L’università di Tetovo ancora foriera di crisi
Dopo dieci anni di esistenza illegale l’università di Tetovo per chi sa quale motivo crea ancora proteste e calcoli politici. Nel frattempo il parlamento ha rinviato la proposta di legge per la legalizzazione dell’università di Tetovo
Gli studenti e i professori dell’università di Tetovo, di etnia albanese e che vivono in Macedonia, la scorsa settimana hanno festeggiato i loro 10 anni di lavoro. La celebrazione si è aperta con l’inno della Repubblica di Albania, mentre la sala era addobbata con le bandiere di questo stato confinante. Una settimana prima di questo evento, gli studenti delle università statali – di etnia macedone – hanno organizzato alcune proteste contro la legalizzazione dell’università di Tetovo. Il governo ha proposto una legge che consentirà a questa università di diventare legale e statale. L’opposizione critica duramente questa idea. Il parlamento si è riunito diverse volte, e due sedute si sono protratte per oltre 20 ore. Il dibattito non è ancora terminato. La legge non è stata ancora promulgata, ma ci si attende che passi via liscia, perché i partiti di governo hanno la maggioranza dei voti del parlamento.
Il governo ha provvisoriamente interrotto il dibattito sulla legge per il riconoscimento dell’università di Tetovo. L’opposizione ha reagito a questa decisione affermando che con ciò il governo tenta di azzittire l’opposizione.
"La seduta è stata interrotta perché c’era la priorità di discutere sulla nuova finanziaria, che va approvata entro fine anno", ha detto a tale riguardo il portavoce del governo, Sasho Colakovski.
"Festa privata", "Pallone sgonfiato", "Prodotto artificiale" sono solo alcuni degli epiteti utilizzati dai precedenti governi per riferirsi all’università di Tetovo. Questa università è stata aperta dagli albanesi che vivono in Macedonia motivandola con la necessità di avere un’alta istruzione in lingua albanese.
In Macedonia in lingua albanese si può studiare nelle scuole elementari e medie, nelle scuole superiori e alla Facoltà di Pedagogia (dedicata a chi vuole intraprendere l’insegnamento, ndt.) Gli appartenenti alle minoranze nazionali hanno una percentuale di posti garantiti per iscriversi alle facoltà statali.
Dopo dieci anni di esistenza l’università diventerà molto probabilmente parte del sistema statale di istruzione. L’università funziona da dieci anni, senza alcun documento riconosciuto. Il Ministero dell’istruzione non ha informazioni su come questa università educa i suoi studenti. I rappresentanti dell’università affermano che si lavora secondo i programmi in corso che sono validi anche per le altre università macedoni.
Quando nel 1993 iniziò a funzionare, il governo tentò di chiudere l’università con l’intervento della polizia. Tuttavia, subito dopo l’intervento della polizia l’università ricominciò nuovamente a funzionare ed è sopravvissuta altri dieci anni. Ufficialmente nessuno sa esattamente quanti studenti frequentino l’università. Fonti dell’università affermano che si tratta di 13.000 studenti e che già in 5.000 hanno conseguito la laurea.
Il precedente governo, guidato da Ljupco Georgievski, ha tentato indirettamente di risolvere il problema della università di Tetovo. Il governo aveva reso possibile, grazie alle donazioni estere, la fondazione di una nuova università privata, nella quale si studia anche in lingua albanese. Così come tutti gli studenti che hanno seguito i corsi alla università illegale, è possibile al termine di un test di valutazione proseguire con l’istruzione in una qualsiasi università statale.
La legge che ha introdotto l’attuale governo di Branko Crvenkovski propone che di 11 facoltà presenti alla università di Tetovo ne vengano legalizzate quattro e un’alta scuola di formazione. Il finanziamento della università significherà 1.6 milioni di euro in meno nel budget annuo statale.
L’idea di legalizzare l’università di Tetovo ha indispettito i professori delle esistenti università. In Macedonia esistono già due università statali. I professori delle università statali si sono opposti all’idea di legalizzare l’università in questione, e considerano che la procedura di riconoscimento non sia in accordo con le leggi in vigore.
"In tutto il caso non sono state rispettate né le vecchie né le nuovi leggi sull’educazione superiore. Si tratta di un procedimento accelerato che rappresenta un accordo dei partner della coalizione di governo", ha dichiarato il professor Zivko Davcev della Facoltà di agraria e geodesia.
Il senato dell’università di Skopje di "San Cirillo e Metodio" valuta incomprensibile la creazione di un’altra università perché lo stato non ha sufficienti soldi per l’educazione superiore. Il senato valuta inoltre che la formazione di una doppia università possa condurre al degrado dell’educazione.
Dal 9 al 12 dicembre gli studenti delle università statali – per la maggior parte macedoni – hanno organizzato quattro giorni di proteste. Gli studenti affermano di godere dell’enorme appoggio di 30.000 cittadini della capitale macedone, di Bitola, di Ohrid e di Prilep.
"Siamo dispiaciuti del fatto che anche dopo tutti gli sforzi la voce degli studenti non venga ascoltata da nessuno. Ancora una volta ci appelliamo al governo affinché pensi bene a quale tipo di sistema educativo formare" ha dichiarato Trajce Jovanovski, presidente dell’Unione degli studenti della Facoltà di Filosofia.
Gli studenti hanno criticato principalmente il fatto che i quadri dell’università non sono qualificati.
Alla protesta hanno partecipato circa 3.000 studenti e gli studenti delle scuole superiori provenienti da diverse città del paese.
Mentre gli studenti protestavano nel palazzo del parlamento si discuteva della legge per la legalizzazione dell’università.
Azis Polozani, ministro dell’educazione, ha difeso con veemenza la tesi secondo la quale questa università deve essere legalizzata, proprio mentre i partecipanti alla protesta chiedevano le sue dimissioni.
Le proteste sono state appoggiate dai cittadini, da alcuni partiti di opposizione e dai simpatizzanti del maggior partito di opposizione la VMRO-DPMNE. L’Associazione degli impiegati statali e pubblici ha appoggiato la protesta motivandone la necessità al fine di impedire che i soldi del budget vengano dirottati altrove.
L’università di Tetovo con ogni probabilità sarà anche in futuro motivo di grandi dibattiti. La scusa che questa università esiste per far sì che gli albanesi possano studiare nella loro lingua non regge più. È stata fondata un’università privata presso la quale si può studiare anche in lingua albanese (l’Università del Sud Est Europa di Tetovo).
In questione ci sono le conquiste di punti politici. Si specula che questa questione sia stata aperta perché il Partito democratico degli Albanesi (DUI) e il Partito socialdemocratico hanno raggiunto un accordo per poter far tornare i propri conti all’interno del governo.
La soluzione di questa questione è necessaria ai rappresentanti della DUI, per poter aumentare la propria popolarità tra i cittadini.
Infine, non è esclusa la possibilità che anche se dovesse essere legalizzata l’università di Tetovo continui con il precedente funzionamento, benché la nuova legge preveda che si riconoscano solo 4 delle 11 facoltà attive in suddetta università.
Vedi anche:
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