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Il Piccolo drago nel Parco Grande

A Mostar nel Parco Grande sorge una statua di Bruce Lee, popolare attore cinematografico ed esperto di arti marziali, un simbolo della lotta contro l’ingiustizia e il male. Un curioso reportage sull’inaugurazione del monumento. Nostra traduzione

07/12/2005, Redazione -

Il-Piccolo-drago-nel-Parco-Grande

Di Nisvet Dzanko, DANI, 2 dicembre 2005 (tit. orig. Mali Zmaj u Velikom parku)
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Ivana Telebak

Chi lo ha fatto lo sa, chi non lo ha fatto può soltanto immaginare quanto sia lungo il viaggio da San Francisco a Mostar. Ma si dice: chi non parte mai, non arriverà mai. Lui è partito. Ha attraversato sette mari e sette monti… dopo due anni e quattro mesi di viaggio, dal momento in cui i suoi amici Veselin Gatalo e Nino Raspudic gli hanno mandato un SMS dal club Koncept di Mostar dicendo che sarebbe stato meglio per lui farsi trovare nel Parco Grande il 26 novembre 2005 alle ore 15, altrimenti sarebbero andati loro a prenderlo. Come ha sempre fatto sino ad allora, ha recepito il messaggio. Gli amici avevano bisogno di lui. E nella sua vita questa è la cosa più importante. Non aveva scelta, doveva venire. Anche in anticipo su quanto previsto.

25.11.2005: Crepuscolo. Cadevano le famose piogge di Mostar quando è saltato fuori dall’autobus della Bregavatrans. La mantella sulla testa, se ne andava lungo via Braca Fejic verso il Ponte vecchio. In incognito, ovviamente. Subito per sicurezza si è mischiato ai locali e ha comprato il nuovo doppio CD di Burhan. A dire il vero aveva a disposizione anche una scelta migliore, ma per lui era lo stesso. Nonostante fosse stato invitato, sapeva che a Mostar bisogna pagare un biglietto, in un modo o nell’altro. Andava alla prima. Si è affrettato per vedere il Vecchio, e gli è venuta in mente anche la bistecca del professore Hamo. Nelle vetrine del caffè pasticceria Lasta (rondine, ndt.) c’erano dei cachi. Tre. Quelli non si sbucciano. Uno era proprio maturo per il cucchiaio. Ha ordinato il caffè, solo per lui. Mangiava così di gusto che nessuno ha avuto il coraggio di chiedergli perché stava mangiando un oggetto in esposizione in vetrina. Guardava la Neretva come se qualcosa gli desse da pensare. Aveva appena iniziato ad immergersi per prendere un simpatico ciottolo sul fondo della Neretva, quando uno "scusate devo farvi pagare, stiamo chiudendo" lo riportò alla realtà. E la realtà era piovosa. Non fa niente, le piogge di Mostar sono un gattino a confronto di ciò che il Piccolo Drago ha vissuto

In viaggio, poco prima del Rondò, squilla il cellulare. Guarda – un SMS da Hong Kong. Lo chiamano gli amici, dicono, ti sei dimenticato? Dopodomani è il tuo compleanno. Abbiamo abbindolato quello scultore Cao Congen e lui nel Viale della stella nel bel mezzo di Hong Kong ti ha fatto un monumento di bronzo alto due metri e mezzo e pesante seicento chili. Sarà una festa, non mancare. Ci sei costato centomila dollari.

Siccome è educazione generale rispondere agli SMS, così anche lui, perché era in roaming, scrive molto brevemente: Cosa vi succede, quali due metri e mezzo? Non ha importanza l’altezza, ma la tecnica. Fa niente. Sono a Mostar. Arrivo, devo solo risolvere la situazione qua. Non mangiate nulla, porterò vari tipi di pita.

Stanco, finalmente si ferma nel Parco Grande. Era già contento poco prima di aver riposato in Piazza di Spagna. In quell’occasione aveva pensato che c’era ancora chiarore e anche si fosse addormentato nessuno gli avrebbe dato fastidio. Ma qualcosa gli diceva che Piazza di Spagna non era il suo destino, perché se lo fosse stato, gli avrebbero detto di andare là e non al Parco Grande. "E’ là dunque che vado, OK Corral. E che sia. Io aspetto".

