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Croazia: l’Unione Europea perde consensi

Per la prima volta sotto il 50% la percentuale dei favorevoli alla integrazione europea del Paese. In difficoltà la politica del premier HDZ Sanader, mentre la destra del partito mostra insofferenza. In dicembre la Croazia al voto per il presidente. Verso una resa dei conti all’interno dell’HDZ?

11/10/2004, Drago Hedl - Osijek

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Dopo la recente, catastrofica sconfitta alle elezioni locali anticipate di Požega, cittadina della Croazia centrale, la Unione Democratica Croata (HDZ), al potere con il Primo Ministro Ivo Sanader, ha subito una altrettanto pesante sconfitta a Metković, cittadina della costa adriatica, nella Croazia meridionale. Insieme ai risultati dei più recenti sondaggi di opinione, effettuati agli inizi di ottobre, queste elezioni mostrano che la popolarità del partito continua a scendere di mese in mese, ed ha ora raggiunto il livello più basso da quando l’HDZ è tornato al potere, nel novembre 2003. La leadership del partito è seriamente preoccupata.

Se oggi si tenessero nuove elezioni, l’HDZ otterrebbe solamente il 29,2% dei voti. In aprile, la percentuale era del 35,2. Il calo della popolarità dell’HDZ si aggiunge alla perdita di popolarità del governo del Primo Ministro Sanader. Oggi, solo il 9,7% dei Croati sostiene "pienamente" il governo HDZ, mentre il 34,4% continua a "sostenerne di solito" le decisioni. E’ la prima volta che il governo di Sanader ha il sostegno di meno della metà dei cittadini.

Questi risultati, preoccupanti per l’HDZ, sono il prodotto di una serie di decisioni impopolari che Sanader ha dovuto prendere al fine di conseguire il suo più importante obiettivo di politica estera: portare il Paese nella Unione Europea entro il 2007. A rendere il quadro ancora più fosco, per la prima volta i sondaggi che in Croazia rilevano l’atteggiamento dei cittadini rispetto alla adesione alla UE mostrano che la percentuale dei favorevoli è scesa al 49%. Solo nel luglio del 2002, erano il 79,4% degli intervistati a volere che la Croazia entrasse nella UE. Il numero è gradualmente sceso fino al gennaio di quest’anno, quando il 72,4% dei Croati sosteneva ancora lo sforzo di Zagabria di unirsi ai 25. Da allora, tuttavia, il trend è precipitato, fino alle percentuali di questo ottobre.

I problemi peraltro, per Sanader, non sono finiti. In Croazia a dicembre si terranno le elezioni presidenziali e l’HDZ, partito di maggioranza relativa, non ha ancora un proprio candidato. Stjepan Mesić, attuale presidente della Croazia, gode, secondo tutti i sondaggi, di un vantaggio tale che i pronostici indicano una sua probabile vittoria già al primo turno. Da tempo l’HDZ ripete che non presenterà un proprio candidato alle elezioni, ma la destra del partito, guidata dall’attuale Vice Premier Andrija Hebrang, ha quasi causato una ribellione interna al partito su questa questione. A vedersi come candidato presidenziale dell’HDZ è infatti lo stesso Hebrang, malgrado i sondaggi non gli diano alcuna possibilità.

Se l’HDZ sostenesse davvero la candidatura di Hebrang o di qualche altro uomo politico proveniente dalle proprie fila, escluso Sanader, l’unico a poter mettere seriamente in pericolo Mesić, e fosse poi sconfitto, questo costituirebbe un ulteriore duro colpo per il partito. Alcuni osservatori ritengono addirittura che una pesante sconfitta dell’HDZ alle presidenziali potrebbe provocare una drammatica frattura all’interno dell’HDZ.

Per la verità, una spaccatura la si può osservare già oggi. Da quando Sanader è divenuto il leader dell’HDZ, dopo la morte di Tuđman nel 1999, ha ripulito il partito da molti dei suoi membri più radicali, consapevole che avrebbero rappresentato per lui un cappio intorno al collo. Quando Sanader ha conquistato il potere, nel novembre del 2003, ha avviato una politica filo europea, ha messo in campo buoni rapporti con la minoranza serba, creato condizioni favorevoli per il ritorno dei rifugiati serbi e condannato fermamente la edificazione di monumenti ustasha.

Il governo Sanader ha infatti ordinato la rimozione forzata dei monumenti agli ustasha criminali di guerra Jure Francetic e Mile Budak. Queste decisioni gli sono costate parte della sua popolarità, dal momento che tali questioni erano non solo tollerate, ma anche discretamente incoraggiate ai tempi di Tuđman. Lo stesso partito di Sanader, peraltro, ospita ancora molti nazionalisti duri che non accettano tali politiche. Il loro leader è lo stesso Andrija Hebrang, il quale ritiene che un atteggiamento più radicale, contrario alle iniziative fatte dalla Croazia per assicurarsi un seggio all’interno della Unione Europea, potrebbe ricevere un sostegno più forte da parte dell’elettorato.

Da un lato, per Sanader potrebbe essere più semplice se accettasse Hebrang come candidato presidenziale, dato che la sua sconfitta rappresenterebbe la caduta dei consensi del duro nazionalista all’interno dell’HDZ. D’altro canto, in una prospettiva più ampia, questa sconfitta potrebbe danneggiare ulteriormente il partito nel peggior momento possibile – solo pochi mesi prima delle amministrative, che si terranno la prossima primavera.

La presidentessa del Partito Nazionale Croato (HNS) all’opposizione, Vesna Pusić, consapevole della situazione attraversata da Sanader, afferma con sicurezza: "Alle elezioni politiche, una grande coalizione potrebbe facilmente spazzare via l’HDZ. Vinceremmo in 18 delle 21 contee. Nel corso di questo anno di guida HDZ, il governo Sanader si è mostrato del tutto incompetente." Questo stesso partito, l’HNS, preparandosi alle prossime elezioni amministrative, è riuscito a formare una coalizione con due partiti minori di orientamento liberale.

D’altro canto, i Socialdemocratici dell’ex Primo Ministro Ivica Račan annunciano la propria coalizione pre elettorale con il Partito Croato dei Contadini (HSS). Se questa coalizione arruolasse anche l’HNS, sarebbe la formazione di una enorme alleanza di opposizione che, nelle intenzioni di questi partiti, potrebbe sconfiggere l’HDZ.

Tutto, però, sarà più chiaro dopo le elezioni amministrative della primavera prossima. Se l’HDZ subirà una forte sconfitta alle presidenziali di dicembre, e se la opposizione vincerà le prossime amministrative di maggio, molto probabilmente in Croazia ci saranno elezioni anticipate. Le prossime politiche dovrebbero tenersi infatti nell’autunno del 2007, ma il tempo da qui ad allora potrebbe essere troppo.

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