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Ipertensione elettorale

Tensione in Macedonia a pochi giorni dall’avvio della campagna elettorale per le elezioni anticipate del 1 giugno, soprattutto all’interno del blocco politico albanese. I gravi incidenti segnano un passo indietro, e rischiano di mettere in forse il percorso europeo del paese

19/05/2008, Risto Karajkov - Skopje

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La campagna elettorale per le consultazioni anticipate in Macedonia, previste per il prossimo 1 giugno, ed iniziata ufficialmente il 10 maggio, è stata segnata da incidenti e violenze fin dai primissimi giorni.

La maggior parte degli incidenti si è verificata tra i due principali partiti del blocco politico albanese, il Partito Democratico Albanese (DPA) di Menduh Taci, attualmente al governo, e l’Unione Democratica per l’Integrazione (DUI) di Ali Ahmeti.

Quasi ogni giorno i media hanno segnalato incidenti – durante i quali sono state utilizzate anche armi da fuoco – con sedi partitiche prese di mira, sparatorie rivolte a case e negozi di membri di entrambe le formazioni politiche e tentativi di ostruire manifestazioni elettorali degli avversari. Un grave incidente si è verificato a Gostivar, dove un locale notturno è stato completamente distrutto. Anche il caso di una rissa, nel quale un uomo è rimasto ucciso da colpi di arma da taglio, potrebbe avere motivazioni politiche. E tutto questo è accaduto soltanto nell’arco di una sola settimana.

Secondo le informazioni apparse sui media, il 12 maggio scorso,durante un comizio del suo partito, nel villaggio di Rakovec, il segretario del DUI, Ali Ahmeti, è stato vittima di un attentato, con vari colpi di arma da fuoco esplosi verso di lui. Le forze della polizia hanno incriminato due uomini per questo incidente. Uno è stato arrestato subito dopo il fatto, mentre l’altro è riuscito a scappare. "E stato un attentato alla mia vita", ha dichiarato poi Ahmeti.

"Ahmeti usa vecchi trucchi", ha contestato Menduh Taci del DPA, accusando il suo avversario di voler approfittare politicamente dell’incidente. Secondo alcune fonti, i colpi d’arma da fuoco sarebbero stati sparati verso alcune macchine del DUI a bordo delle quali non si trovava nessuno, in quel momento. Eppure, a quanto viene riportato, un bambino è rimasto ferito.

Quanto sta accadendo è certamente l’ultima cosa di cui la Macedonia ha bisogno oggi. Nel caso in cui le violenze dovessero proseguire, la Macedonia può dire addio all’invito della Commissione Europea ad aprire le trattative per l’adesione, invito previsto per il prossimo autunno. E questo sarebbe solo l’inizio. Nella situazione delicata in cui si trova – appena dopo aver ricevuto uno schiaffo politico dal mancato invito ad entrare nella Nato, durante lo scorso vertice d’aprile a Bucarest – la Macedonia non si può permettere altre etichette negative.

"Elezioni giuste e democratiche sono la pre-condizione per le nostre prospettive euro-atlantiche", ha dichiarato il Presidente Branko Crvenovski alla vigilia della campagna elettorale. "Elezioni irregolari sarebbero un passo indietro rispetto ai nostri obiettivi: l’Ue e la Nato", ha quindi avvertito.

La comunità internazionale ha condannato in modo unanime le violenze.

"Questi incidenti ci danno ragione di preoccupazione", ha dichiarato Ervan Fuere, ambasciatore Ue in Macedonia. "Le elezioni sono un test per la Macedonia. Speriamo in elezioni migliori, non peggiori di quelle del 2006", ha ribadito Fuere.

"Mi aspetto che ognuno faccia il suo meglio perché la campagna proceda positivamente", ha affermato da Bruxelles Javier Solana, l’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell’Unione Europea.

L’OSCE, principale organizzazione internazionale che si occupa del monitoraggio di elezioni, si è unita al coro di preoccupazioni.

"Siamo preoccupati per il peggioramento della sicurezza nella parte nord-occidentale del paese", ha affermato in una dichiarazione scritta Giorgio Radicati, a capo dell’ufficio OSCE di Skopje. "I cittadini devono sentirsi sicuri il giorno delle elezioni", ha sottolineato Radicati nella sua dichiarazione.

Il primo contingente della missione OSCE per il monitoraggio delle elezioni è già arrivato e ed è stato dispiegato in tutto il paese. Il resto, circa 250 persone, arriveranno appena prima delle elezioni. Il monitoraggio sarà rinforzato da un numero significativo di osservatori locali, ben 3500, che saranno coordinati dalla organizzazione locale ‘Most’.

La Macedonia però ha ben poco tempo per migliorare la situazione. Se le violenze si fermassero adesso, la valutazione delle elezioni sarebbe comunque già negativa. Se invece proseguissero, i danni al paese sarebbero senza dubbi enormi.

Il primo ministro Nikola Gruevski ha parlato ieri con i leader del DPA e DUI a cui ha chiesto di usare la loro influenza per mettere fine alle violenze. Le rappresentanze diplomatiche si sono riunite con il Presidente Crvenovski lo stesso giorno, esprimendo le loro serie preoccupazioni.

Seppure la violenze si sono verificate principalmente nel campo albanese, incidenti minori sono avvenuti anche nel blocco macedone, annunciando una campagna elettorale problematica.

Perché la Macedonia ripete nuovamente gli errori del passato? Le elezioni del 2006 sono state valutate come libere e corrette, a parte qualche piccolo incidente. Perché il paese non riesce a rispondere alle sfide che si trova davanti?

Una parte della risposta, però sicuramente non la risposta intera, può essere individuata nell’atmosfera tesa che circonda queste consultazioni.

Se i sondaggi che circolano sono esatti, già si conoscono i vincitori di queste elezioni, e questo, senza dubbio, rende molti piuttosto nervosi. Secondo le previsioni, la coalizione guidata dal VMRO e dal primo Ministro Gruevski dovrebbe ottenere un largo successo, conquistando circa 2.5 – 3 volte i voti dell’opposizione social-democratica (SDSM).

Nel campo albanese, invece, la distanza è molto più limitata. Diversi sondaggi hanno dato il DUI in vantaggio, con un margine però piuttosto risicato. Comunque, se il VMRO dovesse vincere nel campo macedone, quasi certamente sceglierebbe come partner il DPA, suo alleato tradizionale , quale che sia l’esito del voto.

Questo scenario provocò una profonda crisi dopo le ultime elezioni del 2006. Il DUI vinse nel blocco albanese, ma non entrò al governo. Il VMRO, infatti, decise allora di entrare in coalizione con il DPA. Il DUI reagì in maniera furibonda, e per alcuni mesi alimentò un clima di forte tensione, prima che la situazione politica venisse accettata dal partito. Questa volta, però, al DPA sostengono che non accetteranno lo stesso scenario che, tuttavia, appare molto probabile.

L’unica ragione per cui Gruevski ha deciso di convocare le elezioni anticipate è la sua certezza di avere un grande vantaggio sui social-democratici. Il premier ha dichiarato di volere una maggioranza più solida in parlamento per poter accelerare le riforme frenate dall’opposizione.

"Questa sarà la prima volta che i cittadini votano "per". Finora hanno votato sempre "contro" il governo al potere", ha detto Gruevski.

Questo potrebbe essere vero, però non è una scusante nel caso in cui le elezioni si dimostrassero irregolari. "La cosa più importante è che vinciamo tutti noi, che sia il paese a vincere in queste elezioni", ha detto il presidente Crvenovski.

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