Bosnia Erzegovina: bandire i Bonn Powers?
Un abuso di potere o un atto condivisibile e a favore della stabilità in Bosnia? La recente rimozione dal proprio incarico di Dragan Covic, membro croato della presidenza tripartita della Bosnia, da parte dell’Alto Rappresentante Paddy Ashdown sta causando un acceso dibattito. Si ritorna a parlare dei cosiddetti Bonn Powers e del loro utilizzo
Mirna Skrbic – TOL
Traduzione a cura di Osservatorio sui Balcani
Nel momento in cui Dragan Covic, membro croato della presidenza tripartita, è stato inquisito per corruzione e si è rifiutato di dare le proprie dimissioni, ci ha pensato l’Alto Rappresentante della comunità internazionale in Bosnia, Paddy Ashdown, ad utilizzare i poteri a sua disposizione per rimuoverlo. E’ accaduto lo scorso 30 marzo.
Con l’uso dei cosiddetti Bonn powers, l’Alto rappresentante ha mostrato una volta in più ai politici bosniaci chi, nel Paese, ha l’ultima parola.
Come TOL ha già riportato in passato, Covic è stato accusato di corruzione in merito al caso Lijanovic. Assieme a lui sono finiti sul banco degli accusati oltre ai proprietari dell’azienda salumiera Lijanovic, un giudice della corte costituzionale bosniaca, ed un professore universitario di legge. Sono accusati di evasione fiscale, corruzione, abuso d’ufficio, tutto per favorire l’azienda sopramenzionata.
In seguito all’incriminazione Covic, assieme agli altri inquisiti, è stato descritto dalla stampa croata come vittime di un complotto nei confronti della comunità croata della Bosnia. Covic si è addirittura recato in Vaticano, cosa che è stata interpretata da molti come un tentativo di perorare la sua causa.
L’Ufficio dell’Alto Rappresentante, assieme all’ambasciatore britannico in Bosnia, ha richiesto a Covic, immediatamente in seguito all’incriminazione, di dimettersi. Ma quest’ultimo si è rifiutato ed allora Ashdown – sul quale ricade la responsabilità ultima sull’implementazione degli aspetti civili dell’Accordo di pace sottoscritto a Dayton nel 1995 che ha decretato la fine della guerra in Bosnia – ha deciso di rimuoverlo dall’incarico. Questo provvedimento è stato interpretato da molti, ma soprattutto dai croati di Bosnia, come un’azione ingiustificata, una violazione dei diritti umani e della costituzione bosniaca.
Il caso non solo ha fatto sorgere un acceso dibattito sui diritti di Covic e sul fatto che non fosse obbligato a dimettersi a meno di una sentenza di condanna, ma ha anche messo in luce le conseguenze dell’uso frequente che Ashdown fa dei cosiddetti Bonn Powers.
Ancora necessari?
I Bonn Powers sono stati istituiti nel 1997 quale strumento per rimuovere gli ostacoli ad una piena implementazione degli Accordi di Dayton e al processo di riforme in atto in Bosnia. Il loro utilizzo viene monitorato dal PIC, Peace Implementation Council, costituito da 55 Paesi ed organizzazioni internazionali che monitorano gli Accordi di Dayton. Ma il PIC non ha mai dimostrato molto interesse nel limitare l’uso sempre più aggressivo dell’Alto rappresentante della propria autorità.
Un esempio lampante si è verificato la scorsa estate con la rimozione dal proprio incarico di ben 59 tra politici e funzionari in Republika Srpska, Entità della Bosnia a maggioranza serba. Secondo Slavo Kukic, professore preso l’Università di Mostar, il vero problema non è dei poteri che gli sono attribuiti ma dell’uso che l’Alto rappresentante ne starebbe facendo.
"In seguito al suo arrivo in Bosnia Ashodown ci ha dato motivo di credere che sarebbe stato particolarmente intransigente nell’applicare quanto previsto per l’implementazione della pace in Bosnia e per lo sviluppo della Bosnia in un normale Paese europeo – e che avrebbe rimosso dall’incarico chiunque avrebbe ostruito questo processo", ha affermato a TOL Kukic.
Molti in Bosnia argomentano che Ashdown abbia però fallito. Nel 2002 ha rimosso Nikola Grabovac, allora Ministro delle finanze della Federazione – l’altra Entità che costituisce la Bosnia Erzegovina e nella quale vivono in gran parte croati e bosgnacchi – sulla base di un sospetto coinvolgimento, mai provato, in attività criminali. Ashdown ha anche "licenziato" Munir Alibabic, a capo dei servizi segreti della Federazione. Sia Grabovac che Alibabic appartenevano ad un governo multietnico e moderato che è stato al potere in Bosnia tra il 2000 ed il 2002.
Kukic ha affermato che Ashdown avrebbe rimosso Alibabic "a causa di una fuga di notizie, anche se chiunque ne capisca qualcosa di servizi segreti dovrebbe sapere che fughe di notizie avvengono in qualsiasi agenzia del mondo, negli USA, in Inghilterra, in Russia e chi è a capo di quelle agenzie non viene per questo licenziato".
Kukic afferma che Alibabic era stato nominato a capo di un’agenzia già corrotta e semplicemente non era riuscito, da un giorno all’altro, a creare le giuste professionalità.
Secondo Nicholad Whyte – direttore del programma europeo dell’International Crisis Group, un thnik tank con sede a Bruxelles che monitora l’implementazione degli Accordi di Dayton in Bosnia Erzegovina – l’uso fatto da Ashdown dei Bonn Powers nel caso di Covic è stato giustificato.
