Tipologia: Reportage

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Area: Armenia

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Armenia: lavoro e chirurgia plastica

Molte donne in Armenia se vogliono ambire ad un posto di lavoro non possono sottrarsi alla chirurgia estetica. E anche le richieste di prestazioni sessuali in cambio di un’occupazione non mancano. Un reportage

23/07/2018, Armine Avetisyan -

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(Pubblicato originariamente da OC Media il 21 giugno 2018)

Le strade di Yerevan sono fiancheggiate da saloni di bellezza dove, per cifre piuttosto modiche, vengono effettuati interventi estetici. “Faccio interventi per ingrandire le labbra o trucco permanente per il contorno labbra, rimuovo anche piccole rughe intorno alla bocca o sulla fronte. Ho moltissimi clienti che vengono a visitarmi regolarmente”, racconta Shushan, estetista. Stando a lei, alcune delle sue clienti abituali non la visitano per loro libera scelta. “Ho alcune clienti che sono obbligate a venire a sottoporsi ad alcuni interventi un paio di volte all’anno; devono sempre mantenere un bell’aspetto – è una richiesta dei loro capi. Per loro un intervento facciale è un po’ come comprare una nuova maglietta. Dicono che nulla che sia consumato e logoro, viene accettato nella loro azienda, né vestiti né facce”.

Se hai 25 anni, allora sei già troppo vecchia

La 31enne Alina stava cercando lavoro già da un po’ di tempo. Dopo essersi laureata, è andata in Europa a lavorare per un progetto di volontariato in Polonia. Tornata a casa, ha fatto fatica a trovare lavoro. Spiega di non essere riuscita a trovare lavoro facilmente perché considerata “troppo vecchia”.

“Sono una traduttrice, conosco diverse lingue, ma è difficile per me trovare un lavoro di questo tipo nella mia città, così ho deciso di provare a cercare un posto da commessa in un negozio dove sapevo esserci un posto vacante. Il direttore non voleva nemmeno sapere chi fossi, che tipo di preparazione avevo, mi ha soltanto guardata e mi ha chiesto quanti anni avessi. Gli ho risposto 27. Mi ha detto ‘Scusa, ma sei troppo vecchia, non sei adatta a questo lavoro’", racconta Alina.

Oggi Alina lavora in un’istituzione che si occupa di educazione e sottolinea che i suoi amici sono molto gelosi di lei dato che, nonostante l’età, è riuscita a trovare lavoro.

“Una mia amica di 33 anni non riesce a trovare lavoro da nessuna parte. Tutti quanti le rispondono che è troppo vecchia e non abbastanza carina. Le vengono offerti soltanto posti per fare le pulizie”, continua Alina.

Essere donne è molto complicato in Armenia, ci sono pochi posti vacanti sul mercato del lavoro per le donne che hanno superato i venti, e 25, 27 anni rappresentano davvero il limite. Oltre a questo, una donna è considerata inutile da moltissimi datori di lavoro. “Sono venuta da Vanadzor, una città nel nord dell’Armenia, a Yerevan in cerca di lavoro, credendo che sarei riuscita a trovare qualcosa qui; ma non sono riuscita a trovare nulla che c’entrasse con quello che facevo a casa – sono un’economista. Sono arrivata qui e mi sono messa subito a cercare un lavoro, ho realizzato che è stato completamente inutile venire a Yerevan”, racconta la 38enne Lusine che non essendo riuscita a trovare un posto in un ufficio, ha iniziato a cercare lavoro nei negozi. “Sono andata in diversi negozi, ma mi hanno detto ‘Scusa, possiamo offrirti solo un lavoro per fare le pulizie’”.

Cerchiamo un’addetta alle vendite che sembri una top model

“Ho un piccolo chiosco in cui vendo borse, al momento sto cercando un’addetta alle vendite che sia alta, con i capelli lunghi e le labbra sottili e che abbia al massimo 25 anni. Ho piacere del fatto che una donna così lavori nel mio negozio. Una donna di questo tipo attrae anche i clienti”, dice Arayik, un residente di Yerevan che ancora però non ha trovato l’addetta alle vendite adatta a lui.

