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Romania: si discute di inseminazione artificiale

In Romania non vi è alcuna normativa sulla procreazione assistita. E si verificano alcuni casi limite: si diventa madre a 67 anni. Di etica, diritti dei bambini e limiti alla scienza si è dicusso in Romania per settimane: sulle prime pagine dei giornali ma anche nei caffé e sui tram.

31/01/2005, Mihaela Iordache -

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Una donna romena di 67 anni ha partorito il 16 gennaio in un reparto maternità di Bucarest una bimba, in seguito ad inseminazione artificiale. La notizia ha fatto subito il giro del mondo, generando polemiche e dibattiti. Per qualche settimana in Romania non si è parlato d’altro. I giornali hanno messo per giorni sulle prime pagine la storia della donna, tra le tv si è creata una gara per le esclusive e dirette televisive. Sugli autobus i viaggiatori commentavano la notizia finendo spesso col discutere animatamente. E mentre tutti parlavano di lei, criticandola o talvolta approvandola, Adriana Iliescu, la madre più anziana del mondo, che ha battuto tutti i record in materia, affermava tranquilla dal suo letto dell’ospedale Giulesti di Bucarest di essere in grado di crescere la sua bambina.

Chi è

Adriana Iliescu, 67 anni, è docente universitario di letteratura romena all’Università privata "Hyperion" della capitale Bucarest. Proviene da una famiglia di intellettuali e dice che anche la sua bambina, Eliza-Maria seguirà il destino di famiglia. Solo che di questa famgila, non è rimasto più nessuno. La signora Iliescu infatti non ha un marito, né fratelli o sorelle. E’ una donna sola, in pensione, anche se insegna ancora all’Università. Vive in un appartamento nel quartiere residenziale di Drumul Taberei a Bucarest. Ed è soprattutto lì, in quel palazzo, che Iliescu ha trovato comprensione e incoraggiamento da parte dei vicini, in maggior parte persone anziane, in pensione e sole.

Perché la gente che la conosce ne parla come di una persona responsabile, molto istruita e sempre con il desiderio di avere un figlio. Il grande desiderio della vita di Adriana. Essere madre. Tutti si sono chiesti perché la donna non abbia deciso di portare alla luce un bambino quando era ancora giovane. Iliescu risponde che ha avuto un matrimonio infelice, è stata sposata per 4 anni con un uomo che non desiderava bambini, motivo per il quale lo aveva anche lasciato, non prima però di essere stata costretta ad abortire per due volte. Non ha mai rinunciato al pensiero di avere un bambino e le sue speranze sono cresciute quando 9 anni fa ha saputo che anche in Romania si praticava l’inseminazione artificiale.

I tentativi e il parto

Nel 1996 ha allora cominciato con cure ormonali a Timisoara nella Clinica "Bega" sotto l’osservazione di un noto professore universitario, Ioan Munteanu. Tre anni dopo, Adriana Iliescu, rimane incinta ma al quarto mese, per motivi medici, la gravidanza viene interrotta. L’ultima fecondazione artificiale avviene a Bucarest dove gli sono stati impiantati 3 embrioni. Alla fine rimane incinta di due gemelle ma solo una di loro, la più sviluppata, ce la farà .

Dopo la morte di una delle gemelle i medici decidono di intervenire e il 16 gennaio Adriana Iliescu partorisce con cesareo assistita dal professor Bogdan Marinescu e da trenta medici. La madre più anziana del mondo ha voluto anche essere sveglia durante l’intervento per sentire il pianto della sua bimba: nata a 8 mesi pesava 1,400 grammi. I medici non hanno ritardato ad annunciare che sia la mamma che la bambina sono in buone condizioni. D’altronde la stessa Adriana Iliescu ne ha dato prova, tenendo una conferenza stampa e partecipando a varie dirette televisive.

Le polemiche

Ma in Romania è scoppiata una vera e propria crisi etico-medica . Polemica allargatisi al mondo intero. La stampa straniera che ha seguito l’evento ha generalmente criticato Adriana Iliescu. "E stato un esperimento? "si chiedevano anche i giornalisti di Bucarest. Sotto tiro anche il team di medici specialisti che hanno curato la donna. La commissione di bioetica del collegio dei medici e del Ministero della Sanità hanno annunciato un’inchiesta. Il professor Bogdan Marinescu è accusato di colpa morale e quindi di violazione dell’etica medica per l’inseminazione in vitro di Adriana Iliescu di 67 anni. Il Ministro della Sanità, Mircea Cinteza, ha chiesto espressamente a tutti i medici romeni che lavorano nell’ambito della riproduzione assistita di non accettare più casi come quello di Iliescu. Inoltre, il Ministro ha insistito affinché il Parlamento di Bucarest voti il disegno di legge sulla riproduzione artificiale che vieta l’inseminazione artificiale in casi di infertilità dovuta all’età della donna.

In tutta questa polemica nazionale interviene anche la chiesa ortodossa romena che trova il gesto di Adriana Iliescu un "un atto di egoismo". Perché – dice il vescovo vicario, Ciprian Campineanu, "Adriana Iliescu ha voluto regalarsi un bambino". Le spese per la cura e l’ inseminazione sono state non molto superiori ai 5000 euro, una somma modesta se paragonata con quanto viene a costare nell’Occidente.

Accuse e critiche sono arrivate anche da parte della filiale romena dell’organizzazione per i diritti dei bambini, "Save the Children". In un comunicato rilasciato dall’organizzazione si legge: "I medici romeni non hanno rispettato il principale provvedimento della Convenzione ONU sui diritti dei bambini, quello che parla dell’interesse superiore del minore, in pratica del suo diritto ad essere sano e crescere in una famiglia capace di prendersi cura di lui durante lo sviluppo".

Ma Adriana Iliescu risponde a tutti coloro che l’accusano: "Nessuno può prevedere il futuro, quindi le preoccupazioni concernenti il futuro del bambino sono false. Ogni bambino che viene al mondo ha il suo destino." E conclude, la più anziana madre del mondo: "Io sono una donna moderna e anche la mia bambina sarà una persona moderna". Molti hanno avanzato l’ipotesi che la Iliescu sia in realtà una madre surrogato, che il bambino non sia suo e che i veri genitori, anonimi, potrebbero un giorno chiedere la tutela del bambino. Anche a questo aspetto ha risposto la Iliescu, dicendo che in realtà la bambina le assomiglia. Ma dal momento che in Romania decine di migliaia di bambini sono abbandonati negli orfanotrofi, non è mancata nemmeno la domanda sul perché la donna non abbia deciso di adottare un bambino, invece di rischiare la vita di altri, visto che già aveva dovuto interrompere gravidanze in seguito ad inseminazioni artificiali.

Ottimismo

Alle perplessità su come vedrà Iliescu crescere la sua bambina, il professore che l’ha curata sottolinea che in generale "l’uomo è programmato per vivere 100 anni". C’è da aggiungere però che in Romania la speranza di vita è di 66,5 anni per gli uomini e di 73,2 per le donne. Ma Adriana Iliescu è ottimista e porta gli esempi dei genitori che hanno vissuto a lungo, quindi dichiara di sentirsi serena e in buona salute. Anzi andrà subito a insegnare all’Università perché avrà bisogno di denaro per crescere la figlia Eliza-Maria e se dovesse rimanere a casa con una pensione intorno ai 50 euro al mese non potrebbe farcela. I colleghi dell’università, che la conoscono da molto tempo, sono ottimisti e già alcune professoresse si sono offerte di adottare la bambina nel caso alla madre accadesse qualcosa.

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