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Area: Croazia

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Pausa forzata per il Feral

Dopo 14 anni di pubblicazioni regolari, il giornale che ha ricevuto tra i più alti riconoscimenti internazionali per la qualità del suo lavoro, oggi non sarà in edicola. Il comunicato inviatoci dalla redazione del Feral Tribune, alla quale ancora una volta rivolgiamo piena solidarietà

15/06/2007, Redazione -

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Redazione Feral Tribune
Traduzione a cura della redazione di Osservatorio Balcani

Il Feral Tribune, il giornale più premiato tra i media croati, questa settimana non è andato in stampa, ed è ancora del tutto incerto quando il prossimo numero sarà in edicola. Il fatto che il Feral, dopo 14 anni di pubblicazioni regolari, non sia in edicola, è il risultato dei problemi con cui la redazione del giornale si confronta già da parecchio tempo, e che nemmeno con le più grandi rinunce sarà in grado di superare.

Il recente blocco del conto corrente da parte dello Stato, quando ha riscosso forzatamente mezzo milione di kune per il debito insoluto dell’IVA, ha distrutto finanziariamente l’azienda, e i giornalisti per mesi non hanno ricevuto lo stipendio. Inoltre, il Feral è stato minacciato di un nuovo pignoramento per i milioni di kune di debito residuo relativo all’IVA. Il fatto è che il governo della Croazia fino ad ora in diverse occasioni ha condonato il debito dell’IVA ai media che sono di proprietà statale (come Vjesnik, la HRT o poco tempo fa Slobodna Dalmacija), creando così una concorrenza commerciale scorretta, inoltre abbiamo avvisato che la draconiana incidenza dell’IVA per i giornali – senza dubbio è la più alta al mondo – può dare come risultato solo la morte certa di editori piccoli e indipendenti. Le attuali misure urgenti del governo, secondo le quali l’IVA verrà diminuita della metà, confermano soltanto che il problema esiste e che, pare, sarà risolto grazie all’appello lanciato dal Feral, ma anche con l’enorme danno che questo giornale subirà.

Abbiamo avvisato pure riguardo allo spietato diktat corporativo che regna sul mercato dei media, tanto che il Feral Tribune, a prescindere dalla sua rispettabile tiratura, a causa della sua politica redazionale indipendente e incorruttibile è completamente privo dell’entrata pubblicitaria. C’è una situazione completamente insostenibile in cui i grandi inserzionisti, in evidente accordo con la politica imperante, selezionano i media tra meritevoli e non meritevoli, trasformando tutto il giornalismo croato in servizio delle loro compagnie.

La competenza giornalistica in Croazia, guidata dalle corporazioni dei media e dalla loro tendenza al profitto, si lascia andare senza resistenza a questa forma di asservimento, a discapito dell’informazione libera e dell’interesse dei cittadini di questo paese. I media amanti della verità, come il Feral, restano sistematicamente ignorati ed esclusi dagli ambiti di profitto significativi e sono abbandonati al crollo finanziario. È in atto un racket di enormi proporzioni, la corruzione si è fatta sistema – con gli interessi di profittatori economici, politici e mediatici – tanto che solo chi non ha molto senno può definire le circostanze attuali come "commerciali".

Infine, le sentenze per i cosiddetti "danni morali", con enormi richieste di risarcimento, negli ultimi mesi sono diventate incomparabilmente più frequenti che negli ultimi anni, e non passa settimana che alla redazione del Feral non arrivi un avviso di pignoramento del valore di alcune decine di migliaia di kune. Sicché la magistratura croata, sottomessa al diktat politico e degli interessi, fornisce il suo contributo al soffocamento della libertà di espressione, come nei tempi peggiori del tudjmanismo.

Il Feral Tribune ha avuto più riconoscimenti professionali internazionali che tutti gli altri media croati messi insieme. Ha rappresentato standard professionali ed etici che in questo paese ancora non sono stati raggiunti. Ha portato a conoscenza temi tra i più drammatici, che gli altri giornali solo alcuni anni dopo hanno osato affrontare. Il colpo che viene inferto oggi al Feral significa la cacciata di ogni criticità dalla scena mediatica. L’assenza del Feral in edicola, che piaccia o meno, sarà sintomo del futuro in cui al giornalismo sarà dato il misero ruolo di un variopinto servilismo.

La redazione ringrazia i fedeli lettori del Feral Tribune che ci hanno sostenuto nei momenti più difficili. Forti di questo appoggio, così come dei messaggi di sostegno che giungono dalla parte democratica del pubblico croato, i giornalisti di questo giornale faranno di tutto per far sì che il Feral nel più breve tempo possibile riparta di nuovo.

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