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Tag: Minoranze

Area: Italia

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MIRIS, un database sulle minoranze

L’Accademia Europea di Bolzano ha messo a disposizione su web un importante strumento per chi si occupa di minoranze. Un data-base con i principali testi giuridici sui diritti delle minoranze, disponibili in lingua originale ed in inglese.

20/05/2002, Redazione -

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Accademia Europea di Bolzano

L’Accademia Europea di Bolzano, partner dell’Osservatorio, ha recentemente reso diponibile on-line un ricco data-base sui principali testi legali riguardanti le minoranze in Europa.
MIRIS (Minority Rights Information System) ha lo scopo di promuovere lo sviluppo dei diritti delle minoranze rendendo accessibili non solo ad esperti, funzionari, rappresentatni di ONG ma ad un pubblico più vasto, informazioni sui diritti delle minoranze nazionali.
Grazie a semplici modalità di ricerca in MIRIS si possono trovare i principali testi giuridici in merito ai diritti delle minoranze: nella creazione del data-base ci si è soffermati in particolare sulla legislazione nazionale e su sentenze di particolare rilevanza.Per facilitare la consultazione ogni documento è stato correlato di una scheda che ne fornisce gli elementi principali di interpretazione.
Nel data-base sono però consultabili anche altre tipologie di documenti, in particolare documenti redatti dalle maggiori organizzazioni internazionali (UN, Consiglio d’Europa, UE ed OSCE) che si occupano di minoranze e da schede informative sulla situazione dei vari gruppi nazionali (nei quali vengono ad esempio forniti alucni dati statistici e la storia della presenza in un determinato Paese di queste minoranze).

MIRIS fornisce informazioni in due lingue: in inglese e nella lingua originale del documento fornito. Dal punto di vista geografico vengono coperti tutti i Paesi che fanno parte del Consiglio d’Europa. Attualmente sono presenti informazioni su 28 stati.
MIRIS rappresenta un aspetto di un più ampio progetto di documentazione sulle minoranze stabilito presso l’EURAC di Bolzano grazie al sostegno finanziario della fondazione Propter Homines del Liechtenstein. Il progetto è inoltre stato supportato dal Patto di Stabilità, in particolare dalla Task Force su "Diritti umani e minoranze".

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