Proibizionismo in salsa croata
Approvata in Croazia la Legge sulla Sicurezza Stradale. E’ reato guidare anche con un solo bicchiere di vino in corpo. Protestano operatori turistici, ristoratori, viticoltori e… preti. Favorevoli gli esperti, dibattito nel Paese.
"Ora gli Italiani si possono fregare le mani", afferma Siniša Križanec, presidente della organizzazione che raccoglie i proprietari di 3.600 ristoranti e i produttori di vino della Croazia, un settore che impiega circa 100.000 persone. "Il nuovo codice stradale che abbiamo appena approvato avrà lo stesso effetto di un segnale di ‘direzione sbagliata’ apposto a tutti i valichi di frontiera con la Croazia, come se ci fosse una freccia che ridirige i turisti stranieri verso altri Paesi. Accampare pretese sulla Croazia Paese turistico e, allo stesso tempo, avere una legge che proibisce ai guidatori di avere anche solo una goccia di alcol nel proprio sangue, è un completo paradosso".
Questo è solo uno dei commenti provocati dalla approvazione della nuova Legge sulla Sicurezza Stradale, entrata in vigore in Croazia il 20 agosto scorso. La parte più controversa della nuova legge afferma che, qualora ad un conducente venga riscontrata tramite apposito test una percentuale di alcol nel sangue superiore allo 0,0%, allo stesso verrà proibita la circolazione.
La polizia ha dimostrato di voler far rispettare la nuova legge in maniera rigorosa, già il primo giorno dopo la sua entrata in vigore. Solo poche ore dopo la mezzanotte del 20 agosto, a Zagabria, la polizia ha sospeso dalla circolazione un autista che aveva bevuto solo mezzo decilitro di birra. Il test dell’alcol mostrava una percentuale nel sangue dello 0,05. La multa è stata di 500 kune (67 € circa). Tuttavia, i guidatori che avranno un livello di alcol nel sangue superiore all’1,5, saranno puniti in modo molto più drastico: una multa di 3.000 kune (più di 400 €) e la sospensione della patente per 6 mesi.
"La Croazia è un Paese mediterraneo con una forte cultura del turismo e del vino, appartenente alla cerchia culturale dell’Europa Occidentale, e non è necessario imporre comportamenti che non hanno nulla a che vedere con il nostro ambiente culturale e con la mentalità dei cittadini – afferma Damir Kajin, parlamentare croato e membro della Dieta Democratica Istriana, partito con un forte sostegno in Istria, la più sviluppata regione della Croazia con forti potenzialità turistiche.
La nuova legge ha colpito pesantemente i proprietari di ristoranti che temono una significativa riduzione delle proprie entrate. I ristoratori, peraltro, avvertono che il deficit non colpirà solamente il loro settore, ma l’intero Paese. Siniša Križanec, presidente della Unione dei Ristoratori e Viticoltori, espone il seguente budget: se 500.000 guidatori croati e 100.000 turisti bevono un bicchiere di vino al giorno che costa approssimativamente 20 kune (3 € circa), i ristoratori realizzano un guadagno di 12 milioni di kune. Questo significa che il Paese guadagna circa un milione di kune al giorno, o 2,62 miliardi di kune (circa 355 milioni di €) all’anno.
"Immagina un turista straniero che viene al mio ristorante per mangiare il pesce, e non può bere un bicchiere di vino solo perché quei signori a Zagabria se ne sono venuti fuori con una legge simile – dichiara un amareggiato ristoratore della costa adriatica. Un bicchiere di vino dopo il pasto non porta nessuno a mettere in pericolo la sicurezza stradale. Questo è peggio del proibizionismo, la gente smetterà di venire da noi".
Mentre la legge era ancora in gestazione, poco dopo che il Governo l’aveva inoltrata al Parlamento, molti avevano messo in guardia contro i suoi effetti negativi, ritenendo che il livello di alcol nel sangue dello 0,5% avrebbe dovuto rimanere come soglia massima tollerata, come avveniva nella legge precedente. Il Primo Ministro Ivo Sanader, tuttavia, ha insistito personalmente sul livello dello 0,0%, entrando in conflitto anche con i rappresentanti del suo stesso partito. Sanader è riuscito alla fine a convincerli a dare il proprio voto in Parlamento per sostenere una tale legge malgrado alcuni di loro, specialmente quelli della Zagorje, una zona della Croazia dove si beve abitualmente vino dopo i pasti, lo hanno fatto con una certa riluttanza.
Il governo Sanader, normalmente piuttosto ricettivo a tutte le richieste della Chiesa Cattolica, questa volta non ha voluto ascoltare nemmeno gli avvertimenti dei preti, che segnalavano come un Codice Stradale così rigoroso li avrebbe messi in una posizione impossibile. Molti preti hanno infatti ricordato come una parte essenziale della Messa comprenda il rituale del bere il vino e, di conseguenza, come in base alla nuova legge essi non potranno guidare dopo aver celebrato. Il loro appello è stato ignorato.
Nell’argomentare i motivi che hanno causato la insistenza di un livello zero di alcol nel sangue, il Governo ha spiegato che l’obiettivo era quello di ridurre il numero di incidenti e di vittime della strada. Il numero degli incidenti sta aumentando particolarmente tra i giovani, specie durante le ore notturne dei fine settimana, quando i giovani tornano a casa dopo aver festeggiato, molti sotto l’influsso di alcol. Il Governo, tuttavia, è sostenuto solo dagli esperti che ritengono che la nuova legge che obbliga i guidatori ad un livello zero di alcol nel sangue sia soddifacente.
Il Presidente della Società contro Alcolismo e altre dipendenze, dr. Darko Breitenfeld, sottolinea come una soglia di alcol nel sangue dello 0,2% possa già causare riflessi più lenti e una riduzione della concentrazione. "Un livello di alcol nel sangue dello 0,3 è associato con un rischio di incidenti stradali due volte superiore a quelli di una persona sobria e, con un livello dello 0,5, il rischio è tre volte superiore", afferma Breitenfeld, aggiungendo che è del tutto ragionevole richiedere una completa sobrietà al volante.
Il nuovo Codice della Strada sta causando polemiche in Croazia, e la maggioranza dei partiti dell’opposizione ha annunciato che chiederà modifiche già nel corso della prima sessione parlamentare, il prossimo autunno. L’opposizione è convinta che il Governo cederà, dato che la pressione dell’opinione pubblica è enorme, e le elezioni amministrative non sono lontane.
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