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Arrestato il festival EXIT di Novi Sad

Lunedì scorso sono stati arrestati i responsabili di EXIT, uno dei maggior festival musicali di tutti i Balcani, con l’accusa di non aver pagato tutte le tasse sui biglietti venduti, accusa che suona un po’ pretestuosa. Commento di un nostro collaboratore

09/06/2004, Ilija Petronijević - Kraljevo

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Per chi sa quale via si è confermata la tesi che in Serbia l’ideologia dominante sia la stupidità! Tutte quelle storie sul nazionalismo, sul comunismo, sul fascismo potete pure dimenticarle. La fondatezza di una certa coscienza retrograda è universale e quasi toccabile La stupidità sembra essere il portato principale dell’ideologia nella Serbia del 2004. Ma, il monumento alla Stupidità è stato eretto l’8 giugno 2004 nel momento in cui sulla base di infondate accuse la polizia di Novi Sad ha condotto a colloquio informativo i capi del festival musicale EXIT, per poi più tardi consegnarli al giudice per le indagini, il quale ne ha ordinato la reclusione per 30 giorni (ricordo che all’inizio del festival mancano solo 23 giorni). Tutti quelli che hanno sperato che il 5 ottobre e i giorni che ne sono seguiti avrebbero cambiato le nostre vite possono testimoniare del fatto che non siamo usciti di un metro dal fango in cui abbiamo vissuto per ben 12-13 anni!

Con l’accusa di aver venduto durante il festival dello scorso anno 7.000 biglietti (su un totale di circa 150.000) mostrandoli ai servizi di riscossione delle tasse, come regali fatti agli amici del festival, commettendo in questo modo un reato per il mancato pagamento delle tasse, sono finiti agli arresti Dušan Kovačević e Bojan Bošković (responsabili del festival). Tuttavia, con una semplice analisi delle informazioni potete giungere ad un motivo molto più probabile dell’arresto dei responsabili di questo festival molto popolare e ben riuscito. Il fatto è che ai politici locali del Partito democratico della Serbia e alla Chiesa ortodossa serba, il festival EXIT dà fastidio sin dalla sua fondazione. Lo hanno definito come antiserbo, settario, pieno di narcomani… Hanno lavorato contro il festival e non è passato anno in cui EXIT non sia stato accusato direttamente di corrompere la gioventù serba con armi subdole, ossia con la musica in "lingue straniere", performance, rappresentazioni teatrali, ecc. In sostanza il motivo principale per l’attacco al festival si trova proprio nel fatto che esso promuove un diverso sistema di valori, che in nessun modo piace alla chiesa e alla destra. In Serbia in atto un’offensiva delle correnti di destra e conservatrici, per il ritorno alle "origini" e alla fondazione dell’"essere nazionale serbo". Ciò si lo può riconoscere e localizzare nel fatto che la religione è tornata nelle scuole e che è stata annullata l’intera riforma del sistema scolastico che come obiettivo si era posta la modernizzazione dell’educazione.

EXIT è un simbolo che deve essere distrutto. È un luogo dove la gente, che non ama serbizzarsi, ma piuttosto ama e sa comunicare con il mondo attorno a sé e dentro di sé, trova la salvezza. Perché per loro il festival di EXIT rappresenta proprio l’Uscita dalla melma in cui li hanno cacciati gli stessi che oggi desiderano rovinare il festival.

Ciò che c’è positivo è il fatto che l’opinione pubblica liberale ha risposto severamente a questo grossolano attacco. Ciò ha portato fino alla paradossale situazione in cui persino il candidato alle presidenziali Tomislav Nikolić (Partito radicale serbo) si è messo a difendere il pluralismo culturale!? In una dichiarazione rilasciata alla TVB92 Tomislav Nikolić ha detto che EXIT viene manipolato da parte dei politici, perché "il governo avrebbe potuto condurre tale indagine anche prima, oppure dopo la campagna per le presidenziali" e aggiunge che non ha nulla contro EXIT, "Anche quando io ero giovane c’erano questi festival. E anch’io ho comprato i dischi di Woodstock". Boris Tadić (candidato alle presidenziali per il DS) afferma di non sapere quale sia lo stile musicale del governo: "Ognuno ha il diritto alla propria animosità musicale, ma se ciò dovesse essere il motivo per avviare dei procedimenti penali, allora sarebbe una catastrofe della civiltà. Voglio proprio sperare che non sia così". Dure reazioni dell’opinione pubblica sono giunte pure al candidato presidente della coalizione di governo Maršićanin, che in un modo piuttosto interessante si è difeso dalle infamie gettate contro EXIT. Maršićanin ha dichiarato che ogni tanto ascolta la musica classica "ma, perché, nella camera accanto ho mio figlio che ascolta il ‘Gothic metal’, così che insieme ci godiamo quella musica".

Sembra che siamo testimoni di un boomerang politico che a grande velocità è tornato in faccia di chi lo ha lanciato. Occorre ricordare che, ieri, per tutto il giorno la notizia principale su tutti i media (Radiotelevisione della Serbia, B92, Pink, e BK) è stata l’arresto dei capi del festival di EXIT. Attraverso le principali città della Serbia sono già state avviate delle petizioni. Mentre a Novi Sad davanti al tribunale ieri sera si è tenuto un concerto a sostegno di Dušan Kovačević e Bojan Bošković. La cosa sarà presto chiarita. O la gente ascolterà i sofisticati DJ set di Tomi Satosi e i gruppi del "Global Undergound", Cypress Hill, Iggy Pop, Massive Attack, ecc. oppure barcollerà al suono delle gusle e degli inni sui serbi come popolo celeste!

vai al sito del festival EXIT

Nella versione in serbo è possibile leggere anche il comunicato stampa pubblicato dall’organizzazione di EXIT, in riferimento agli arresti dei responsabili del festival.

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