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Nana Milčinski, un talento eclettico

Regista di opere teatrali e autrice di cartoni animati. E solo poi, recentemente, cantante di successo. Nana Milčinski ha debuttato col suo primo album mettendo in musica liriche del nonno Fran, una leggenda della drammaturgia slovena. "E’ da quando sono bambina che sognavo di cantare"

17/07/2014, Gianluca Grossi -

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Il nonno era la leggenda slovena Fran Milčinski, scrittore satirico, umorista, drammaturgo, e studioso di miti e leggende slovene. Ecco perché non è stato difficile per Nana Milčinski avvicinarsi fin da piccina al mondo dell’arte, dedicando tutta se stessa al teatro, alla drammaturgia e alla musica.

Nata nella capitale slovena Lubiana nel 1977, è ancora oggi attiva su tutti questi fronti, e il suo talento è dimostrato dal lungo numero di premi vinti nel corso degli anni. Si è occupata di Henry James, Rudyard Kipling, Blaise Pascal, ma anche di figure cult della storia letteraria slovena come Ivan Cankar, autore fra le altre cose della raccolta di poesie "Erotika", giudicata blasfema dall’intellighenzia e dal clero dell’epoca, al punto che il vescovo di Lubiana, Antonio Bonaventura Jeglič, recuperò tutte le copie in giro per la città per farne un rogo.

"Di fatto parto come regista teatrale e direttrice di cartoni animati", ci racconta Nana, "cimentandomi con autori di grande prestigio ma anche mettendoci del mio come nell’opera ‘Hamlet in 60 minutes’. In seguito, interfacciandomi con le canzoni e il grande lavoro di mio nonno, mi sono avvicinata alla musica: è da quando ero bambina, del resto, che sogno di cantare".

Il primo disco ufficiale di Nana è del 2012 e si intitola "Še ena pomlad". La vede in copertina circondata di fiori colorati. E nella prima pagina del booklet spicca immediatamente il tributo all’autorevole nonno: Fran cavalca un cavallino giocattolo e con le mani giunte offre al pubblico una delle sue espressioni più buffe. Il lavoro è anche opera di musicisti e arrangiatori di riguardo come Anze Langus Petrovic (basso), Robert Pikl (chitarre) e Martin Stibernik (rhodes).

Apre "Čakam nate", brano soft, tinteggiato da coretti sulfurei e chitarre leggere. "Zaljubi se v življenje" ha il tiro da hit, con un bel ritmo e la melodia accattivante, che parafrasa la musica cantautoriale americana anni Settanta, alla Carole King. Tredici i pezzi complessivi, fra cui la swingata "Ne laze pa ne, ciciban", la struggente "Sedi, sedi mi v narocje", e la blueseggiante "Oj, moj fant".

Massima attenzione per i testi, composti originariamente da Fran e rivisti e musicati da Nina e la sua band: "Io mi sono concentrata soprattutto sulle liriche, cercando di mantenere le parole precise utilizzate da mio nonno", spiega Nana, "alle musiche invece hanno lavorato soprattutto Ane Langus Petrovic, Martin Stibernik e Dominik Bagoda". La calda accoglienza del disco fa sì che dopo un paio di anni si senta l’esigenza di dare alle stampe un nuovo cd. Influenze? Le stesse dell’album di debutto, ma con molte sorprese.  

"La mia personalità artistica del resto è figlia di prerogative derivanti dall’amore nutrito negli anni per il teatro e per le tante forme musicali incontrate", continua Nana, "non credo sia opportuno fare nomi, ce ne sarebbero troppi; comprese alcune figure riconducibili alla musica rock, benché non sia il genere che mi rappresenta di più".

Il risultato si differenzia dai caldi colori di "Se ena pomlad", auspicando una carriera incentrata sulla ricerca e la voglia di rinnovarsi di continuo. "In effetti, sono due dischi molto diversi", dice Nana, "il primo, decisamente pop e improntato soprattutto sul potere dei testi; "Od tod do vesolja" è più jazzistico", anche grazie alla partecipazione di Femi Temowo, musicista e produttore di fama internazionale, già al fianco di big come Wynton Marsalis, Amy Winehouse e George Benson.

L’attitudine jazz è udibile fin dal primo brano che si scosta enormemente dalle canzoni del primo disco: "Bo pomlad se kdaj povej" è introdotta da un affascinante suono orchestrale e supportata da un coro che ricorda le composizioni gospel statunitensi; risente anche del soul e del pop. Più ritmata e ricca di groove la successiva "Mala marioneta", quasi una ballata brasiliana, mentre "Party kot za sodni dan" rimanda addirittura al reggae. "Stol" è uno scherzetto che strizza l’occhio al country americano e ai suoni vintage delle orchestrine francesi; "Beli kurir", ipnotica e surreale, nell’intro ricorda un brano ambient.

Progetti per il futuro? "Stiamo preparando le basi per la realizzazione di un cd contenente alcune canzoni per bambini, ma non sono in grado di dire quando sarà pronto". Al fianco di Nana, in quest’ultimo progetto, ci sarà anche Mitja Vrhovnik Smrekar, compositore sloveno da tempo attivo in campo musicale e cinematografico, che ha già prodotto un disco dedicato al mondo dei più piccoli nel 2011.

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