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Mostra di Venezia: il ritorno di Emir Kusturica

La sua carriera era stata lanciata proprio da Venezia, nel 1981, dove aveva presentato "Ti ricordi di Dolly Bell?". Al via la 73° Mostra del cinema di Venezia con il ritorno di Emir Kusturica

31/08/2016, Nicola Falcinella -

Mostra-di-Venezia-il-ritorno-di-Emir-Kusturica

Il ritorno di Emir Kusturica è la nota più significativa in chiave balcanica della 73° Mostra del cinema di Venezia che si apre oggi fino a sabato 10 settembre. In “Na mliječnom putu – On the Milky Road”, il regista ha sviluppato il cortometraggio “Our Life” già inserito nel collettivo “Words With Gods” presentato proprio alla Mostra due anni fa.

Si tratta di una storia d’amore ambientata in Croazia, nella Krajina serba, tra il 1991 e il ’95 ma girata in Republika Srpska. Protagonista una donna serba di madre italiana, interpretata da Monica Bellucci, che mentre cerca un nuovo passaporto incontra un uomo, lo stesso Kusturica (con il quale aveva già recitato ne “La foresta di ghiaccio”) e se ne innamora. Il regista di “Underground”, lanciato proprio da Venezia con “Ti ricordi di Dolly Bell?” nel 1981, non fa un film di finzione dal 2007, dal deludente “Promettilo!” ed è considerato in fase creativa discendente. La pellicola, completata dopo anni di lavorazione tormentata, arriva al Lido preceduta da polemiche per alcune dichiarazioni del controverso regista su un’esclusione da Cannes e sulla sua amicizia con Vladimir Putin.

On the Milky Road

On the Milky Road – Kostu.com

Russia e Turchia

Presenza ormai fissa a Venezia è quella del russo Andrei Konchalovski che presenta “Rai – Paradise” con Yuliya Vysotskaya, Christian Clauss e Philippe Duquesne, nei panni di tre personaggi al tempo della Seconda guerra mondiale: un’aristocratica russa emigrata in Francia arrestata per aver cercato di proteggere alcuni bambini ebrei; un collaborazionista francese; un ufficiale delle SS. Nel 2014 il regista di “Siberiade”, “Tango & Cash”, “Il proiezionista” e “Asia e la gallina dalle uova d’oro” aveva vinto il Leone d’argento per “Le notti bianche del postino”, purtroppo mai distribuito in Italia.

Quasi immancabile è la presenza della Turchia, sempre premiata negli ultimi anni, che propone “Koca Dünya” di Reha Erdem nella sezione Orizzonti. Un autore attivo da quasi un trentennio, fin dal suo esordio con “A Ay” nel 1988 e noto per “Jin” (2013), “Kosmos” (2010), “Hayat Var” (2008) e “Bes vakit – Times and Wind” (2006).

Stessa collocazione per l’atteso “Bulgaria King of the Belgians” di Peter Brosens e Jessica Woodworth, già in competizione nel 2012 con “La cinquième saison” e conosciuti anche per “Khadak” e “Altiplano”.

Corti

Tra i cortometraggi di Orizzonti figurano la coproduzione Croazia e Slovenia “Srečno, Orlo! – Good Luck, Orlo!” di Sara Kern e il romeno “Prima noapte – First Night” di Andrei Tanase.

Film d’apertura della sezione parallela Giornate degli autori è la produzione danese-finlandese “The War Show”, una sorta di diario di guerra in Siria di Andreas Dalsgaard e Obaidah Zytoon.

Quest’ultimo è un siriano che con i suoi amici ha viaggiato in Siria e filmato dal 2011 in poi prendendo parte alla rivoluzione e rifugiandosi poi in Turchia fino al 2014: oggi non può rientrare né nel suo paese né in Turchia e vive in Danimarca in attesa di raggiungere i genitori in Libano.

Sempre alle Giornate c’è l’opera prima “Ne gledaj mi u pijat – Quit Staring At My Plate” di Hana Jušić, coproduzione Croazia / Danimarca, con Mia Petričević, Nikša Butijer, Arijana Čulina e Zlatko Burić. “Lo stile del mio film oscilla fra il grottesco di Rabelais e il realismo psicologico dei miei personaggi che sono animali strani, ma anche capaci di profondità interiore e di drammi reali” anticipa la regista. È la vita di Marjana che ruota intorno alla sua famiglia, stipata in un piccolo appartamento con padre immobilizzato da un ictus, madre onnipresente e fratello disabile: uniche distrazioni sono i suoi due lavori e fugaci rapporti erotici con sconosciuti.

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