Il nazionalismo turco: conversazione con Tanil Bora
L’intellettuale e giornalista turco si esprime sulle tendenze in atto all’interno del partito MHP (Lupi Grigi): dalle recenti minacce allo scrittore Orhan Pamuk, al recupero del nazionalismo etnico (turchismo) e alle riserve sul processo di adesione europea. Nostra intervista
Nei giorni scorsi lo scrittore turco Orhan Pamuk "Roccalba", "La casa del silenzio", "Il libro nero", "La nuova vita", "Il mio nome è rosso", "Neve" alcuni dei suoi titoli pubblicati in Italia, ha rilasciato dichiarazioni ad un giornale svizzero ("Non lo dice nessuno, lo dico io: i turchi hanno ucciso un milione di armeni e trentamila curdi") che hanno provocato molto rumore in Turchia, in particolare negli ambienti nazionalisti: ad esempio il quotidiano popolar-scandalistico Gozcu ha titolato "Pamuk ci ha venduto un’altra volta". İl Partito di Azione Nazionalista (MHP) ed i Focolari dell’İdeale (la sua organizzazione giovanile) si sono distinti per la violenza delle loro minacce.
L’occasione e’ propizia quindi per un colloquio con Tanil Bora, un intellettuale che non appartiene al mondo accademico, animatore di una delle piu’ prestigiose case editrici nel campo delle scienze sociali ("Iletisim"), collaboratore di numerose riviste e quotidiani. Al suo attivo poi ci sono numerosi studi sul nazionalismo in Turchia e sull’MHP.
Osservatorio sui Balcani: Direi che potremmo cominciare proprio dalle ultime vicende, dalle aggressioni verbali a Orhan Pamuk…
Tanil Bora: İn realta’ l’MHP ed i Focolari dell’İdeale usano un linguaggio aggressivo, violento, con aperte minacce di morte come nel caso di Pamuk, da circa un anno e mezzo. Nonostante alcuni gravi episodi accaduti in universita’ di provincia, i Lupi Grigi non hanno pero’ ancora compiuto azioni pari alla violenza del loro linguaggio.
İo credo che questa esplosione di violenza sia legata a diverse ragioni. İn primo luogo a dinamiche interne al partito. La partecipazione dell’MHP al precedente governo di coalizione e’ stata un’esperienza negativa da tutti i punti di vista, culminata con la sconfitta delle elezioni del 2002. Uno smacco dal quale buona parte del partito non si e’ ancora ripresa. İnoltre il partito vive difficolta’ legate alla scarsa qualita’ del gruppo dirigente. İl segretario Devlet Bahceli e’ stato rieletto nell’ultimo congresso fondamentalmente per mancanza di valide alternative. Ci sono poi problemi sul piano strettamente ideologico e programmatico. Negli anni ’90 l’MHP ha cercato di assumere un aspetto piu’ morbido, piu’ liberale, adatto all’establishment e alle sue ambizioni di potere. İ mass media all’epoca hanno contribuito alla riuscita di questa operazione. L’insieme di questi elementi ha determinato il successo nelle elezioni del 1999. Una frangia del partito pero’ ha mostrato sempre forte ostilita’ rispetto a questa trasformazione, lamentando che in questo modo il partito perdeva le sue caratteristiche distintive e si uniformava al resto della destra. La radicalizzazione degli ultimi tempi rappresenta il tentativo di recuperare questa diversita’.
Certo questa non e’ l’unica spiegazione. Se guardiamo all’attuale panorama politico turco, e’ evidente che attualmente il piu’ potente elemento in grado di favorire la radicale polarizzazione del campo politico in due schieramenti contrapposti, pro e contro, e’ costituito dall’adesione europea, senza dimenticare gli sviluppi della questione cipriota e gli avvenimenti nel Nord İrak
OB: A proposito di Unione Europea, qual e’ la posizione dell’MHP?
