Decentralizzazione culturale in Serbia
Termina la stagione estiva e con essa la stagione dei festival musicali, eventi di portata mondiale che aiutano la Serbia e Montenegro ad uscire dall’isolamento degli anni ’90, favorendo lo sviluppo culturale su tutto il suo territorio
La "stagione della caccia ai festival" è iniziata ufficialmente col festival musicale EXIT (1-4 luglio) a Novi Sad ed è terminata con la partecipazione di Carl Cox e Richie Hawtin alla fortezza belgradese di Kalemegdan nell’ambito dell’undicesimo festival della musica elettronica denominato "Urban experience". In mezzo ai due festival, durante l’estate ci sono stati i festival musicali ENTRANCE (festival della musica elettronica dal 4 al 8 agosto) a Herceg Novi/Rose in Montenegro, poi INSOMNIJA dal 13 al 15 agosto a Nis, ed infine un festival musicale minore a Knjazevac dal titolo ENERGY FEST (dal 31 luglio al 2 di agosto) e anche il festival trance "fullon" nella città industriale di Kragujevac.
Il tentativo di censire tutti i festival estivi che si sono tenuti in Serbia e Montenegro (SM) durante la scorsa estate indica che l’attuale scena dei festival annuncia i suoi giorni di "renaissance"! Le numerose band, i produttori, i DJ che questa estate hanno fatto visita in Serbia e Montenegro, insieme con il numero complessivo dei "nomadi dei festival", l’attenzione dei media e tutto quello che gli si accompagna, risultano fatti che avvalgono la tesi di cui sopra. Un "effetto collaterale" decisamente positivo di questi festival è stata la soluzione di l’enorme problema di cui la scena musicale della Serbia e Montenegro ha sofferto negli scorsi anni. Il problema riguardava la massiccia "centralizzazione" degli eventi culturali. Con gli anni siamo giunti ad una situazione assurda in cui il 95% degli eventi musicali (ma anche tutti gli altri eventi) erano localizzati a Belgrado, la più grande città della SM. Questa stagione dei festival ha scoperto la formula della "decentralizzazione culturale". Ciò che non è stato fatto per mano del ministero della cultura negli ultimi dieci anni, i festival lo hanno risolto in una sola stagione.
Già l’alto numero delle band, dei produttori e dei DJ, che questa estate, nell’ambito dei programmi dei festival musicali, sono stati presentati al pubblico della Serbia e Montenegro, indica a sufficienza il grande pluralismo dei generi musicali: Massive Attack, Cypess Hill, Iggy Pop and The Stooges, Goldfrapp, Richie Hawtin, Timo Mass, Steve Lawler, Satoshi Tomiie, Ken Ishii, Sander Kleindberg, Carl Cox, X-Press, Valentino Kanzyani, Darren Emrson, LTJ Bukem, sono solo alcuni dei nomi degli artisti che negli scorsi tre mesi sono stati in Serbia e Montenegro. Un’altra cosa a cui dobbiamo pestare attenzione è la scena della musica elettronica, che in Serbia è in continuo sviluppo da almeno un decennio. Durante la scorsa estate il pubblico ha avuto l’occasione di ascoltare i più significativi DJ e di avere così un quadro complessivo della produzione annuale dei differenti stili di musica elettronica.
EXIT (Serbia, Novi Sad)
Oltre al programma e al grande entusiasmo dei visitatori, di sicuro uno dei motivi principali per il grande successo dei vari festival musicali in Serbia e Montenegro è il luogo in cui si svolgono. Gli organizzatori scelgono sempre i luoghi più attraenti ed esotici. La fortezza di Petrovaradin a Novi Sad, presso la quale si tiene il festival musicale EXIT, ne è un ottimo esempio.
La fortezza è situata nel centro di Novi Sad. Una ventina di palchi vengono sparpagliati sulle colline dell’ex fortezza militare alla quale si arriva attraversando le vecchie strade, passando dai cancelli e attraversando i vecchi ponti. Tutto questo dà una sensazione insolita di una singolare poetica energia. Sulla Fortezza si trovano gli edifici che un tempo servivano da caserme e comandi militari- oggi sono atelier di pittori moderni, saloni, bar, club ecc.
ENTRANCE (Montenegro, Rose/ Herceg Novi)
Rose, la base nascosta per i sommergibili, dove è tenuto il festival della musica elettronica ENTRANS non è certo inferiore, per quanto riguarda l’attrazione, alla fortezza di Petrovaradin di Novi Sad. Sul litorale montenegrino, nei pressi di Herceg Novi, per la prima volta tre anni fa si è svolto questo festival. Sulla costa del mare durante i cinque giorni di festival, divisi per tema, i visitatori hanno avuto l’occasione di ascoltare un fenomenale "line up": Richie Hawtin (Plastikman, progressive techno), Bad Company (drum`n`bass), Who da Funk (House), Benny Benassi (elektro house), GMS, RAJA RAM, LUKAS (trans). Un posto particolare nel festival di quest’anno è stato dedicato Richie Hawtin, che con il supporto del più creativo e pieno di talento DJ della Serbia M.K.D.S.L. (Majka kaze da sam lep – la mamma dice che sono bello, ndt.) ha preparato un’antologia di brani.
Ciò che possiamo caratterizzare come un ulteriore aspetto positivo di questi festival è il fatto che un cospicuo numero di giovani degli altri paesi, senza pregiudizi, visitano la Serbia e Montenegro e fanno in modo che gli anni dell’"isolamento imposto" giungano alla fine. Dopo parecchi anni è diventato normale parlare in inglese, sentire i differenti accenti delle ex repubbliche jugoslave (Croazia, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Slovenia). Per quanto possa sembrare strano ad un cittadino medio della UE, occorre considerare che gli anni novanta nella ex Jugoslavia erano segnati da un terribile isolamento e con ciò anche il flusso della gente dei paesi stranieri era limitato agli operatori umanitari e ai diplomatici. Negli ultimi due anni la situazione è cambiata radicalmente, il che fa in modo che i giovani non si sentano più nel "buco nero" dell’Europa. Questa atmosfera radicalmente diversa che aleggia su tutta la Serbia e Montenegro ha ricevuto un forte impulso proprio grazie ai festival. E non è poca cosa se si considerano tutti coloro che sono contrari alla "libertà di movimento", rintracciabili sia da "questa" che da "quella" parte della frontiera.
Vedi anche:
Festival EXIT: la Serbia verso l’uscita d’emergenza
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