Romania: se il premier si fa curare all’estero
Il primo ministro rumeno Victor Ponta si prende una pausa, e si fa operare un ginocchio all’estero, in Turchia. Scelta criticata in patria
La Romania si sta confrontando con giorni dove la canicola estiva si alterna a giornate quasi autunnali. E anche la vita politica nella capitale Bucarest sembra scossa da alti e bassi, con caratteristiche da telenovela. In salsa turca per la precisione.
Il premier Victor Ponta domenica scorsa si è “autosospeso dalla carica” e resterà a Istanbul per due settimane. Non per ferie – la Turchia è una delle mete preferite per le vacanze dei romeni – ma perché è stato sottoposto una settimana fa ad un intervento chirurgico al ginocchio ed ha scelto – per farlo – l’ospedale universitario di Medipol di Istanbul, il principale centro medico del paese.
Qui si è operato anche il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan – nel novembre 2011 e nel febbraio 2012 – e proprio di questo centro medico – secondo la stampa turca, citata da quella rumena – avrebbe delle azioni la moglie stessa del presidente turco.
In Turchia dopo Baku
Victor Ponta ha scelto di partire assieme ad Erdoğan verso la Turchia dopo aver partecipato a Baku alla cerimonia di apertura dei Giochi olimpici europei. Criticato in patria per la sua presenza a Baku – tutti i leader europei, ad eccezione del principe di Monaco, hanno boicottato la cerimonia d’inaugurazione per protesta contro la violazione dei diritti umani nel paese – Ponta ha fornito poi ulteriori spunti di critica decidendo di non farsi operare in un ospedale del proprio paese ma all’estero.
Occorre dire che non è certo l’unico. Nel 2006 l’allora presidente rumeno Traian Băsescu si era fatto operare di ernia al disco in una clinica di Vienna non certo contribuendo in questo a dar fiducia al sistema sanitario nazionale.
In Romania, a causa dei bassi stipendi (che favoriscono la corruzione) e la mancanza di dotazioni adeguate della maggior parte delle strutture sanitarie pubbliche molti tra medici ed infermiere hanno scelto la strada dell’emigrazione e il sistema sanitario nazionale è allo stremo.
Facebook e la moglie dell’ambasciatore
Ponta ha subìto un incidente al ginocchio durante una partita di pallacanestro. Sulla propria pagina di Facebook ha reso pubblico, domenica, che è stato dimesso ma che i medici turchi hanno deciso sottoporlo a visite di controllo per una settimana intera. Seguiranno poi due settimane di fisioterapia e recupero. Il primo ministro si è detto convinto di poter rientrare pienamente alle sue attività a Palazzo Victoria a Bucarest, sede del governo, entro un mese aggiungendo poi che per dicembre conta anche di tornare a fare sport.
Il premier ha giustificato la scelta della Turchia solo per poter goderne di adeguato silenzio e riposo, cosa che gli sarebbe stata negata a suo avviso in patria. Ironia della sorte, negli stessi giorni, veniva operata ad un piede, a Bucarest, la moglie dell’ambasciatore olandese (l’Olanda è uno dei paesi che si oppone all’entrata della Romania nello spazio Schengen e che critica spesso la corruzione nel paese). L’ambasciatore ha ringraziato pubblicamente – anche lui su Facebook – la squadra dei medici romeni che ha operato la moglie, elogiando la loro professionalità.
Da Istanbul anche il premier romeno nel frattempo ringraziava i medici turchi per la loro professionalità.
Polemiche
Victor Ponta ha chiesto al presidente rumeno Klaus Iohannis di designare come suo sostituto pro-tempore il vicepremier Gabriel Oprea (generale a 4 stelle e presidente dell’Unione Nazionale per il Progresso della Romania (UNPR) partner di governo dei Socialdemocratici).
Ad attendere in patria il premier però non vi erano solo gli impegni di governo ma anche un appuntamento con il Dipartimento Nazionale Anticorruzione (DNA) che doveva interrogarlo su presunti casi di corruzione che lo vedrebbero coinvolti. Ponta sulla questione ha ottenuto l’immunità parlamentare, garantita a larga maggioranza dal parlamento con un voto dello scorso 9 giugno, e ora starà lontano per un po’ anche dalle polemiche grazie all’operazione all’estero al ginocchio.
Le critiche, in particolare dall’opposizione, comunque arrivano. Per Alina Gorghiu, co-presidente del partito Nazionale Liberale (PNL) Ponta sarebbe in esilio e tenterebbe di fare la vittima via fax. Dovrebbe però al più presto dimettersi. Più duro ancora Catalin Predoiu che lo definisce un latitante che si prende gioco della carica di primo ministro. Dal canto suo Ponta ha risposto a chi l’accusa di essere in fuga dalle pressioni del Dipartimento Nazionale Anticorruzione affermando che sono “imbecillità” messe in circolo dai sostenitori dell’ex presidente della Romania Traian Băsescu.
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