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L’Hdz croata nega vendette, ma i media sono già sotto attacco

Ancor prima della formazione del nuovo governo, la Unione Democratica Croata – vittoriosa alle recenti elezioni – minaccia giornalisti e amministratori locali dell’opposizione. Il partito di Franjo Tudjman è davvero cambiato?

04/12/2003, Drago Hedl - Osijek

Negli ultimi giorni, contestualmente agli sforzi di assicurarsi la necessaria maggioranza parlamentare, il presidente della Unione Democratica Croata (Hdz) Ivo Sanader – verosimilmente prossimo primo ministro della Croazia – ha ripetuto in continuazione che il suo partito non avrà un atteggiamento revanscista. Cinque giorni dopo la vittoria elettorale, il partito di Sanader ha reso una dichiarazione che nega decisamente tutte le voci su possibili regolamenti di conti e cambiamenti nelle redazioni dei quotidiani, sottolineando che l’Hdz sosterrà "una completa libertà dei media ed è contrario ad ogni tipo di pressione sui giornalisti, da ogni parte provenga."

Gli sforzi di Sanader nel convincere la gente che il suo governo, una volta che riuscirà a formarlo, non cercherà la vendetta, e la dichiarazione dell’Hdz che si batterà per rispettare la libertà di stampa, sono arrivati dopo pesanti avvertimenti da parte della stampa. I media hanno infatti dichiarato che Sanader ha cominciato a minacciarli solo pochi giorni dopo le elezioni, ancor prima di aver formato il governo, e che il suo partito stava cominciando a preparare il terreno.
Già durante il comizio pre-elettorale tenuto a Osijek, nella parte orientale del Paese, Sanader aveva avvertito i giornalisti della Radio Nazionale Croata che "avrebbero potuto continuare a mentire solo fino al 23 novembre (data delle elezioni, ndr)", perché non era contento delle cifre riportate sul numero dei partecipanti ai convegni dell’Hdz, diverse da quelle fornite dal partito. Questo fatto aveva provocato una ferma protesta da parte dei giornalisti della Radio Nazionale Croata e anche da parte della Associazione dei Giornalisti Croati.

Qualche giorno più tardi, quando i risultati delle elezioni erano orami noti, la Televisione Croata aveva mandato in onda un programma live alla presenza di esponenti di tutti i maggiori partiti, compreso l’Hdz. Nonostante l’Hdz avesse mandato un proprio esponente, che avrebbe potuto rispondere a tutto quello che veniva detto dagli altri durante lo show, il portavoce Ratko Macek aveva insistito per essere incluso nel programma in collegamento telefonico. Quando la direzione accese il collegamento, Macek iniziò subito una polemica con Damir Kain, rappresentante del partito regionale istriano Ids, malgrado il vice presidente dell’Hdz Vladimir Seks fosse già nello studio.
I media avevano anche avvertito che nel corso della campagna elettorale, e in modo particolare dopo le elezioni, i leaders dell’Hdz chiamavano i direttori di giornale chiedendo che determinati articoli, sfavorevoli all’Hdz, venissero soppressi e che i titoli delle interviste di Sanader fossero cambiati.

L’apice di tutto questo avvenne a Sisak, cittadina della Croazia centrale, dove il portavoce dell’Hdz locale chiese che il direttore della stazione radio della città licenziasse un proprio giornalista per aver informato il pubblico che il vice sindaco, membro dell’Hdz, aveva molestato fisicamente e psicologicamente una persona. Minacce e vendette non colpiscono solamente i giornalisti. Membri influenti dell’Hdz di due province croate hanno chiesto ai sindaci di Slavonski Brod e di Podravska Slatina, nella regione della Slavonia, di dimettersi perché non membri dell’Hdz. La spiegazione fu che sarebbe stata una "questione di etica" e che, dal momento che l’Hdz aveva vinto a livello nazionale, queste persone – come del resto i rappresentanti degli altri partiti – non avevano più il diritto di stare al loro posto. La richiesta era del tutto assurda, dal momento che i risultati delle parlamentari non hanno niente a che fare con i risultati delle elezioni locali o con la scelta dei sindaci.

A giudicare dalle prime mosse dell’Hdz dopo le elezioni, ancor prima della formazione del governo, le dichiarazioni che sostenevano che Ivo Sanader era riuscito a riformare l’Hdz nazionalista dei tempi di Franjo Tudjman trasformandolo in un moderno partito di centro sembrano sempre più sospette.

Vedi anche:

– La Croazia torna all’Hdz

– Le imprese criminali dell’HDZ

– Giorni migliori per i media in Croazia?

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