Tipologia: Notizia

Tag: Minoranze

Area: Kosovo,Serbia

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Crisi nel sud della Serbia, ulteriori segnali di pacificazione

Il sindaco albanese di Presevo ed il premier Djindjic si incontrano e si dichiarano soddisfatti. Intanto oltre il "confine", in Kossovo, continuano le trattative per la partecipazione dei serbi al nuovo governo.

11/03/2002, Redazione -

Riza Halimi, sindaco della municipalità di Presevo, e uno dei rappresentanti della comunità albanese residente in Serbia ha dichiarato che l’incontro avuto sabato scorso con il primo ministro Djindjic è stato molto utile. "La proposta fatta da Djindjic nel senso di integrare maggiormente la comunità albanese nelle istituzioni della Serbia mi ha soddisfatto". Salimi ha inoltre anticipato che entro la fine di marzo verrà sottoscritto un nuovo accordo che renda possibile un ulteriore passo verso la risoluzione della crisi nel sud della Serbia (10.03.02, B92).
Intanto Nebojsa Covic, responsabile all’interno del governo di Belgrado sulle vicende legate al Kossovo ed al sud della Serbia, ha reso noto che insisterà nei prossimi giorni nei suoi colloqui con Michael Steiner, a capo dell’UNMIK in Kossovo, per far in modo che nel nuovo governo recentemente votato dal parlamento la minoranza serba possa ottenere più spazio. "Governo multietnico significa che i serbi devono farne parte ma per la creazione dello stesso la coalizione "Ritorno"(Povrtak), che rappresenta i serbi del Kossovo, non è stata nemmeno consultata. Le negoziazioni che hanno portato alla nomina del primo ministro Bajram Redzepi sono infatti state fatte senza di loro" ha affermato. La proposta di Covic, già illustrata nei giorni scorsi, resta quella di creare un ministero per il ritorno delle minoranze, guidato da un rappresentante della minoranza serba in Kossovo (06.03.01 Beta, Blic, B92).
Intanto sabato Michael Steiner ha ribadito ai kossovari l’importanza dell’amnistia per quanto riguarda il possesso di armi. Chiunque consegni le armi in suo possesso entro il 15 marzo non sarà passibile di condanna. "E’ un’occasione unica e da sfruttare" ha dichiarato il capo dell’ UNMIK "il Kossovo non è più in guerra e quindi le armi sono inutili". Anche il primo ministro Redzepi ha reso noto che è convinto quest’amnistia contribuirà a rinsaldare la sicurezza in Kossovo (11.03.01, Balkanweb).

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