Ara Ghazaryan, un’esperta di diritto internazionale per la Camera degli Avvocati dell’Armenia, dice che stando alla legislazione sul lavoro, non vi è una chiara regolamentazone che proibisca la discriminazione in base al genere, all’aspetto fisico o all’età. L’esperta sottolinea che gli unici riferimenti legali che possono essere citati sono quelli della Costituzione armena, secondo cui ognuno è uguale di fronte alla legge e ogni discriminazione è proibita. “Subiamo tutti i giorni la discriminazione di genere. C’è solo un punto del Codice del Lavoro in cui la discriminazione risulta proibita e, sfortunatamente, non abbiamo una legge specifica per combattere la discriminazione, anche solo una legge sarebbe qualcosa di estremamente necessario in Armenia oggi.”

Secondo Ghazaryan, non solo non c’è alcun tipo di meccanismo all’interno della legge che permetta di combattere le discriminazioni legate al sesso, ma le donne cercano in tutti i modi di evitare che circolino voci legate ai problemi con i loro datori di lavoro. “Una donna fa richiesta per un lavoro. Viene rifiutata per qualche ragione o semplicemente lei stessa si rifiuta di spiegare la motivazione del rifiuto. Spesso i datori di lavoro mettono in luce il fatto di avere il diritto di decidere chi assumere, anche quando questo significa dichiarare di cercare donne giovani ed attraenti”, dice Ghazaryan.

Richieste di prestazioni sessuali in cambio di un posto di lavoro

La ventinovenne Ani ha recentemente risposto ad un annuncio online per un posto di segretaria con un limite di età di 25 anni e per il quale veniva offerta un salario di 410 dollari al mese. Ha detto di aver chiamato il numero e di aver ammesso di avere pochi anni di più, ma di aver lavorato già nel settore, chiedendo che le venisse data una chance. “Sono andata ad un incontro con il direttore. Mi ha esaminata dalla testa ai piedi e mi ha anche chiesto di girarmi. E’ stato lì a pensare per qualche minuto e alla fine mi ha detto che nonostante la mia età “più vecchia”, ho ancora un bell’aspetto e che potrebbe funzionare. Ma ha posto diverse condizioni: avrei dovuto rifarmi la bocca ed essere pronta a “libere comunicazioni” al di fuori degli orari di lavoro. Ha detto di essere solito uscire molto in giro e di volere una segretaria pronta a socializzare apertamente con lui anche la sera e alcune volte con dei baci. Sono scappata via subito da quel posto”, racconta Ani.

“Sono laureata in pedagogia. Sono una linguista. Dopo tre anni continuo a non trovare alcun lavoro e così, alla fine, ho deciso di fare la cameriera in un caffè non avendo altre possibilità. Una settimana dopo aver iniziato, il manager del caffè mi ha chiamata nel suo ufficio. Mi ha detto che sarei potuta diventare una manager anche io, ma che me lo sarei dovuta guadagnare – mi ha chiesto di fare sesso con lui in cambio. La mia faccia è diventata completamente rossa e volevo solo morire di vergogna. Essere una cameriera non significa essere una prostituta”, dice Gayane (non è il suo vero nome).

“Approfittando delle donne in condizioni vulnerabili i datori di lavoro uomini talvolta chiedono loro relazioni intime. Questo è piuttosto comune in Armenia. Ma fino a quando non c’è una legge che possa regolare questo tema e fino a quando le cose continuano ad essere così complicate per le donne, queste si vergognano di parlare di tali tematiche e raramente denunciano questi casi”, afferma Ara Ghazaryan. Ci sono 46700 donne disoccupate in Armenia, queste costituiscono i 2/3 del totale dei disoccupati. A causa della domanda di donne che abbiano un bell’aspetto, da parte dei datori di lavoro, i saloni di bellezza e le cliniche di chirurgia plastica sono diventate estremamente popolari nel paese. Nonostante non ci siano statistiche ufficiali, tutti i giorni vengono fatti moltissimi interventi di chirurgia plastica e dozzine di giovani donne si rifanno le labbra, le natiche e il seno. Per trovare un lavoro, le donne sono obbligate a cambiare il loro aspetto.

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