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La Croazia flirta con il nazismo

Il primo ministro in pectore della Croazia, Ivo Sanader, presidente dell’Hdz, cerca i numeri necessari per formare il governo rivolgendosi al Partito Croato dei Diritti, formazione di estrema destra. Duro monito della comunità internazionale.

10/12/2003, Drago Hedl - Osijek

La tolleranza dell’ustascismo, l’ideologia del filonazista Stato Indipendente di Croazia (1941-1945), fondato su leggi razziste e tacitamente approvato durante i dieci recenti anni del governo Hdz di Franjo Tudjman, potrebbe ora costare cara alla Croazia. Sarà lo stesso Hdz a dover pagare per questo, in un momento in cui il presidente del partito, Ivo Sanader, affronta enormi difficoltà nel cercare di ottenere la maggioranza in Parlamento. Sanader ha bisogno dei numeri per formare il governo dopo la vittoria del proprio partito, l’Hdz, alle elezioni dello scorso 23 novembre.

Una volta arenatisi i negoziati con il Partito Croato dei Contadini (Hss), Sanader si è rivolto al Partito Croato dei Diritti (Hsp), che ha ottenuto 8 seggi in Parlamento, per cercare di formare una possibile alleanza. Ben presto, tuttavia, il leader ha ricevuto secchi ammonimenti rispetto ad una possibile coalizione con l’Hsp, che la comunità internazionale considera partito di estrema destra, con chiare inclinazioni pro-ustascia.
La questione è stata sollevata la prima volta quando Doris Pack, presidente del comitato sul Sud Est Europa al Parlamento Europeo, si è congratulata con Sanader per la sua vittoria e ha menzionato i possibili partners che la Unione Europea avrebbe verosimilmente sostenuto. La lista non comprendeva l’Hsp. Qualche giorno più tardi, gli ambasciatori degli Stati della Ue si sono incontrati a Zagabria e il rappresentante italiano, Alessandro Grafini, ha menzionato tre motivi per i quali l’Europa si oppone alla inclusione dell’Hsp nel governo dell’Hdz.

"Riteniamo la posizione dell’Hsp nei confronti della Unione Europea inaccettabile; non siamo d’accordo con il programma politico di quel in base al quale solamente cittadini croati possono essere proprietari di beni immobili in Croazia; siamo ugualmente contrari agli sforzi del partito di permettere una autonomia solamente in campo culturale alle minoranze nazionali in Croazia – ha dichiarato Grafini al termine dell’incontro dei rappresentanti della Ue a Zagabria."
Alcuni giorni più tardi Sanader, pare, è stato infine persuaso ad abbandonare l’idea di una possibile coalizione con l’Hsp dall’ambasciatore tedesco a Zagabria, Gebhardt Weiss. L’ambasciatore ha reso una dichiarazione pubblica al quotidiano Jutarnji List nella quale esprimeva i propri dubbi nei confronti delle attuali espressioni conciliatorie rese dal presidente dell’Hsp, Ante Djapic, dato che si tratta di affermazioni in totale contrasto con il programma presentato dall’Hsp prima delle elezioni. Tra le altre cose, il programma dichiara che è necessario "rendere impossibile il ritorno di tutti i Serbi che hanno lasciato il Paese dopo le operazioni di liberazione condotte dall’esercito croato", e che la Croazia deve ricevere compensazioni per i danni subiti nel corso della guerra sotto forma di "tutti i beni mobili e immobili" di proprietà delle persone che sono fuggite in Serbia.

Weiss ha quindi confermato gli avvertimenti già indirizzati a Sanader dagli ambasciatori dei Paesi Ue: l’Hsp non sarà benvenuto dall’Europa nel nuovo governo Hdz.
In solo due settimane la Croazia ha quindi ricevuto due pesanti schiaffi da parte dell’Europa per il proprio flirtare con il nazismo. Il 22 novembre, il giorno prima delle elezioni, il sindaco di Rotterdam aveva impedito la performance del cantante croato Marko Perkovic, noto anche come Thompson, nel suo primo tour in Olanda. Perkovic doveva suonare ad Amsterdam, ma il centro di documentazione e informazione israeliano Cidi è riuscito ad ottenere la sospensione del concerto sulla base del fatto che il cantante è "un nazista e un ustascia, uno che saluta il proprio pubblico con la mano destra alzata." Il manager di Perkovic ha cercato conseguentemente di organizzare un concerto a Rotterdam, ma il sindaco della città glielo ha impedito.

Diversamente dalla Croazia, dove le performances di Perkovic registrano il tutto esaurito e dove il cantante può alzare il braccio destro nel saluto nazista quando gli pare, l’Olanda ha dimostrato di saper trattare con simili personaggi. Rispondendo ai testi delle sue canzoni, chi va ai concerti di Perkovic in Croazia mostra tranquillamente simboli ustascia, e spesso anche le svastiche naziste. Di regola, la polizia croata non interviene di fronte a simili eccessi.

Vedi anche:

– Xenofobia in Croazia

– L’impossibile ritorno dei Serbi in Croazia

– Diritti per le coppie omosessuali in Croazia?

– I funerali di Bobetko si trasformano in una manifestazione politica

CIDI

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