Dalle montagne del nord dell’Albania a Bruxelles
Il progetto WOMEN – Women of the Mountains Empowerment Network – a cui anche OBCT/CCI ha dato il proprio contributo, è stato selezionato dall’Unione europea per essere presentato come buona pratica agli European Development Days il 18 e 19 giugno a Bruxelles
Gli European Development Days (EDD), istituiti nel 2016 dalla Commissione europea, rappresentano il principale forum europeo per la cooperazione e lo sviluppo internazionale. Gli EDD riuniscono i principali attori dello sviluppo, per condividere idee ed esperienze che possano ispirare collaborazioni e soluzioni innovative per portare uno sviluppo sostenibile e una vita dignitosa per tutti. Il titolo dell’evento di quest’anno è “Affrontare le disuguaglianze: costruire un mondo che non lasci indietro nessuno”.
Il progetto WOMEN, iniziato a gennaio 2016 e terminato il marzo scorso, è stato promosso dall’ong italiana RTM – Volontari nel mondo in collaborazione con “Qendra e Gruas Hapa të Lehtë” (Centro Donna Passi Leggeri), Fondazione Partnership For Development (PfD) e Albania News (media partner), con il sostegno finanziario di Unione Europea (main donor) e il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Comune di Modena e Chiesa Valdese.
“Grazie al progetto WOMEN abbiamo capito
che possiamo realizzare ciò che sogniamo”
Sadije, Villaggio di Kryezi
L’intervento ha sostenuto, in aree rurali e remote del nord dell’Albania, le politiche nazionali volte alla tutela dei diritti delle donne, alla promozione dell’uguaglianza di genere e allo sviluppo locale attraverso il rafforzamento del ruolo di gruppi di base di donne originarie delle montagne della regione di Scutari, tra le aree più sottosviluppate dell’intero paese.
WOMEN è intervenuto su tre dei problemi principali che hanno le donne di queste zone rurali: profondo isolamento, limitate capacità in campo imprenditoriale e scarsa indipendenza economica.
Grazie al progetto le 250 donne che fanno parte dei 24 gruppi sostenuti hanno ricevuto formazione, sostegno finanziario e assistenza tecnica per avviare attività generatrici di reddito. Si è così riusciti a creare filiere locali, con protagoniste al femminile: a Koman ad esempio si è investito su allevamento, caseificazione permettendo poi ai prodotti di arrivare direttamente sulle tavole di un ristorante e di un bed and breakfast locali; a Qelëz si è favorita la coltivazione in serra, aumentando così le possibilità di reddito delle donne coinvolte ed allungando la stagione di coltivazione; a Iballë si è puntato sulla valorizzazione di tradizioni locali divenute ormai marginali come la tessitura: grazie ad un turismo in crescita l’artigianato di qualità sta recuperando un suo spazio, anche commerciale.
I buoni risultati ottenuti hanno fatto sì che l’Unione europea abbia selezionato il progetto, per essere presente con uno stand all’interno del Global Village. “Il progetto è stato valutato più volte ed ha sempre ottenuto giudizi positivi in particolare per quanto riguarda il suo impatto effettivo sui gruppi coinvolti e anche per il potenziale che ha anche di sostenibilità futura, caratteristica alquanto rara in progetti che si concentrano sui diritti umani”, hanno scritto i funzionari Ue come motivazioni della selezione.
OBC Transeuropa ha realizzato a conclusione del progetto un ampio videoreportage nel quale sono le stesse donne beneficiarie del progetto a raccontare cosa abbia significato WOMEN per loro.
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