresenta un problema per la crescita del business, soprattutto in termini di accesso ai finanziamenti. La maggior parte quindi si affida ai propri mariti, padri o fratelli per il supporto nel dichiarare garanzie per i prestiti.

La mancanza di accesso alla proprietà e all’eredità è una barriera che gli imprenditori uomini non affrontano. Gli ostacoli legati al genere, uniti alla concentrazione di donne nei settori meno produttivi dell’economia, costituiscono una prospettiva preoccupante per le donne imprenditrici in Kosovo.

Inoltre, il numero di aziende a proprietà femminile non mostra un andamento molto positivo secondo i dati della piattaforma Open Business. L’analisi condotta dal Riinvest Institute sull’imprenditoria femminile in Kosovo dimostra che le donne considerano la propria mancanza di esperienza nella gestione aziendale e la mancanza di formazione come ostacoli nel gestire la propria attività. Tali difficoltà sono raramente citate dagli imprenditori uomini.

Aldilà delle differenze nei settori e nelle dimensioni delle imprese, donne e uomini differiscono nell’approccio all’assunzione del personale. Il Riinvest Institute ha scoperto che le donne che possiedono piccole imprese usano criteri più standard nell’assunzione di personale rispetto agli uomini. Le imprese a proprietà femminile in Kosovo hanno anche un fatturato notevolmente inferiore rispetto a quelle degli uomini, impiegano un numero inferiore di lavoratori e sono concentrate in settori a basso valore aggiunto.

La maggior parte delle donne imprenditrici in Kosovo sono autodidatte, motivate dal reddito aggiuntivo e dall’indipendenza economica.

Sia imprenditori che imprenditrici considerano che i principali ostacoli al fare affari siano il mercato troppo piccolo, le aliquote fiscali e l’economia informale. Queste barriere riflettono lo stato del contesto imprenditoriale, che nonostante la buona posizione nella classifica Doing Business rimane in difficoltà nella performance reale.

Una delle principali differenze – secondo l’indagine di Riinvest – è l’intensità che gli imprenditori attribuiscono alla corruzione come ostacolo al business: le donne la classificano fra le barriere più basse, mentre gli uomini la considerano la seconda barriera più alta. Parte di questa differenza è spiegata dal fatto che le donne gestiscono imprese più piccole che non si occupano di appalti pubblici o di offerte di valore elevato, dove la percezione della corruzione è più dominante. Tuttavia, gli studi dimostrano che le donne tendono a dare più peso alle barriere interne, come la propria mancanza di esperienza nella gestione di un’impresa, e meno peso a fattori esterni.

Complessivamente, il futuro economico del Kosovo dipende dalla crescita e dallo sviluppo del settore privato in quanto fattore essenziale per lo sviluppo socio-economico del paese. Tuttavia, per favorire la crescita del settore privato, è fondamentale un ambiente imprenditoriale ben funzionante. Al fine di promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo, è fondamentale compiere passi importanti per migliorare lo stato di diritto e combattere la corruzione, l’informalità e le pratiche discriminatorie.

È stato facile per il Kosovo modificare il quadro giuridico e le procedure amministrative al fine di migliorare in modo superficiale l’ambiente imprenditoriale. Per garantire che lo sviluppo del settore privato assuma la forma di una crescita sostenibile e a lungo termine, i prossimi passi devono affrontare aspetti più sostanziali. L’unico modo in cui ciò può accadere è assicurarsi che i passi futuri siano orientati verso una crescita inclusiva e non discriminatoria.

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