Come se lo sapesse, e non poteva vedere in quell’oscurità, era salito proprio sulla pietra che quel giorno nel parco avevano collocato gli addetti della ditta Kamen-dent, e sulla quale c’era scritto: Bruce Lee 1940-1973. Firmato: la tua Mostar

Si è coperto, si è sistemato bene e apparentemente si è impietrito. Ma è vivo, certo. In quell’ oscurità la sua pace davanti alla grande tempesta sembra come quella di Mostar e come quella che è stata nel Nido del Drago o Sulla strada del Drago. E’ consapevole che l’intera città di Mostar sa che lui deve arrivare. Sa anche che lo lasceranno passare la prima notte in pace. E poi gli salteranno addosso.

26 11 2005: Ma è arrivato il momento giusto per dire che le cose riguardo la posa del monumento di Bruce Lee a Mostar non sono andate proprio in questo modo. La verità è che nel momento previsto si è trovato nel luogo previsto. La verità è che ci sono voluti due anni e quattro mesi per far sì che ciò accadesse, così come è vero che Mostar ha un’opinione divisa su tutto e non è strano che sia divisa anche su questa questione. Il fatto che Bruce Lee sia apparso a Mostar nessuno lo sta vivendo in modo terribile ma nemmeno come un fatto particolarmente importante. Forse durante l’inaugurazione del monumento, è stato l’ambasciatore tedesco in BiH Arne Freiherr von Kittlitz und Ottendorf a definire nel modo migliore la posa del monumento di Bruce Lee a Mostar: "Siamo tutti d’accordo su che tipo di eroe sia stato Bruce Lee, ma sugli eroi del mondo reale non tutti siamo sempre proprio della stessa opinione. L’unanimità in merito a Bruce Lee mostra quanto sia difficile in questo paese essere d’accordo riguardo ad alcune cose, e questo è il senso di questo monumento".

E chi era in realtà l’uomo a cui è stato dedicato il monumento? "Bruce Lee lottava per la giustizia, la libertà e la pace. Il suo spirito e l’idea significano tanto per tutto il mondo", ha detto Li Shu Jan, ambasciatore cinese in BiH. Tutto questo è vero, e i buoni conoscitori della sua biografia amano aggiungere che Lee nel mondo reale non lottava così tanto per questi ideali quanto lo faceva sullo schermo cinematografico. Comunque onesto e laborioso, Lee o Sho Lung, secondo il suo vero nome (che significa Piccolo Drago) nella vita si occupava per lo più della produzione di film, nei quali lottava contro l’ingiustizia e i mali della terra. È vero, nel mondo dell’arte cinematografica quei film sono stati trattati come kitsch, ma questo non ha impedito che fossero guardati da molta gente. Generazioni e generazioni di ragazzini sono cresciuti con i suoi film e hanno imparato i metodi con cui il Piccolo drago si difendeva dal male. Metodi che hanno ancora oggi innumerevoli seguaci in tutto il mondo. Per crederci bastava notare, durante l’inaugurazione del monumento, con quanta passione e abilità il centro Kung fu bushido di Tuzla ha dimostrato le tecniche in cui il Piccolo drago era un drago. Dicono che fosse persino il campione asiatico dei balli latino-americani.

Il monumento a Bruce Lee si è trovato a Mostar perché quest’ultimo non era di nessuno, ma faceva però parte dell’infanzia di noi tutti.

Di nessuno e di tutti. Lee è come la Bosnia ed Erzegovina. Se fosse così, allora anche lui durante la sua vita è stato fottuto. Ed è così. Nei suoi film non c’erano tanti trucchi. Quando lo colpivano col coltello o la bottiglia, si trattava di un vero coltello e di una vera bottiglia.

27 11 2005: Al mattino il monumento di bronzo di Bruce Lee era danneggiato. Qualcuno durante la notte gli aveva tolto parte del nunchaku con la catena che aveva sotto l’ascella. Fa niente, perché ogni volta che colpivano il Piccolo Drago, lui col pollice si toccava la ferita, leccava la ferita e diventava invincibile. Non c’è dubbio che vincerà anche a Mostar.

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