Il porno americano e la scena politica serba
In piene festività natalizie e sull’onda di una lunga campagna elettorale per le amministrative della prossima primavera, sulla scena politica serba compare a sorpresa la figura di un noto porno divo americano
Ron Jeremy, celebre attore pornografico statunitense, si è trovato inaspettatamente al centro della scena politica serba. Tutto è cominciato dopo che l’attore serbo Sergej Trifunović – noto per le sue aspre critiche nei confronti della leadership al potere e per l’aperto sostegno all’opposizione, ma anche per le sue uscite pubbliche piuttosto provocatorie – ha postato sui social network una foto che lo ritrae insieme al pornoattore statunitense. Un gesto che è servito da pretesto al tabloid Informer per lanciare un pesante attacco all’opposizione.
Nell’edizione di venerdì 5 gennaio Informer ha pubblicato un articolo intitolato “Dopo giochi d’azzardo e droghe arrivano anche i film porno! L’équipe di Đilas vuole trasformare Belgrado in un focolaio di vizi”. Dragan Đilas è l’ex sindaco di Belgrado che ha recentemente annunciato di volersi candidare, nelle fila dell’opposizione, alle prossime elezioni comunali di Belgrado, previste per questa primavera. Tra le numerose accuse mosse dai tabloid serbi nei confronti delle forze di opposizione che sostengono Đilas vi è anche quella di perorare la legalizzazione delle droghe, mentre l’ex sindaco viene accusato di essere coinvolto nel business del gioco d’azzardo.
Trifunović è riuscito, tramite i social network, a mettere Ron Jeremy al corrente della pubblicazione dell’articolo di cui sopra in cui viene insinuato, con toni tutt’altro che scherzosi, un suo coinvolgimento nei tentativi dell’opposizione serba di far cadere il governo, e nel giro di poche ore l’intera vicenda ha assunto tratti tragicomici. Su Twitter hanno subito cominciato (e a quanto pare continueranno per qualche tempo) a circolare commenti ironici al riguardo, alcuni dei quali in forma di versi come Džeremi Rone, ne daj da Srbiju slome (Ron Jeremy, non lasciare che distruggano la Serbia).
Questa storia potrebbe essere intesa come uno scherzo innocuo mirato al divertimento dei cittadini durante le festività natalizie, se non fosse per il fatto che in Serbia i tabloid rappresentano una delle principali leve usate dalla compagine di governo per fare propaganda politica. Il comportamento dei tabloid non viene praticamente mai messo in discussione dalla leadership al potere, mentre i pochi media critici nei confronti del governo sono costante bersaglio di ben orchestrate campagne denigratorie nelle quali proprio i tabloid svolgono un ruolo chiave.
In parole povere, il pubblico a cui si rivolgono i tabloid viene indotto a pensare che il comportamento dell’opposizione sia paragonabile a Sodoma e Gomorra, il tutto condito dalla presenza di un fattore esterno, questa volta personificato nella figura di Ron Jeremy. Questa intera vicenda non è impostata come uno scherzo, bensì come un’analisi del tutto seria, il che significa che i suoi fautori si aspettano che il pubblico la accetti come tale.
Questo tragicomico tentativo di moralizzazione, intrapreso da un tabloid, arriva in un momento in cui in Serbia le più seguite tv private a copertura nazionale dedicano gran parte della loro programmazione a reality pieni di sesso, volgarità e immoralità. Inoltre, va tenuto presente che i porno sono film e il pubblico li percepisce come tali, mentre quello che viene fatto e detto nei reality non è finzione, bensì suggerisce la realtà, ed è tanto più pericoloso quanto più viene strumentalizzato.
Così l’episodio che vede protagonista un pornoattore statunitense diventa una sorta di metafora della vita pubblica della Serbia, dove la gerarchia dei valori sociali e morali risulta completamente distorta e subordinata alle esigenze della politica del momento. Questa storia potrebbe anche rivelarsi controproducente per la coalizione al governo, soprattutto in termini di consenso tra le fasce istruite della popolazione. Resta tuttavia da vedere in che misura il pubblico per il quale è pensata questa retorica sarà in grado di assumere un atteggiamento critico nei suoi confronti.
Né gli esponenti dell’opposizione né Ron Jeremy, quali parte offesa in questa vicenda, possono fare molto. Sporgere denuncia dinanzi agli organi giudiziari serbi difficilmente può avere un effetto, soprattutto se si tiene conto del fatto che i media vicini al governo sono praticamente sommersi da contenuti di questo tipo, seppur non sempre così grotteschi. Ci sono alcuni media disposti a dare spazio all’altra parte, ma non raggiungono ampi strati della popolazione.
Durante la campagna elettorale per le elezioni comunali di Belgrado l’opposizione probabilmente cercherà di mettere in risalto l’insostenibilità del modus operandi del governo e dei media ad esso vicini, ma il potere e l’influenza di cui dispone sono piuttosto limitati. Ciononostante, è del tutto possibile che le mosse come quest’ultima campagna denigratoria lanciata da Informer arrechino più danni che vantaggi alla leadership al potere. Perché se la coalizione al governo davvero gode del pieno sostegno e fiducia del proprio elettorato, è lecito chiedersi perché si lasci andare a colpi così bassi. Ed è logico aspettarsi che un numero sempre maggiore di cittadini serbi inizi a porsi lo stesso interrogativo.
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