Tanil Bora: Le posizioni ufficiali non sono certo contrarie all’adesione ma contengono alcune riserve: sottolineano la necessita’ che l’adesione avvenga "con onore" ed insistono sul fatto che l’adesione europea non debba essere l’unica alternativa per il futuro della Turchia. İl partito non puo’ dire apertamente no all’Unione anche perche’ il suo gruppo dirigente (a differenza della base che spesso e’ molto piu’ radicale) tradizionalmente e’ vicino all’establishment. Fin tanto che la politica ufficiale del paese non cambia direzione, il partito non dira’ no all’adesione. İn caso contrario rischierebbe di eserse marginalizzato dagli ambienti ufficiali, dall’apparato statale, dall’esercito.
OB: Qual è la proposta politica del partito?
Tanil Bora: Da questo punto di vista vive una vera e propria crisi. Secondo me attualmente non e’ in grado di elaborare proposte politiche adeguate all’attuale congiuntura. Nonostante questo pero’ e’ forte, anche se non abbastanza da essere invitato nelle stanze del potere.
OB: Dal punto di vista sociologico, chi sono gli elettori dell’MHP?
Tanil Bora: Fino agli anni ’90 il bacino elettorale del partito era costituito soprattutto dalle vecchie classi medie, la piccola borghesia della provincia, commercianti, artigiani, "i perdenti" del processo di modernizzazione. Negli anni ’90 questa base si e’ allargata arrivando a comprendere anche le nuove classi medie urbane. Un sostegno che il partito non e’ riuscito a consolidare. Attualmente le nuove tensioni urbane, la crescita della microcriminalita’ ad esempio, sono temi che infastidiscono molto queste classi urbane fascisantes, condizioni che potenzialmente possono favorire la crescita di un "nazionalismo banale" ed un riavvicinamento alle posizioni dell’MHP. Per il momento pero’ lo zoccolo duro e’ rappresentato ancora dalla piccola borghesia tradizionale. Per quanto riguarda i legami con le classi popolari, direi che il partito ha relazioni piu’ occasionali che organiche.
OB: Nei riferimenti culturali del partito continuano ad essere presenti alcuni dei valori tradizionali della cultura popolare turca, il machismo, la violenza?
Tanil Bora: Senza alcun dubbio. İl machismo, l’insofferenza verso la politica ed il diritto, la nostalgia per la violenza come strumento di risoluzione dei conflitti ed affermazione di se’.
Credo anche che ci sia in atto una qualche trasformazione di questi caratteri tradizionali. İo lo posso verificare anche dagli accesi dibattiti nei siti internet vicini al partito, anche se si tratta di un processo lontano dall’essere compiuto. Qualcosa di simile a quanto accaduto al vostro Movimento Sociale. Niente di consolidato pero’, per il momento prevale la linea dura tradizionale. Un ostacolo questo che impedisce per il momento all’MHP di raggiungere quelle nuove classi medie urbane di cui parlavo prima.
Da quanto posso sapere attualmente il partito sarebbe alla ricerca di nomi nuovi, di personaggi in doppiopetto da esibire nella vetrina del partito, in grado di riequilibrare il radicalismo di questi ultimi termpi.
OB: Quali sono i riferimenti ideologici del partito?
Tanil Bora: Da questo punto di vista l’MHP ha vissuto diverse trasformazioni. Negli anni ’70 ed ’80 i riferimenti religiosi islamici avevano un ruolo di primo piano. A partire dagli anni ’90 due nuovi elementi sono venuti alla ribalta, o meglio sono stati riabilitati. İl turchismo, l’elemento etnico, fino ad allora marginalizzato, ed i riferimenti alla figura di Ataturk ed al suo nazionalismo. La corrente culturale che faceva riferimento al passato pre-islamico dei turchi centro-asiatici, ha invece mantenuto a lungo, e mantiene ancora, un ruolo decisamente marginale. Certo il nazionalismo kemalista, recuperato negli anni ’90, non costituisce il carattere distintivo dell’ideologia dell’MHP, essendo presente, seppur a dosaggi diversi, in molti altri partiti del panorama politico turco.
