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Code4Romania: il codice può cambiare la Romania?

Possono i programmatori informatici cambiare il mondo? Ci credono i 1700 volontari di Code4Romania il cui obiettivo è creare app “di cittadinanza” e gratuite che possano colmare le lacune delle istituzioni rumene

02/02/2021, Benjamin Ribout -

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(Pubblicato originariamente da Courrier des Balkans il 22 gennaio 2021)

Per incontrare i nerd di Code4Romania occorre aprire le porte di Nod makerspace, incubatore di start-up a Bucarest. Non c’è da stupirsi che Code4Romania abbia scelto come sede questa ex fabbrica di cotone situata lungo le rive cementificate e rettilinee del fiume Dâmboviţa. Ristrutturato secondo le ultime tendenze, il luogo è aperto a creativi di ogni tipo e funge anche da spazio di coworking. È qui che si può avere un’idea in prima persona di questo ecosistema giovane, dinamico e digitale di cui la Romania delle grandi città vuol far parte.

Code4Romania e le sue app civiche spaziano in molti campi. Ma non sono in molti a lavorare e programmare da questi uffici. Tudor Dan gestisce la piattaforma dei donatori e una delle loro App, Vot NGO. "È chiaro che in questo momento sono in molti che stanno programmando, ma non qui. I nostri programmatori sono a casa, in tutto il paese e persino all’estero, e li coordiniamo da remoto. Siamo costantemente in comunicazione. Questo è il punto forte di questa attività: non si ferma mai", spiega. Essere permanentemente disponibili sembra ovvio, questo è probabilmente il prezzo da pagare quando si vuole cambiare il paese. Sui tavoli vicino ai computer, vediamo una pila di adesivi su cui possiamo leggere "Siamo quelli che stavamo aspettando. Code4.ro”.

Non è facile spiegare come la programmazione informatica possa contribuire a cambiare uno stato come la Romania, che ha lottato per 30 anni per riformarsi in profondità. Tocca a Olivia Vereha l’arduo compito. Ha soli 30 anni ed è completamente coinvolta nel progetto. Per lei il successo di questa ong è dovuto all’incontro tra la Silicon Valley e la Romania. “Tutto è iniziato per iniziativa di giovani idealisti residenti all’estero che sentivano che il loro paese era a un bivio. Questo desiderio di cambiamento è apparso sulla scia del dramma del Colectiv. È stata un’onda d’urto per la nostra generazione. La discoteca operava con tangenti, i servizi di emergenza e gli ospedali non erano in grado di prendersi cura efficacemente delle vittime… Sapevamo che il sistema funzionava così, ma quel giorno ci è stato buttato tutto violentemente in faccia”.

Tutti questi problemi, molti rumeni, specialmente i giovani, di solito se li lasciano indietro quando lasciano il paese: il loro coinvolgimento in Romania è spesso limitato al voto e all’invio di denaro. Ma è stato proprio dall’estero che il potenziale della tecnologia digitale è stato rivelato a Olivia. “La risposta a tutto questo l’abbiamo trovata in un discorso della fondatrice di Code4America che ha spiegato come la tecnologia può cambiare in meglio la società. Ci siamo quindi resi conto che non avevamo bisogno di essere nello stesso posto per programmare e soprattutto per progettare soluzioni a problemi specifici. Con così tanti bravi programmatori in questo paese, abbiamo pensato che fosse arrivato il nostro momento".

Sconvolti dall’inefficienza dei servizi pubblici e dalla loro corruzione, questi giovani hanno deciso di mettersi a disposizione della comunità, facendo quello che sanno fare meglio: l’Information Technology. A 24 ore dalla sua creazione, l’ong aveva già 350 volontari che si offrivano di sviluppare App gratuite, per migliorare i servizi pubblici gravemente carenti nel paese.

