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Romano Prodi a Skopje, si discute di integrazione

Il presidente della Commissione europea è stato in visita ufficiale in Macedonia. Si è intrattenuto coi rappresentati del governo e della repubblica, ed infine ha discusso con gli studenti di integrazione europea.

25/02/2003, Redazione -

Venerdì 21 febbraio Romano Prodi presidente della Commissione europea è giunto in visita in Macedonia. Sembra che la sua prima visita in questo paese sia datata 1967, quando alla guida della sua Fiat 600 attraversò la Macedonia e giunse fino a Tetovo.

Durante la recente visita, Prodi si è incontrato con i rappresentati macedoni coi quali ha discusso delle prospettive di integrazione della Macedonia nell’Unione Europea.

Come ha riportato il quotidiano ‘Utrinski Vesnik’, il messaggio del presidente della Commissione europea è stato aperto e chiaro. Secondo Prodi i Balcani sono parte integrante dell’Europa e l’Unione Europea sarà completa solo quando i Balcani ne faranno parte. "Il nostro comune futuro non ha alternative", ha detto il presidente Prodi, e ha aggiunto che non si aspetterà nessuno e che "i cinque paesi candidati procederanno avanti con i loro conseguimenti". Prodi ha commentato inoltre anche la recente candidatura ufficiale della Croazia e ha espresso la speranza di vedere presto anche la Macedonia nella stessa posizione.

Per far ciò – secondo Prodi – la Macedonia dovrà concentrarsi sulle priorità che dovranno essere poste al centro degli sforzi macedoni, ossia: le regole legislative, i diritti delle minoranze, la lotta al crimine organizzato, la ricostruzione del sistema giudiziario e la creazione di un’efficiente pubblica amministrazione. Prodi ha riferito che l’UE insisterà sui problemi di carattere politico, a dispetto del fatto che dovrebbero essere secondari rispetto ai criteri economici, che invece dovranno essere rimandati ad un secondo momento.

Il presidente della Commissione ha incoraggiato il pubblico macedone sul fatto che non dovrebbero esserci problemi con la ratificazione dell’Accordo tra la Macedonia e l’UE (attualmente bloccato dalla Grecia a causa dei problemi legati al nome Macedonia) e che il summit di Salonicco è stato fissato con questo obiettivo in mente. Egli ha detto inoltre che la ratificazione, che è stata procrastinata secondo le lunghe procedure parlamentari, è stata messa in agenda per il summit di Salonicco e che dovrebbe finalmente concretizzarsi, fatto salvo il verificarsi di seri problemi come un possibile intervento in Iraq.

La leadership macedone è stata rimproverata da Prodi a causa della decisione presa nei confronti della guerra in Iraq, ribadendo che i paesi candidati non dovrebbero "cercare la stabilità economica nella UE e quella relativa alla sicurezza con gli USA". Prodi ha risposto al presidente della repubblica Boris Trajkovski che "la Macedonia non può starsene da parte quando la sicurezza del mondo è seriamente compromessa dal regime di Saddam Hussein. La Macedonia è uno di quei paesi amanti della libertà che entrerà a far parte dell’ampia coalizione internazionale".

Durante la sua visita Prodi ha colto l’occasione per passeggiare tra le piazze principali e attraversare l’antico Ponte di pietra, e proprio a proposito del ponte ha avuto modo di dire che "le culture e le nazioni dovrebbero cooperare tra loro". Il quotidiano ‘Dnevnik’ ha scritto un commento, sotto la foto che ritrae Prodi con Trajkovski mentre attraversano il Ponte di pietra, che dice: "(Prodi) ci ha mostrato come attraversare il ponte, ma ci dirà come attraversare il ponte dentro l’UE?".

A conclusione della sua visita il presidente della Commissione europea è stato insignito del titolo di Professore onorario dell’Università di scienze economiche di Skopje. Prodi ha avuto modo di parlare agli studenti delle università di Skopje e di Bitola, ed anche agli studenti della Università SEE di Tetovo, a proposito delle prospettive di un’integrazione nell’UE della Macedonia.

Vedi anche:

Prodi: non ci siamo dimenticati dei Balcani

La Macedonia alle prese col FMI

La Macedonia scende in piazza contro la guerra all’Iraq

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