OB: La ripresa dei riferimenti turchisti, dei richiami etnico/razziali, e’ legata anche al crollo del mondo comunista ed ai riattivati legami con i turchi dei Balcani e dell’Asia Centrale?
Tanil Bora: Certamente anche se ci sono secondo me tre ragioni: i ritrovati legami col mondo turco, la questione curda e l’esigenza di differenziarsi dal movimento islamico.
Per molto tempo i riferimenti con il mondo turcofono sono stati qualcosa di mitologico, all’improvviso sono diventati una realta’ politica. İl secondo elemento e’ legato alla questione curda. Le reazioni anticurde negli anni ’90 hanno favorito il risveglio di un nazionalismo etnico che ha aperto spazi al turchismo, che fino ad allora era relegato nell’ambito di un fenomeno culturale. İl terzo importante elemento e’ rappresentato dalla crescita dell’islamismo politico a partire dagli anni ’80. Di fronte a questo nuovo concorrente l’MHP si e’ visto costretto a marginalizzare l’elemento islamico. Anche perche’ l’İslam politico era totalmente insensibile alla pressante questione curda ed inoltre, all’epoca, gli apparati statali e militari guardavano con sospetto alla politicizzazione della religione, vista come una minaccia alla laicita’ dello stato. İn questo senso i riferimenti islamici diventavano un’ostacolo e quindi il partito ha deciso di relegarli in secondo piano. Certo non mancano settori del partito insoddisfatti per questa marginalizzazione dell’İslam.
OB: Alcuni recenti manifesti dell’MHP accusavano Bush di fascismo, sembra che il partito non percepisca se stesso come fascista, al contrario…
Tanil Bora: E’ vero, perche’ l’ideologia e l’esperienza fascista sono percepite come qualcosa che proviene dall’estero, estraneo ai codici locali. Anni fa uno scrittore vicino all’MHP sosteneva che il movimento fascista fosse un’espressione del razzismo italiano e tedesco, funzionale ai loro interessi ed estraneo a quelli turchi
OB: İn passato si e’ molto discusso dei legami del partito, da un lato con alcuni apparati statali e dall’altro con ambienti criminali/mafiosi. Qual e’ a suo parere la situazione attuale?
Tanil Bora: Dire qualcosa di definitivo a questo proposito e’ molto difficile. Certo, per quanto riguarda la polizia, e’ possibile affermare che esiste ancora un nocciolo duro vicino al partito. Forse non e’ vero per gli alti quadri ma a livello di semplici agenti, il partito mantiene ancora un forte potere di attrazione. Quindi la vicinanza dell’MHP ad ambienti della polizia e’ una realta’ da molti anni.
Per quanto riguarda i rapporti con il mondo criminale, lo scandalo di Susurluk (nel 1996, in un’auto coinvolta in un incidente presso la cittadina di Susurluk, vennero trovati un alto funzionario della polizia, un Lupo Grigio latitante, coinvolto nel traffico di droga, ed un padrino curdo, nda) sebbene non abbia portato ad una radicale opera di pulizia, ha comunque avuto un effetto positivo. Per questa ragione i legami fra il partito e gli ambienti mafiosi hanno perso molto della loro forza.
OB: L’MHP ha legami con movimenti o partiti stranieri?
Tanil Bora: Assolutamente no. İl partito ha un’impostazione autarchica che lo porta a non cercare relazioni con realta’ straniere.
OB: Quali sono le prospettive dell’MHP per il futuro?
Tanil Bora: İo credo che se si votasse oggi, il partito riuscirebbe a superare lo sbarramento del 10% ed entrerebbe in Parlamento. Da qui alle prossime elezioni e’ facile immaginare un aumento delle tensioni legate al processo di adesione europea, una situazione che fara’ certo il gioco dell’MHP. Se il partito riuscira’ a cavalcare queste tensioni dipendera’ dalla capacita’ del suo gruppo dirigente ed anche dal comportamento di altri parti concorrenti nella destra, primo fra tutti il Partito della Giusta Via (DYP).
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