"Questo era chiaramente un caso nel quale la presenza di Covic a capo della presidenza tripartita avrebbe portato a problemi reali in un momento nel quale la presidenza doveva funzionare in modo adeguato", ha affermato aggiungendo che si stupirebbe se i Bonn Powers venissero utilizzati un’altra volta in questo modo.
Whyte ha inoltre aggiunto che sarebbe stato comunque molto meglio se Covic avesse dimostrato di sua spontanea volontà un impegno a rispettare standard europei dimettendosi.
Kukic ritiene invece che Ashdown abbia creato tutte le pre-condizioni per far divenire Covic il prossimo leader dell’HDZ, il principale partito dei croati di Bosnia. Ha criticato Ashdown per aver cooperato con membri di partiti nazionalisti ed averli indicati come "riformisti". Questi partiti comunque gli si sono rivolti contro tutte le volte nelle quali ha ritenuto dover adottare misure drastiche.
Dal 1996 in Bosnia si sono alternati quattro alti rappresentanti. Hanno in generale cercato di utilizzare i Bonn Powers in modo appropriato alla fase che stava attraversando il Paese per favorire il consolidamento della pace e la riforma del suo governo. L’attenzione di Ashdown è stata rivolta soprattutto alle riforme richieste dall’UE per avviare con la Bosnia un Accordo di stabilizzazione ed associazione, un passo chiave verso la futura adesione all’Unione.
In seguito alle elezioni parlamentari del 2002, i partito nazionalisti sono saliti al potere in entrambe le Entità ed a livello statale. Ciò ha reso ancora più difficile il compito di Ashdown e non gli ha lasciato altra opzione che non valutare l’operato dei vari partiti a seconda della disponibilità dimostrata ad accettare o meno le riforme piuttosto che in base ai loro trascorsi politici.
Gli sforzi dell’austriaco Wolfgang Petrisch, suo predecessore, sono spesso confrontati dai bosniaci e dalla comunità internazionale a quelli di Ashdown. Ma Petrisch è stato in carica tra il 1999 ed il 2002, periodo nel quale ha incontrato un clima politico più favorevole con al governo una coalizione di partiti democratici che sembrava poter favorire il progresso del Paese.
Kukic, ed altri osservatori, pensava, e pensa tutt’ora, che Ashdown in realtà non capisca bene la situazione nella quale sta agendo. Quando Niko Lozancic, Presidente della Federazione e membro anch’egli dell’HDZ, ha offerto le proprie dimissioni in sostegno a Covic, Ashdown ha scherzato affermando che a lettera che gli era stata inviata era tanto divertente che intendeva inviarla a un suo amico, l’attore britannico John Cleese.
Molti bosniaci hanno trovato la lettera ben poco divertente.
Peso o necessità?
Secondo alcune indiscrezioni l’avvicinarsi del decimo anniversario della firma degli Accordi di Dayton potrebbe rappresentare l’opportunità per abolire l’OHR (Office of the High Representative). Questo anche se i Bonn Powers sembrano ancora necessari in un Paese nel quale il sentimento nazionalista scorre intensamente in tutte le comunità.
Ad una recente tavola rotonda alla quale hanno partecipato i più alti rappresentanti della Republika Srpska, tenutasi a Pale, durante la guerra capitale della parte della Bosnia controllata dai serbi, sono emerse le conferme che le ferite della guerra non sono ancora sanate. Il nuovo Primo ministro della Republika Srpska, Pero Bukejlovic, ha affermato che i serbi hanno subito peggiori atti di genocidio durante l’assedio di Sarajevo di quanto avvenuto invece ai bosgnacchi a Srebrenica nel 1995, quando si stima che, in pochi giorni, circa 8000 persone vennero radunate ed uccise.
Kukic ritiene che i Bonn Powers debbano essere utilizzati solo saltuariamente ed è proprio in casi come quello sopramenzionato che servirebbero ad affermare "standard che sono tipici dell’Europa".
I Bonn Powers "debbono esser utilizzati in modo da eliminare l’estremismo nazionalista dalla scena politica della Bosnia", ha affermato. Anche se questo dovesse interferire con le regole democratiche, con i diritti umani e con le libertà, perché "niente, neppure i diritti umani, sono illimitati. Sono limitati dai diritti e dalle libertà degli altri e se le proprie libertà e diritti mettono a rischio quelle degli altri o addirittura di un’intera comunità è giusto limitarli".
Ciononostante Kukic concorda che un uso troppo esteso dei Bonn Powers rischierebbe di rappresentare un forte handicap per i politici locali, impedendo loro di guidare il proprio Paese.
Whyte crede che Ashdown abbia comunque già diminuito il proprio uso dei Bonn Powers.
"Non li ha utilizzati per imporre leggi nel quadro dell’integrazione con l’UE" ha affermato. "Dal mio punto di vista verrà un tempo nel quale i Bonn Powers verranno del tutto tolti e non diminuiti; e questo potrebbe accadere piuttosto presto".
Quest’affermazione ha guadagnato terreno in seguito ad un recente rapporto di un gruppo di consulenza dell’Agenzia sui diritti umani e la cultura del Consiglio d’Europa, critico nei confronti dei Bonn Powers.
Ma nonostante vi sia dibattito sulla revoca di questi poteri cruciali dell’Alto Rappresentante, non è chiaro se, data la situazione attuale, questo sia il momento giusto per attuarla.
Kukic ha dichiarato a TOL, "personalmente ritengo che se non si farà nulla in merito all’eliminazione delle ideologie nazionaliste l’eliminazione dei Bonn Powers non è auspicabile poiché – e questo è legato anche a come Ashdown ha agito – siamo per molti aspetti vicini alla situazione politica del 1991".
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