Ma da dove cominciare? Ad esempio, dai diritti fondamentali, come sapere come votare. Domande apparentemente semplici che centinaia di migliaia di rumeni residenti all’estero si sono spesso posti negli ultimi anni. L’app Vot Diaspora fornisce loro risposte in pochi secondi. L’anno scorso, durante le elezioni presidenziali, la hanno utilizzata 200.000 persone. Stesso principio con Vot Romania, questa volta per chi vota in Romania. L’app, lanciata in occasione delle elezioni comunali dello scorso settembre, rende comprensibile ciò che lo stato non riesce a spiegare ai cittadini. "In ogni elezione lo stato crea guide per gli elettori, ma il contenuto è noioso e impossibile da decifrare", dice Olivia. “Con la nostra app le persone finalmente capiscono cosa fare per votare e dove votare, perché neanche questo è facile. Fondamentalmente, traduciamo 50 pagine in un tutorial di un minuto e mezzo. In cinque click hai capito tutto”.

Gli elettori esultano, ma anche alcuni osservatori elettorali. Maria Krause è cittadina rumena ed esperta elettorale indipendente. In vent’anni ha seguito elezioni in quattordici diversi paesi, in particolare per conto dell’Odhir, l’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell’Osce. Per lei non c’è dubbio che ci sia un prima e un dopo Monitorizare Vot, un’altra app di Code4Romania.

"Ricordo il giorno dopo le prime elezioni in cui abbiamo potuto utilizzare l’app, nel 2016. Quando mi sono svegliata la mia casella di posta era piena e tutti gli osservatori dicevano la stessa cosa: che l’app era eccellente e che non si sarebbe dovuto in nessun caso tornare a carta e matita”. Niente più infiniti moduli da compilare a mano, bastava uno smartphone e tutto era centralizzato e in tempo reale. “Prima, la raccolta e l’elaborazione di tutte le informazioni di 1000 osservatori richiedeva molto tempo. Di solito i nostri risultati non venivano resi pubblici che un mese dopo. Ora le conclusioni arrivano in un giorno o due”.

Prima di Code4Romania esistevano già delle app civiche. Ma non duravano a lungo perché "far perdurare un’app nel tempo è difficile", spiega Olivia Vereha. Oggi, i 1.700 volontari della ong – che ha solo 11 dipendenti – non sono tutti programmatori. "Un prodotto IT richiede design, esperienza utente, product manager, comunicazione… Abbiamo anche bisogno di specialisti, come esperti in politiche pubbliche, diritto, politiche sanitarie… Tutti questi profili sono necessari se vogliamo creare servizi digitali che soddisfino le esigenze dei cittadini e non dover più lottare per ottenere qualsiasi cosa”.

Ma perché tutto questo funzioni si deve anche saper collaborare con le istituzioni. Sedersi allo stesso tavolo, discutere problemi, proporre soluzioni. Olivia ci assicura che questo sta già funzionando bene, poiché sono le stesse autorità a trovarlo vantaggioso. Probabilmente perché non sono in grado di fare quello che Code4Romania fa.

Un chiaro esempio arriva dal Dipartimento per le emergenze. Quest’ultimo non è in grado di gestire efficacemente i propri volontari, dice Olivia. “È un po’ come avere risorse umane e non essere in grado di mobilitarle quando se ne ha bisogno. Ad esempio, inviare le persone giuste in una posizione specifica per rimuovere i detriti dopo un disastro. Il Dipartimento non aveva filtri e protocolli per organizzare tutto in fretta. Prima della nostra app, gestivano male le risorse umane e materiali a loro disposizione”. Oggi, dopo appena cinque anni di esistenza, l’ong punta a lanciare un grande piano di digitalizzazione in cinque aree chiave per il futuro del paese: istruzione, salute, coinvolgimento civico, trasparenza e ambiente. Con la pandemia, la digitalizzazione è al centro dell’agenda pubblica in Romania come altrove, e per questo Code4Romania si sta affermando come un protagonista essenziale.

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