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Bulgaria: Sopharma, il prezzo della salute

Pesanti polemiche in Bulgaria sul presunto monopolio della Sopharma, principale azienda produttrice di farmaci del Paese. Uno scontro che sconfina in altri settori economici – il proprietario dell’azienda controlla anche quotidiani e periodici – e che ha travolto i vertici del ministero della Salute di Sofia

20/03/2012, Tanya Mangalakova - Sofia

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Nel febbraio scorso sui media bulgari sono apparse alcune inchieste sulla “Sopharma”, azienda leader in Bulgaria nella produzione di farmaci. Negli articoli la si definiva senza mezzi termini un “polipo nel servizio sanitario pubblico”.

L’azienda è stata accusata di avere di fatto il monopolio nella fornitura di medicinali agli ospedali del Paese. Questo avrebbe portato a un listino prezzi dei suoi prodotti più alto in Bulgaria che nei Paesi vicini, quali ad esempio Turchia e Serbia.

In una serie di reportage realizzati dal canale TV7 si mostra ad esempio come una confezione di farmaci antiallergici costi circa 35 euro in Bulgaria. La stessa identica confezione ne costa invece 12,50 in Turchia. Un medicinale prodotto da Sopharma per abbassare la pressione sanguigna costa 3,50 euro in Serbia, mentre in Bulgaria il prezzo sarebbe tre volte più alto.

Lo stesso discorso varrebbe anche per il Kosovo. Le indagini di TV7 si sono infatti spinte sino alla sua capitale Pristina. Lo sciroppo per bambini della Sopharma “Paracetamol” nelle farmacie kosovare costa 1 euro, a fronte di 1 euro e 50 in Bulgaria. Su quattro medicine targate Sopharma testate, tre costavano meno che nella madrepatria dell’azienda. E per il giornalista Nikolay Barekov, autore dell’inchiesta per conto di TV7, lo stesso avverrebbe in altre capitali come Kiev, Mosca o Minsk, dove i farmaci bulgari costerebbero meno che nelle farmacie di Sofia.

Dalle medicine ai media e ritorno

Il dibattito sulla “Sopharma” e sui prezzi dei medicinali ha in poco tempo assunto toni accesi. Dove non sono mancate anche scene plateali. Il giornalista di cui sopra ha ad esempio strappato in diretta TV una copia del quotidiano "Trud" dove si dava la notizia di una diminuzione dei prezzi dei farmaci in Bulgaria.

Sana indignazione e senso civico? Non solo. La vicenda di Sopharma si intreccia infatti con vicende proprietarie legate ai principali media bulgari. “Sopharma” è di proprietà di Ognyan Donev, uno tra i tycoon più in vista in Bulgaria. Che ha molti investimenti nel campo dei media.

L’anno scorso Donev, assieme a Lyubomir Pavlov, ha acquistato dalla Waz Media-group i quotidiani “Trud” e “24 Chasa”, il settimanale “168 Chasa” ed altri magazine e quotidiani locali. Il loro concorrente più diretto è un altro tycoon media, Delian Peevski. Parte dell’impero mediatico di quest’ultimo è proprio il canale TV7. Da qui le accese polemiche mediatiche di questi giorni.

Monopolio?

Nelle inchieste sopracitate si afferma che “Sopharma” coprirebbe il 70% del fabbisogno di medicinali degli ospedali bulgari e il 50% delle prescrizioni mediche. Questa sorta di monopolio sarebbe legato a detta dei commentatori al forte indebitamento statale nei confronti dell’azienda con il conseguente “obbligo” di continuare ad acquistare da Sopharma.

Nel 2011, nonostante la crisi internazionale, l’azienda avrebbe aumentato le proprie vendite dell’11% mentre i profitti del 50,6% rispetto all’anno precedente.

Allontanamenti

Lo scandalo è emerso in concomitanza con la scelta del premier bulgaro Boiko Borissov di far dimettere Gergana Pavlova, vice-ministra alla Salute, tra i cui compiti rientrava il controllo delle politiche governative in merito a strumentazione medica e medicinali.

L’allontanamento dalla squadra di governo della Pavolova è arrivata mentre su alcuni media bulgari si parlava del fatto che la Bulgaria sarebbe sotto inchiesta da parte della Commissione europea per aver permesso ad un’unica azienda una posizione monopolista sul mercato interno. I media non hanno mancato di sottolineare come la Pavlova, prima di assumere l’incarico governativo, fosse una dirigente della stessa “Sopharma”.

II 15 marzo, anche lo stesso ministro della Salute, Stefan Konstantinov, è stato sostituito all’interno di un più ampio rimpasto di governo voluto dal premier Boyko Borisov. Poco prima di essere messo alla porta, Konstantinov era intervenuto sulla vicenda della Sopharma, annunciando che era in corso un’indagine della Commissione antitrust per verificare se qualsiasi azienda avesse sviluppato posizioni monopoliste nel campo della fornitura di medicinali e attrezzatura medica.

L’ex ministro aveva inoltre proposto un’indagine “terza” per verificare le informazioni in merito ai prezzi dei medicinali più alti in Bulgaria rispetto ai Paesi vicini. “Facciamo condurre quest’inchiesta da esperti indipendenti, che non fanno parte del ministero della Salute, in modo che non vi siano dubbi sui risultati che emergeranno. C’è stato fin troppo parlare nei giorni scorsi sulla questione dei medicinali in Bulgaria”, aveva affermato Konstantinov lo scorso 21 febbraio. L’ex ministro aveva infine proposto la diminuzione del 50% dei prezzi dei farmaci.

Macché monopolio!

“Una diminuzione del 50% dei prezzi è certamente un utile slogan, ma nella realtà dei fatti non è possibile” aveva risposto al ministro il proprietario della Sopharma Ognyan Donev. E in un’intervista per l’emittente Nova TV ha poi specificato che Sopharma non ha il monopolio delle forniture agli ospedali, dato che si attesta sul 7,2% delle forniture a fronte di altri fornitori che raggiungerebbero anche il 20%.

Donev ha poi aggiunto che la propria azienda è al 14mo posto per quanto riguarda le commesse ottenute dal Fondo nazionale per l’assicurazione sulla salute mentre il suo share sul mercato farmaceutico nazionale si fermerebbe al 5,2%.

“10 anni fa Sopharma era al secondo posto per i pagamenti ricevuti dal Fondo nazionale per l’assicurazione sanitaria ma poi è stata marginalizzata da politiche commerciali aggressive delle multinazionali straniere”, ha chiarito Donev. Le motivazioni addotte dalla variazione dei prezzi è che nei Paesi non Ue i singoli stati adottano misure protezioniste a favore dei produttori locali e quindi l’unico modo di intervenire su quei mercati sarebbe abbassare i prezzi. Intanto la Commissione salute del parlamento bulgaro ha avviato a sua volta un’inchiesta sul caso “Sopharma”.

Gergana Pavlova è la settima vice-ministra della Salute ad essere “dimissionata” dall’attuale governo, entrato in carica nel 2009. Nello stesso periodo sono cambiati anche quatto ministri, Konstantinov compreso. Il caso Sopharma porta alla ribalta la questione della riforma del sistema sanitario bulgaro ed una domanda. Il governo Borissov avrà mai la forza – e il coraggio – di avviarla?

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