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Boldrini (ACNUR): sull’asilo la Bossi-Fini va cambiata

"E in generale, l’attenzione sul tema dei rifugiati è schizofrenica. Chi sa che in Bosnia ce ne sono ancora decine di migliaia?"

05/03/2002, Redazione -

"Ci sono due articoli del disegno di legge Bossi-Fini che riguardano l’asilo umanitario, e già durante i lavori alla Camera abbiamo proposto 30 emendamenti per modificarli radicalmente". Lo ha dichiarato nei giorni scorsi la portavoce della sezione italiana dell’ Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati Laura Boldrini, a Trento in seguito all’invito dell’ amministrazione provinciale locale.
"Ma è difficile parlare dei rifugiati in Italia – ha proseguito la Boldrini – perché i media li confondono ancora con gli immigrati clandestini. Entrambi vivono in condizioni disperate, ma chi cerca asilo non viene in Italia per scelta: fugge dalla guerra, dalle violenze, spesso da torture e discriminazioni subite personalmente. Purtroppo l’attenzione della stampa è schizofrenica: durante la crisi del Kossovo passavo tutta la mia giornata, dalle 6 di mattina a notte fonda, rilasciando breefing ed interviste per le centinaia di inviati nel nord dell’Albania. L’anno scorso invece per una missione in Afghanistan, allora completamente dimenticato, ho speso ore invano al telefono pregando i caporedattori di mandare un giornalista con noi".
La Boldrini, che fa anche parte del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sui Balcani, è appena rientrata da una missione proprio in Asia centrale, e di nuovo qualcosa l’ha colpita. "Solo due mesi fa non si parlava che di Afghanistan; oggi nessuno ne scrive più se non per una partita di calcio o un clown a Kabul. Eppure tuttora continuano ad esserci espulsioni di migliaia di persone dalle loro case, per via dei conflitti interni tra i vari gruppi nazionali. La Bosnia Erzegovina è un altro esempio tipico. Ancora oggi in Bosnia decine di migliaia di persone vivono nei centri collettivi, senza speranza di riavere la propria casa né opportunità di futuro. Alcuni da dieci anni ormai, in strutture fatiscenti come scuole o vecchi ospedali. Ma il problema, semplicemente, non esiste".
Il primo via libera alla discussa legge sull’immigrazione è avvenuto in Senato lo scorso 28 febbraio. Con una settimana di ritardo sulla tabella di marcia il provvedimento è stato approvato con 153 sì, 96 no e 2 astenuti. Cdl e sinistra si sono schierate compatte sui due fronti contrapposti. Il Ddl passa ora all’esame della Camera dove Ulivo e Prc intendono riproporre una battaglia per modificare profondamente una legge che ritengono incostituzionale perché violerebbe fondamentali diritti umani. La maggioranza ha accolto con un applauso il varo del Ddl a Palazzo Madama che ha tenuta impegnata l’assemblea per due settimane.

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