Albania, vuoto di potere e criminalità
Il prolungamento della proclamazione ufficiale dei risultati del voto del 3 luglio per le politiche ha ritardato la formazione del nuovo governo, causando un vuoto di potere che sembra aver favorito un risveglio del crimine in tutto il Paese
Le elezioni politiche del 3 luglio hanno dato la vittoria all’opposizione di destra capeggiata dal Partito Democratico dell’ex presidente Sali Berisha, la quale in base ai datti finora pubblicati possiede 71 dei 140 dei seggi del parlamento albanese.
Dalla votazione diretta in base al sistema maggioritario che definisce 100 seggi nel parlamento, il Partito Democratico ne ha ottenuti 54, contro i 41 del Partito Socialista dell’attuale primo ministro Fatos Nano. Due altri seggi sono stati vinti dall’ex primo ministro socialista Ilir Meta, che l’anno scorso si è staccato dal Partito Socialista creando il suo "Movimento Socialista per l’Integrazione".
Nel frattempo la Commissione Elettorale Centrale ha deciso di ripetere le elezioni il 21 agosto in tre zone a causa delle "irregolarità" riscontrate. Il risultato nel sistema proporzionale, che definisce i rimanenti 40 seggi del parlamento, ha dato 18 seggi ai partiti minori alleati di Berisha, mentre ai partiti di sinistra 22 seggi.
Il Partito Democratico è riuscito ad "ingaggiare" due degli ex alleati dei socialisti, il partito della minoranza greca (Partito Per la Difesa dei Diritti Umani e il Partito Agrario Ambientalista), per ottenere la maggioranza nel nuovo parlamento. Il risultato finale è stato ritardato a causa dell’elevato numero di ricorsi, da parte dei candidati, sopratutto socialisti, inoltrati alla Commissione Centrale Elettorale oppure alla Corte. Al termine dei ricorsi la Corte ha deciso di ripetere le elezioni solo in tre zone.
"Questo vacuum creatosi dal cambio di potere ha incoraggiato il crimine ed ha organizzato la mafia", dichiara per il giornale "Korrieri" l’ex ministro dell’interno Neritan Ceka. Secondo la psichiatra Ledia Lazri, le relazioni dell’individuo con lo stato, riferendosi al periodo post-comunista in Albania, sono state molto spesso conflittuali. "Quando l’autorità dello stato cade, gli individui criminali rafforzano le loro tendenze autoritarie adottando il ruolo del ‘duro’ contro gli altri".
La curva del crimine è andata crescendo, specialmente dal 26 luglio fino al 3 agosto, in tutto 10 morti a causa di attentati di tipo mafioso.
Il presidente della Repubblica Alfred Moisiu, ha espresso la sua preoccupazione per "questi atti che tra l’altro hanno danneggiato anche il turismo che è una risorsa importante per il Paese". Dal canto suo il futuro primo ministro Sali Berisha ha lanciato un appello alla polizia affiché "reagisca con tutta la forza della legge" contro il crimine, perché si è preso "una rivincita inaccettabile".
Nel frattempo l’attuale primo ministro Fatos Nano da un mese ormai non si è fa vivo e non ha rilasciato alcuna dichiarazione sulla stampa, mostrandosi indifferente a questo fenomeno.
Gli omicidi che hanno fatto più notizia sono stati quelli dell’inizio del mese. Il 1° di agosto ci sono stati 3 morti. A Valona una ragazza di 18 anni è stata trovata uccisa con 7 coltellate. Joana Dudushi, sopranominata "Stella", aveva denunciato qualche mese fa in una TV privata la corruzione dei poliziotti locali. Secondo la ragazza, i poliziotti avevano abusato di lei per estorcere denaro ai commercianti della città. Ma la polizia di Valona ha smentito che la sua uccisione avesse a che fare con il suo operato ed ha arrestato come sospetto il suo ex amante, dal quale la vittima aveva avuto un bambino di 3 mesi.
Nello stesso giorno sulla strada statale che porta verso la Macedonia, vicino ala cittadina di Prrenjas, due gruppi rivali si sono scontrati lasciando sul posto due morti. Secondo il giornale "Gazeta Shqiptare" si trattava di una faida iniziata 6 anni fa in Grecia, tra due gruppi rivali di spacciatori di droga. La polizia ha arrestato un sospettato per l’omicidio ed ha dato la caccia ad un altro. Il giorno dopo è stato ucciso in pieno centro della città di Korça, Klajdi Jaho, 25 anni. Jaho è stato freddato con una pistola col silenziatore da persone ancora sconosciute, che secondo la polizia sono killer professionisti. La vittima è stato testimone in un processo giudiziario per l’uccisione di due giocatori di basket nel settembre scorso.
I famigliari della vittima hanno inscenato una protesta davanti al municipio dove hanno domandato allo stato di intervenire contro una banda di criminali che "sta terrorizzando la città di Korça". I parenti della vittima hanno accusato inoltre la polizia di non aver difeso il loro figlio in quanto testimone di un processo giudiziario. La polizia ha reagito licenziando il vice capo della polizia della città.
Il 3 di agosto un altro omicidio scuote Tirana. In un quartiere della capitale è stato ucciso Fation Naxhaku, 33 anni. Secondo la polizia la vittima era membro di un’organizzazione internazionale di narco-trafficanti, ed autore dell’uccisione di un commerciante a Durazzo nel mese di luglio. Secondo la polizia, alla quale si riferisce anche la stampa locale, Naxhaku era in prigione in Olanda nel gennaio del 2004, accusato di traffico di droga.
L’ex ministro degli interni Neritan Ceka, spiega che la crescita della criminalità coincide anche con il ritorno degli immigrati per le vacanze estive, tra i quali si nascondono anche persone incriminate. Queste uccisioni sono seguite anche da atti che sono stati definiti dai giornali albanesi come "terroristici". Il 3 di agosto una esplosione ha seriamente danneggiato la linea di trasporto dell’energia elettrica che va dal Kosovo in Albania. Si è trattato di un attentato dinamitardo contro uno dei pilastri della linea vicino all’idrocentrale di Fierza, al nord-est del paese. Di conseguenza sono tornate le interruzioni dell’energia elettrica in tutto il Paese da 2 a 8 ore al giorno. Una situazione che può arrecare all’economia un danno pari a 18 milioni di euro durante i due mesi necessari per la riparazione della linea. Le interruzioni dell’energia elettrica hanno incluso anche le città costiere di Durazzo, Valona, Saranda (nel sud del Paese) dove si trova anche il più elevato numero di turisti. "Questo fatto riporta i precedenti pericolosi degli anni 1998-2000 quando furono distrutte 20 linee elettriche", scrive il giornale "Panorama".
Inoltre, il saccheggio della "Banca Americana d’Albania" nel centro di Tirana ricorda gli eventi del 1997 quando a seguito della caduta degli schemi piramidali molte filiali bancarie furono assalite da gruppi criminali.
Anche se l’Albania ha fatto passi in avanti con le riforme istituzionali negli ultimi anni, questi eventi dimostrano che le istituzioni statali restano molto legate alla politica ed al partito che governa, sicché il cambio di potere da un partito all’altro ne causa visibili disorientamenti nella loro funzione.
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