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Montenegro, prezzi dell’elettricità aumentano del 23%

Governo e FMI considerano la revisione dei prezzi dell’energia elettrica in Montenegro un necessario aggiustamento in linea con gli standard dell’Europa occidentale, ma gli aumenti gravano soprattutto sui costi per il riscaldamento.

18/03/2003, Redazione -

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Dopo aver considerato la richiesta della Compagnia elettrica nazionale del Montenegro (EPCG) per l’aumento dei prezzi dell’elettricità, il Governo Montenegrino ha deciso che il rincaro sarà del 22 o 23%, cioè un kWh di energia costerà di 4,6 centesimi dal 1 aprile. Il prezzo dell’eletricità era rimasto invariato dall’ottobre 2001.
Il Ministro dell’Economia, Darko Uskokovic, ha commentato che questo sarà l’ultimo cambiamento dei prezzi di eletricità sul quale decide il Governo, perché è prevista la creazione dell’Agenzia per l’energetica, che sarà un regolatore indipendente le cui responsabilità riguarderanno: decidere le tariffe, l’emissione delle licenze ed il controllo del settore in modo trasparente e oggettivo.

Il Ministro ha detto che il nuovo prezzo è stato determinato in armonizzazione con l’Accordo del Governo ed Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), il quale insisteva sull’aumento dei prezzi dell’elettricità che nel Montenegro erano significamente sotto il livello internazionale. Il ministro ha aggiunto che secondo le direttive dell’Unione europea il prezzo dell’elettricità deve coprire i costi operativi e consentire un profitto. Finora questo non era il caso nel Montenegro, la Compagnia Nazionale funzionava in perdita e degli investimenti nelle attrezzature non si poteva neanche parlare. Il Ministro ha detto che il prezzo che stabilito è il massimo consentito per le condizioni in cui si trova il Montenegro. Secondo lui questa decisione non contribuirà significativamente all’inflazione, ma costerà di più per le aziende per le quali l’elettricità è parte significativa dei costi totali. ("Vijesti", 16 marzo)
Esempio di queste aziende è il Combinato per la produzione dell’alluminio (KAP), che al momento spende la metà dell’elettricità che si consuma in Montenegro. Tuttavia il prezzo che paga il KAP secondo il contratto speciale che ha con l’ECPG è sotto i costi minimi (2 centesimi di dollari, rispetto a 3 centesimi del costo di produzione) e così per ogni kWh che l’EPCG vende al KAP, realizza perdite. Questo è il prezzo che paga l’industria sovvenzionata dal Governo (EPCG è di proprietà statale), ma questo non basta per coprire i costi medi produtivi dell’EPCG, che si trova in una situazione grave e necessita di alti investimenti per migliorare le sue vecchie condizioni di produzione. L’ECPG annuncia che nel framework del nuovo aumento offrirà al KAP nel nuovo contratto il prezzo di 0,022 €. Il direttore del KAP, Mihailo Banjevic, insiste che questo prezzo sarà troppo alto ed avrebbe conseguenze terribili per l’azienda, perciò egli propone che la soluzione sarebbe che l’ECPG fornisse al KAP il 60% dell’elettricità direttamente dalle sue centrali idroelettriche, perché questa è la soluzione più economica. Il direttore del KAP insiste sul fatto che le aziende all’estero che producono alluminio hanno contratti speciali ed alcune pagano per l’elettricità 1,8 centesimi per kWh. ("Monitor", 14 marzo)

Un esperto del "Gruppo per i cambiamenti", Nebojsa Medojevic, insisteva che i discorsi dell’EPCG e del KAP fossero soltanto "propaganda dei media" per capire l’umore del pubblico prima dell’aumento ufficiale dei prezzi d’eletricità. L’oggetto finale di questa propaganda è che il KAP si prepara per la privatizzazione e questo è possibile soltanto se qualcuno pagherà i suoi debiti, ed in questo caso li pagheranno i cittadini pagando più per l’elettricità, mentre il KAP rimane sovvenzionato.
Il consulente dell’Istitute for Strategic Studies e Prognoses, Psemislav Voznjak, dice che è chiaro che l’aumento sarà difficile per le famiglie, ma insiste che è giustificato per la differenza tra i prezzi domestici e quelli internazionali. I prezzi più vicini ai liveli europei destimolano lo spreco dell’elettricità ed il consumo sopra il necessario che si vede spesso nelle famiglie e le aziende montenegrine. Egli si aspetta che la politica razionale dei prezzi che sarà guidata dalla nuova agenzia contribuirà allo sviluppo e la modernizzazione di tutto il settore e nel lungo periodo sarà utile alle famiglie e a tutti i consumatori. ("Vijesti", 17 marzo)

Una bella consolazione per le famiglie montenegrine che, a differenza dei paesi dell’Unione Europea, usano l’energia elettrica per il riscaldamento, mentre nell’UE si usa prevalentemente il gas.
vedi anche:
Truffe elettriche in Bosnia Erzegovina
Serbia: l’energia elettrica alle stelle
Albania: settore energetico tra corruzione e crisi idrica
Kossovo: scandalo KEK, primo arresto
Bulgaria: voto di sfiducia sul nucleare

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